Oggi guida mia moglie

Io guido poco, la Guissa ancora meno, ma oggi ho “lo strappo del navigatore”: una spalla lussata a furia di stare seduto davanti al monitor fra le correnti d’aria, così guida lei…
E’ da quando ho visto “L’esorcista” da ragasso che non mi caco addosso così!
Un tempo si soleva dire “parte in quarta” (ora c’è la sesta): lei invece ingrana la retromarcia nel parcheggio e disintegra una cabina del telefono come un ovetto Kinder-sorpresa: dentro c’era un turista smontabile della Costa Crociere. “Tanto le cabine Telecom non usano più, ormai ci sono i cellulari!” Sì, ma a me serviva per travestirmi da Superman a Carnevale ed entrare meglio nella parte!
Ho sempre il sospetto che lei applichi la sua arte culinaria anche on the road e abbia imparato a guidare consultando contemporaneamente il “Manuale di Suor Germana”; prendiamo ad esempio la prelibata ricetta della pastasciutta coi gamberi e gli asparagi: si tiene in mano un asparago e si aspetta che il gambero ci rinculi dentro alla càsso in retromarcia. Il metodo funziona pure con pedoni, paracarri, i cartelli di divieto.
Appena usciti vivi dal parcheggio dopo atroci manovre con gli abbaglianti, gli antinebbia e le lucine intermittenti dell’Arbre Magique natalissio illuminati alle sei e un quarto di un torrido pomeriggio di luglio, oso accennarle timidamente “Scusa cara, ma in terza ai venti all’ora il motore si ingolfa”, mentre di nascosto cerco la leva del sedile eiettabile, schiaccio gli hazards per precauzione e mentalmente attivo un cero alla Madonna, a Mago Zurlì e all' indimenticato Giacinto Facchetti.
Lei accelera incazzata e entriamo di colpo nell’iperspazio ai 180 all’ora: il tragitto è la Savona-Albissola nell’ora di punta, ma a me sembra di essere alla “Ventiquattro ore di Le Mans”:vedo scorrermi di fronte la vita passata, mi aggrappo alla maniglia del passeggero come il Gatto Silvestro terrorizzato, lasciando i segni delle unghie sul parabrezza!
“Amore guarda che ti tolgono dei punti…” “Belin, quelli dell’operassione alla cistifellea? Io la patente mica l’ ho mai presa, tanto è solo un ipocrita orpello borghese!”. Sì, il ragionamento trotzkysta non fa una piega, ma per non essere individuati dall’autovelos sarà meglio sprussare con lo spray sulla targa dei graffiti tribali…
Per fermarla tento un audace approccio sessuale: mano fornicante sulla sua coscia destra tipo Rocco Siffredi autostoppista, ma lei mi dà subito una gomitata nei denti mentre sfiora zigzagando una ottuagenaria in carrozzella con badante sulle strisce, pesta il clacson, sale con due ruote sul marciapiede stile Darix Togni in ecstasy da gladiatore di Ben Hur e si impenna in verticale perdendomi il differenziale.
“Attenta al pescatore in bicicletta! Farsi una canna non significa spiaccicare un innocente contro il guard-rail sull’Aurelia con il secchiello dei pesci appeso al manubrio! Hey Thelma, io non sono Louise, sono tuo marito e non ci insegue nessuno - per ora, ma sento già le sirene come Ulisse: per fortuna ho le cinture a trattenermi, sennò mi getterei spontaneamente nel Golfo Ligure!
Lei permalosa ingrana pure la quinta. Forse, se le faccio vedere una foto del nostro beneamato Massimiliano presa dal portafoglio si calma, tipo paletta della polizia… Infatti la velocità torna di colpo ai venti all’ora, per la gioia del camionista restrostante che sta per tamponarci bestemmiando dal finestrino, ma nel frattempo a lei suona il telefonino: io frugo forsennatamente nella borsetta per farle da viva voce… Che càsso ci tenete voi donne nella borsa, il vaso di Pandora e il beauty-case di Eta-Beta? Estraggo ventimila oggetti e un lucidalabbra rosa confetto hard. Ci supera un ragazzino sfrecciando sulla sinistra in motorino e mi grida:-Quanto vuoi per un bocchino, vecchia zoccola?-
“Motherfucker ti stacco lo specchietto coi denti e ti do fuoco ai dreadlocks! Mettiti il casco, figlio di buona donna: se a tua mamma piace mollo la faccio morire! replico io.
Basta! Vado a piedi, Guissa, tanto è quasi finita la benzina!
“Benzina?? Ma la Nissan Primera non va a sakè? Avevo appena fatto il pieno al “Fumo di Hiroshima”, il ristorante cinese. Ecco pelché selbatoio fale malea di schiuma!-

grazie per il ragazzino, non ero in motorino, ero in bicicletta, solo che avevo messo una cartolina fra i raggi.ti ricordi guisso.
Una cartolina e una molletta per i panni.

Guissa è una donna piena di risorse, il saké lo dimostra. Dille che pure col Bordeaux si va da Dio!

Secondo me è che lei sapeva benissimo che non eri Louise e la scazzava da morire.Magari se eri Brad si fermava alla prima piazzola anzi... sempre secondo me, manco partiva!
Quanto sei togo,Sguisssss!

Ozzac.....


___gin

Tu hai... si.
Non si può scrivere a caso, tutto questo.
Grande.

clelia

Dunque, Signor Guisso....
A nome della popolazione femminile al volante, di cui mi vanto di appertenere, ed eleggendomi avvocato divensore della di Lei consorte, elevo formale protesta circa questi preconcetti e pregiudizi.
Tant'è che il mio coniuge che, stranomavero, si chiama come Lei, mi ha nominato sua autista personale quando deve guidare da Roma in giù perché sostiene che come me nessuna a districarsi nel traffico di Caserta, Napoli, Messina, Catania e Palermo...
Insomma, nel farmi guidare in quelle città ha capito che il mio DNA è profondamente meridionale e mi ha dato carta ops volante libero
Quindi, a nome della Guissa e di tutte le donne bistrattate in tal modo, la invito cordialmente a presentare un patteggiamento alle sue ingiurie testè mosse in questa deliziosa, esilarante, magica pagina

povera guissa .. non la fai neanche guidare in pace ....

Massimo tu sei un grande della penna! Dire deliziosssssa e divertentissssima e poco, troppo poco...