Sogno di una notte di fine inverno - I

Era stata una notte vigliacca quella, una di quelle notti che si ricordano.


Matida di sudore, in preda ad uno dei miei soliti sognincubi, mi ritrovai catapultata dal letto, come se una forza sconosciuta, mi avesse letteralmente sbaragliato fuori.


In preda ad un moto perpetuo, dovetti faticare non poco, per ritrovare l'equilibrio.

Era come se fossi in una centrifuga, se avessi avuto i capelli bagnati, si sarebbero asciugati da soli.

Dovevo trovare un punto fermo, per mettere fine a quella forza inconsueta, opporre una forza opposta e contraria.

Trovai un valido appiglio nel mio comò. Mi tenni a lui con tutta la forza che avevo, con la disperazione di chi affoga, con la paura di chi vedi i ragni, con l'allergia della primavera, sapendo perfettamente, che non esistono più le mezze stagioni, ma con la ferrea convinzione che il nuoto è lo sport più completo.

La forza centrifuga si era trasformata in centripeta, che non è una specie di millepiedi protetto, ma solo l'aborto della prima lavatrice.



Dovevo assolutamente guadaganare la luce ( termine marinaresco, mettete in salvo le donne e i bambini, chiudete i boccaporti).
Mi guardai allo specchio, la variazione di velocità, si era impossessata dei miei capelli, disponendo i miei riccioli nella copia perfetta della spirale del d.n.a.


Non mi ci volle molto a capire che qualcosa non funzionava.

Mi ritornò in mente il ritratto di una mia ava, la Beata Vergine Concetta Maria Carmela Hernandez, da Milazzo.

Ecco! Svelato l'arcano: ero in estasi mistica.

A distanza di quattrocento anni, la Beata, era venuta a farmi visita.

Forse doveva mettermi al corrente di qualche evento sensazionale, una scoperta, un messaggio biblico, forse.

La forza che sin a quell momento mi aveva posseduta, iniziava ad allentare la morsa....bastarda! Come Paolo di Tarso, sulla strada di Damasco,caddi ( come corpo morto cade, anch'io leggo Dante) tramortita, per fortuna sul letto.

Dico per fortuna sul letto, se cadevo a terra, immaginate il casino al pronto soccorso.
Signora suo marito la picchia? No, che dite mai, io vivo sola..... Ma per favore, ecco l'ennesima che dice di esser caduta dalle scale....Bho!

Comunque non divaghiamo. Cosa voleva da me la mia antenata.?
Forse non approvava la mia nuova condizione di single, o trovava sconveniente il mio ultimo acquisto: un delizioso vestito, con scaglie di lamè, fasciante sui fianchi...( un'occasione)

Ma no, la Beata sempre bea, era una donna di mondo, ora dell'altro mondo.Narrano le cronache del tempo, che prima di prendere i voti,dedicasse una cura quasi maniacale al suo aspetto.

Conosceva antiche pozioni, misture e balsami segreti. Possedeva un incarnato lunare, una chioma fulva, ed un corpo da miniatura.
Scampò per un pelo al tribunale della S Inquisizione. Un signorotto del luogo, rifiutato dalla Beata Carmela, si vendicò, denunciandola prima e infamando le sue virtù poi.
Per salvare l'onore della famiglia, si ritirò in clausura.
Quando morì, il suo corpo fu adagiato in una teca di cristallo.
Il suo volto, non presentava i segni del tempo, la pelle liscia, distesa, le palpebre rosate, come una giovane donna.

Ero davvero turbata. Dovevo assolutamente capire il senso di quello che mi era accaduto.

Son passati parecchi giorni dal fatto e ancora non sono riuscita a dare una valida spiegazione......








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