da lassù il mondo è solo un bisbiglio

Da lassù il mondo è solo un bisbiglio
Le cose più fedeli;  il cane e l’aria.

Hai fra le mani il cielo,  nessuno ti dice come deve essere il volo, solo tu lo sai.
Solo tu conosci la sospensione, la verticalità, la grandezza di un globo azzurro, l’assurda pienezza fra notte e giorno, la circonferenza del possibile e dell’impossibile.

Lascia che dicano di te vita o morte, bene o male, non ha più importanza. Non l'ha mai avuta perchè qui è diverso.
Virate come arabeschi d’inchiostro grigio che si stracciano nel cielo  ed un magnifico silenzio calamitato dal grande sguardo obliquo che precipita in picchiata dentro il mondo delle cose. Le apre, ne trova le domande e le risposte, scopre l’incanto mentre il mondo s’arruffa di odio e di violenza.

Il tuo mondo è raro non perché sia diverso, diversa è solo la dimensione.

E' diversa, quando col tuo motore, lieve, ti avvicini all’ombra di dio a sfiorargli le labbra,  tu e il cane, più fedele di qualsiasi uomo o donna, avvicinandoti al mistero profondo della genesi e dell’apocalisse, al potere puro della luce e dell'infinito.

E' vero, staccarsi dal mondo di terra, è entrare in un'altra dimensione. Tutti gli affanni diventano minimi e lo spazio suggerisce la libertà.

“La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell’aria, ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano, anche questa volta l’avevi sentita così, con lo stupore di ogni metamorfosi; verso la fine della trasformazione e della pista senti che l’aeroplano prorompe, non è più terrestre, troppi sobbalzi, troppe imbardate di qua e di là, a terra non lo tieni più, meglio volare che correre così, aspetti solo che diventi definitivamente un aeroplano, vorresti che lo fosse già, a quel punto talvolta viene su da solo, e appena viene su si acquieta, altre volte basta una leggera, leggerissima chiamata con il volantino. “

questo è il cuore del primo volo di un allievo che improvvisamente si ritrova solista. questo è un passo di STACCANDO L’OMBRA DA TERRA di Daniele Del Giudice, scrittore che rileggo sempre volentieri, perché con lui è come un ricominciare, in tutti i sensi.

anche con pagine così è un ricominciare

se ricominciare è un volare all'altezza di dimensioni parallele ogni giorno
allora sì, perchè se la ragione ci tiene a terra coi piedi
l'istinto e la percezione ci può capovolgere al cielo.
Ogni giorno
e credo sia il bello delle parole, della scrittura ed anche della comunicazione
ci si può staccare persino da se stessi

ciao Luca