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 DIALOGO CON UN TOPO

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Luca Curatoli
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MessaggioTitolo: DIALOGO CON UN TOPO   DIALOGO CON UN TOPO Icon_minitime10/1/2008, 04:39

QUASI FAVOLA PER ADOLESCENTI IMPENITENTI



Mi si è inclinato il water. Proprio così. All’inizio non ci avevo fatto caso. Un cesso non può inclinarsi se non s’inclina il pavimento. Eppure quello era al suo posto. Solo il cesso difettava. Così continuai a spararmi le seghe. Mischiando i giornali di mamma e papà ugualmente inutili e interessanti. Perché figure e parole, le saltavo secondo l’umore della giornata. Appena nascoste in un libro di scuola, come ero abituato a fare, anche se era inutile far finta di studiare qui. Mia madre mi chiama. - HAI FINITO I COMPITI – MAMMA STO CA… - NON DIRE PAROLACCE – ALTRIMENTI VIENE IL LUPO NERO E TI MORDE IL CULO. MAAAMMA HO DICIASSETTE ANNI – COSA SIGNIFICA AVERE DICIASSETTE ANNI, NON SIGNIFICA NIENTE. NONSEIMICAAADULTO TU -



Mi rinchiudo nel bagno fingendo di avere la sciolta. Perché io lì ci facevo tutto. Avevo letto da qualche parte che un giapponese aveva inventato un cesso con internet incorporato. E’ qui che ho scritto la mia prima poesia. Intanto leggevo un libro del signore del piano di sotto che è schiattato. Poveraccio. Aveva una bella biblioteca e qualche libro me lo sono fatto regalare da sua sorella, La zitella. I miei genitori escono. Casa è tutta mia. Un giorno qualunque. Mentre mi lavavo i piedi nel bidè seduto sul coperchio del cesso, mi gira la testa. Mi alzo e finisce. E poi un altro giorno, e un altro un altro ancora …e la testa non smette di girare. Sempre seduto su quel cazzo di cesso. Precipito con i miei bisogni. Cado nel buio scivolando lentamente. Astrusa assurdità. Rumore d’acqua e tanfo. Il mio corpo dentro di esso. E’ un incubo, un cattivo scherzo del mio corpo. Una voce. Di freddo e di paura si potrebbe morire. Battito del mio cuore. Calore della mia pelle se brucia al contatto col gelo. Una porta sbarrata davanti a me con labbra verdi di plastica, come al luna park .



- EHI TU! NON PUI RIMANERE LI’ IMPALATO, TUTTE LE COSE DEVONO SCORRERE ATTRAVERSO LA MIA BOCCA. MUOVITI – VOGLIO TORNARE INDIETRO, DOV’E’ L’USCITA? DIMMI DOV’E’ L’USCITA – MA E’ INAUDITO TU PARLI E CHIEDI L’IMPOSSIBILE. TUTTA LA ZOZZERIA DEL MONDO ARRIVA IN QUESTO LUOGO PER PASSARE OLTRE. – IO NON SONO UNA ZOZZERIA SONO UN UOMO – E COS’E’ UN UOMO …UNA NUOVA PORCHERIA? – UN UOMO E’ UN ESSERE CHE PENSA AMA E QUALCHE VOLTA ODIA E SBAGLIA – PARLI COME UN LIBRO STAMPATO. AL MACERO – MACERA TU E IL TUO CINISMO -



La corrente dell’acqua si fece più forte e mi ritrovai oltre quella bocca, in un canale oscuro. Un passaggio a volta mi fece intravedere un dedalo di altri canali. Pieni di schifezze e orrore. In uno trovai quel pozzo incustodito, dove precipitando, perse la vita Alfredino Rampi. Era pieno di vermi. E la carlinga d’un aereo precipitato nel nulla con tutti i suoi passeggeri ad Ustica. Ricordare il suo nome mi fece ritornare bambino. Da un’altra volta scorgevo il profilo minaccioso di un traghetto mangiato dal fuoco. Era la Moby Prince. Il traghetto della sfortuna, andato a fuoco quest’anno. Piangevo di paura, con la testa infuocata di brutti pensieri, e le gambe affondate nell’acqua scura. Correndo dove si finiva in corridoi, pieni solo di un composto verdastro e semisolido come sabbie mobili. Quasi sopra il soffitto una scritta "brodo primordiale pronto per riciclo". C’era puzza di mondezza…
CLIC - Quando voi tutti qui nominate o soltanto pensate, la parola mondezza, capita sempre prima o poi, compaio io. Topoguida la informa che ha sbagliato strada. Ora la condurrò per la via giusta. Il mio motto è "Organizzare la zozzeria è organizzare il mondo" – VOGLIO USCIRE DI QUI – Spiacente non è possibile. Per di qua zozzeria - IGNORANTE DI UN TOPASTRO ZOZZO SARAI TU E QUELL’ALTRO IMBECILLE DI UNA BOCCA – Spiacente ma Topoguida è costretto ad attivare la procedura 2002/DV dell’ 11/09/2001 – CLIC



Mi ritrovo finalmente in una stanza enorme e senz’acqua. Regnava la polvere e l’ombra in strani scaffali a forma di piramide, con tubi sulle sommità. C’erano libri ovunque. Illuminata da una luce fioca e verdastra, c’era una scritta sul soffitto "quarantena". Almeno avevo tempo per pensare il da farsi. Comincia a leggere, dimenticandomi di cercare una via di fuga. Libri banalmente impaginati come libri. Troppe pagine troppi caratteri per la luce flebile. Libri in lingua in dialetto in prosa in metafore. Libri illustrati come sogni come depliant delle agenzie di viaggio. Libri di viaggio reali o immaginari. Libri pieni di parole ricettari dizionari idizionari abbecedari dromedari lampadari sudari …la dieta del sudore …dimmi come sue ti dirò chi sei…il sudario di cristo…tutto sul Sudan…le mie mani sudano su i tuoi seni …"racconto per adulti". Rovistare, cercare una guida, un indizio che parli di questo posto del cazzo. Pile di libri che rovinano. Addormentarsi tra i libri.
Svegliarsi con un libro tra i piedi. "Dal nuovo mondo"…poesie. Il titolo non mi è nuovo. Le sfoglio. Non ci si capisce niente. Questo qui si faceva più pippe mentali me. Aspetta! Questa la conosco! E’ una mia poesia! Sfoglio le pagine come un pazzo; tra tante poesie insulse, ne riconosco altre di mie. Non sapevo di essere diventato un poeta famoso. Troppe pagine. Mi gela il sangue. Quante stronzate ho scritto, quanto spazio occupato per dire poche cose importanti. Ma come è potuto succedere? Questo libro verrebbe dal futuro? O sono io finito nel passato? Forse ho sempre vissuto in un tempo sbagliato? Dovevo capirci qualcosa. Anche con il mal di testa. Notavo che qui c’erano solo libri, e gli stessi scaffali erano costruiti con parti di pietre, specie di palazzi o di antichissimi templi. Strane iscrizioni. Alcune in latino. La sigla S.P.Q.R. campeggiava ovunque. Frammenti di intelligenza. Una massima di Nietzsche che mi piaceva molto "L’uomo è un animale non ancora stabilizzato". Una poesia di Emily Dickinson " Non sapendo quando l’alba possa arrivare apro ogni porta. Che abbia piume come un uccello o onde come una spiaggia" Che senso ha tutto questo? E perché anche loro qui? CLIC Si apre un foro nella parete. Di nuovo il topo.



- Sei curioso. Una strana luce nei tuoi occhi – DIMMI COME SI ESCE DI QUI - Spiacente non esistono uscite – TU NON SEI REALE SEI UN BRUTTO SOGNO - I sogni sono come degli indovinelli, ho letto da qualche parte - DIMMI LA FRASE, L’INDOVINELLO. TUTTE LE FAVOLE NE CONTENGONO – Non conosco cosa siano le favole, ma un indovinello lo conosco. Ma tu non puoi indovinarlo. Nessuno lo può fare – IO TI SFIDO CREATURA OTTUSA – Tutto questo è divertente per le mie noiose giornate. Allora…- Da lontano sento perdere un rubinetto. Tic tic tic…La sala diventa buia e si riempe della voce del topo - IL TEMPO E’ D’ACQUA. E TU DOVE SEI? -Silenzio, poi di nuovo quella flebile luce, e quel dannato topo a ricomparire dal nulla - Una cosa senza senso per me, ma forse tu…è difficile. Buona fortuna – CLIC



Silenzio. Metto le mani a coppa attorno alla bocca, così per sentirmi




OHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOH



Batto le mani CLAP CLAPP CLAPPP CLAPPPP CLAPPPPP CLAPPPPPP
Me le ritrovo infine sul grembo. Inutili come è inutile cercare un eco alla mia voce ai miei movimenti. Percorro una parete cercando una possibile apertura. Alla mia destra una lunga fila di piramidi zeppe di libri, per me troppi per essere utili. Da uno scaffale sporge una pergamena spessa come un baobab. La tiro fuori con violenza, facendo cadere un mucchio di fogli e sul pavimento. Rumore assordante e polvere su di me. Così incomincio a correre per sentire il rumore dei miei passi. Stanchezza. Un dispettoso camminare in questo luogo che sembra non finire mai.
CLIC - Mi incuriosisce te e il tuo mondo - Il topo mi guarda dall’alto di una piramide. - PERCHE’ NON SCENDI MI DANNO LE VERTIGINI QUESTI SCAFFALI - Come vuoi, anche se preferivo la vista da quassù - Tu che ne sai del mio mondo? Sei sempre rinchiuso qui - Leggo molto per noia, ma che nessuno lo venga a sapere…è proibito leggere qui - Perché non sei solo oltre la bocca?- Di altri non ne ho mai visto, ma se esiste un regolamento cui mi devo attenere, forse quacun’altro ci sarà - I tuoi regolamenti non potrebbero essere roba venuta da questo salone? - E’ una domanda a cui non so risponderti…ma anche se fosse? La tua ipotesi non è una risposta soddisfacente per la mia curiosità. Non pretendo che uno sconosciuto conosca questo posto meglio di me. Piuttosto raccontami di quello che mi puoi raccontare. Com’è il tuo mondo? Madre terra la chiamate. E’ vero che essa è al centro dell’universo? E questo come è fatto? Ci sono altri mondi simili al vostro? Siete molto vecchi? Quanti anni luce? E’ vero che vi muovete con il teletrasporto…diario del capitano…data astrale…mi piace tanto! A che serve un frullatore? E’ vero che avete scoperto un nuovo mare? Perché lo avete chiamato internet? Che cosa avete trovato? Che cosa cercate? Cosa vuol dire esser felici? Cos…- DIAMINE FERMATI. IO NON SONO QUI PER SODDISFARE LE TUE CURIOSITA’. IODEVOUSCIREDIQUI. Aiutami e ti dirò qualcosa di noi. Innanzi tutto hai una pallida idea di dove siamo? - In una fogna siamo e molto grande. Forse infinita. Ho letto… - Rifletti bene. Hai mai sentito da qualche parte oltre i muri, cose che si muovono velocemente? - Ti dirò. Qui si muove tutto lentamente, o piuttosto con regolarità. Sento il rumore dell’acqua oppure nulla. Perché?- Perché nel mio mondo accadono di queste cose, in enormi città chiamate Londra, New York…- Oh sono contento di sapere da te che questi posti esistono per davvero. A Londra so per certo che c’è sempre la nebbia dove si aggira Jack lo squartatore e New York…- ORA BASTA. A te arrivano solo notizie di seconda mano e tutte brutte o sbagliate. Hai le idee confuse e non sai cosa sia la bellezza.
- Bellezza fa rima con mondezza - Sciocco di un topino, seppure tutto quel ciarpame che ti sei bevuto, non sei riuscito ad immaginarla. BELLEZZA E’ L’ALBA E IL TRAMONTO. UNO QUALSIASI OD UNO IN PARTICOLARE. E L’OMBRA CHE PROIETTA LA LUCE SERVE A NASCONDERE CIO’ CHE NON SI DEVE VEDERE MA SOLO IMMAGINARE. CI SONO GLI UCCELLI CHE CI GUARDANO IN SILENZIO. OPPURE CANTANO. LA MARMELLATA USCITA DA MANI DI DONNA CHE TI VOGLIONO BENE…- Parlare senza guardare l’interlocutore è segno di cattiva educazione. Questo pensai subito dopo aver parlato. Ricordai mia mamma con infinita tristezza. Guardai lui…Penso di aver letto dolore in un angolo del suo occhio destro. Ma come si poteva dire, qui c’era acqua dappertutto, ed ora mi accorgevo che penetrava fin dentro quest’arido salone.- Sembra un luogo dove non ci si può sentir soli il tuo…prendo volentieri il tuo sconforto su di me. Ma non dire queste cose alla bocca, ammesso tu possa rivederla - Scusami se ti ho offeso. Quelle cose vorrei farle vedere pure a te, ma incomincio a credere che neanch’io le rivedrò mai più. Perché mi parli della bocca? Non è forse il tuo superiore? Perché non deve sapere anche lui? - Lui non è superiore a nessuno. E così deve essere ed è sempre stato. Lui non è fatto per pensare. E’ un meccanismo. Mi sono fatto l’idea che se egli si inceppasse, se si fermasse…sarebbe la catastrofe di tutto, anche del tuo mondo. Rifletti sull’indovinello e non mi tediare più. Addio - CLIC



Rimasto solo con i miei dubbi. Un rumore come di lavatrice che si rimette in moto. Dal soffitto. Lontano in un punto buio di uno dei tanti scaffali, in alto, vidi quella strana luce polverosa che non sapevo da dove provenisse. Quei tubi a ritmi lenti ma regolari, aspiravano tutte le cose verso la sommità. Gli scaffali più in giù, subito svuotati, si riempivano rapidamente di buio. Un ciclo quasi continuo dal basso verso l’alto. Come se tutto comparisse dalla terra, per risalire quelle lunghe file orizzontali, fino al tubo. Ma qui terra non se ne vedeva. Di nuovo mi girava la testa. Avrei voluto salvare quei libri e me stesso, e forse, tutto il resto imprigionato in questo posto orribile freddo insensato inutile stupido, senza uscita…



Salvare il salvabile da quei tubi infernali, scalare tutte le piramidi, buttare libri nel vuoto e a contatto con il pavimento polverizzarsi. Descrivere un meccanismo, sentirlo battere dentro lo stomaco come un cuore malato e non poterci fare nulla.
IL TEMPO E’ D’ACQUA. E TU DOVE SEI?



TOPO MALEDETTO NON PUOI ABBANDONARMI IN QUESTO MODO
Il tempo…cos’è il tempo quando non passa mai. Il tuo cuore batte e in quella luce opaca intravedi un pelo che si stacca dal tuo corpo. DIAMINE COS’E’ IL TEMPO. MERDA MERDA LIQUIDA …Poi forse addormentandomi di stanchezza. Solo un pazzo può percepire quella soglia. E muore di paura. Non si addormenta più. Niente sogni. Pensiero liquido…Il tempo non esiste qui, dice il topo. Serve solo per contare fino all’infinito che non è dato di sapere dove vada a finire. Clic. Il tempo da noi sulla terra è fatto di 365 giorni, ribatto io. Ricomincia ogni anno ogni mese ogni settimana e ogni giorno, porta un nome diverso. Ma lo stesso giorno non è uguale per tutti. Lo puoi spaccare giorno, in ore e minuti, in secondi in millisecondi, se sei un velocista, in nanosecondi, se la tua voglia di vivere sfida l’infinito. La sveglia fa tic tac. Suona. Suona maledetta! Il tempo non s’affretta ma giunge lentamente…Il tempo domani migliorerà. Mi dispiace non ho tempo. Chi ha tempo non aspetti tempo. Papà sei tu vienimi a prendere! Voglio litigare con te fino a notte fonda e…darti un bacio. Clessidre. Granelli di sabbia che diventano dune. Deserti di tempo…Sete e voglia di pioggia. Un’aranciata fresca…
Tempo che se ne infischia della geometria euclidea…pitagorica…Il tempo è d’acqua, io lo so lo lo so lo so lo so …l’ho sempre saputo, quante lacrime di tempo prima di arrivare a questa conclusione, quante quante quante cazzoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo



il tempo è d’acqua

ed
io
naufrago
senza
morire

Luce
Rumore d’acqua e tanfo. Un rubinetto che perde. MA NO L’HO LASCIATO APERTO NEL LAVANDINO. Seduto sul water. Una pozza verde ai miei piedi. Acido nella bocca. TI AMO ACIDO NELLA MIA BOCCA. Pulire presto, mamma e papà non devono sapere. Mi alzo e nel mio rigurgito, scivola dalla mia tasca un libricino rosso. Lo apro come si apre il mio cuore. Le mie poesie. Le leggo tutte d’un fiato e mi accorgo che sono poche quelle che si possono salvare.
Così seduto sul divano contemplo le fiamme del caminetto. Carta che brucia nel fuoco. Soddisfatto come un bambino, stanco come un adulto dopo una giornata di lavoro. Aspettando i miei genitori recito i versi che ho voluto salvare. Fuori il tempo è favoloso. Acqua mista a ghiaccio. Quasi neve…


Ultima modifica di il 10/1/2008, 12:42 - modificato 1 volta.
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michael*santhers
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MessaggioTitolo: Re: DIALOGO CON UN TOPO   DIALOGO CON UN TOPO Icon_minitime10/1/2008, 06:32

Nel mezzo della segaiola vita ti ritrovasti per una fogna oscura che la via di casa era smarrita..ah quanto a far con la mano fu cosa dura:-)..amen
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michael*santhers
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MessaggioTitolo: Re: DIALOGO CON UN TOPO   DIALOGO CON UN TOPO Icon_minitime10/1/2008, 06:33

il topastro Dante si fa accompagnare dal topastro Virgilio...amen lol!
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mammolina
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MessaggioTitolo: Re: DIALOGO CON UN TOPO   DIALOGO CON UN TOPO Icon_minitime10/1/2008, 11:09

è un racconto onirico e surreale in cui si precipita dentro, ci si sente risucchiati dalle forme e dalle figure che tu acquisti nella scrittura, si finisce per diventare te, liquame ed anche topo. il mondo intorno scorre ma sembra non avere senso, la realtà è quella che passa attraverso di te. mi piace il tuo barcamenarsi della mente che entra e si addentra dentro se stessa tirando fuori tutto ciò che all'occhio disattento pare indicibile. se dovessi paragonarti ad un quadro, tu sei uno chagall, vivi sospeso e ti insegui, devo dirtelo Luca da sempre mi fai una tenerezza infinita perchè ti immagino in cerca di un punto mentre oscilli. con la stima e l'affetto di sempre Renata
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MessaggioTitolo: Re: DIALOGO CON UN TOPO   DIALOGO CON UN TOPO Icon_minitime10/1/2008, 11:51

si..vero..(come dice gocciadisplendore)..hai un dono che non appartiene a molti(anzi!) l'equilibrio..il non gratuito :oltrepassando infatti i confini di una fin troppo accettabile realtà..non sconfini nell'ec-cesso____ pirat
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Luca Curatoli
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MessaggioTitolo: Re: DIALOGO CON UN TOPO   DIALOGO CON UN TOPO Icon_minitime10/1/2008, 12:34

chiedo scusa dei molti re-fusi che imperano nella mia pagina. stamattina a mente fredda, ho in parte rimediato. grazie
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Daniela Micheli
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MessaggioTitolo: Re: DIALOGO CON UN TOPO   DIALOGO CON UN TOPO Icon_minitime10/1/2008, 13:27

Oggi particolarmente apprezzato.
Ché anche io ho giorni che mi sento sospesa tra la fossa biologica ed il cielo.
Ma poi vedo la luce Basketball

P.S. Vedere Santhers che usa le emoticon mi ha strappato una sonora risata!
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sorcio
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MessaggioTitolo: Re: DIALOGO CON UN TOPO   DIALOGO CON UN TOPO Icon_minitime11/1/2008, 14:08

interessamento particolare
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MessaggioTitolo: Re: DIALOGO CON UN TOPO   DIALOGO CON UN TOPO Icon_minitime11/1/2008, 19:25

Non riesco a trovare un commento decente perchè le parole faticano a descrivere ciò che ho provato nel leggere.
E come si può? sei una valagna caro mio.
Proprio una valanga...
scusa l'impertinenza ma sei siciliano?
sai la sciolta è un termine tutto siculo, credo. Very Happy
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sorcio
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MessaggioTitolo: Re: DIALOGO CON UN TOPO   DIALOGO CON UN TOPO Icon_minitime1/12/2008, 10:20

Non me la ricordavo questa, in effetti e quasi passato un anno.
Gli scritti molto più delle rughe, segnano le tappe di una vita.
Cos'era? il 2003 mi sebra, eri affascinato dalla bellezza, qui disincanato ci passi sopra e la calpesti, nelle cose che elenchi come belle, la bellezza è sparita.
Forse ci vuole, ognitanto ognidove, un viaggio come questo, nelle paure, nelle miserie, nelle cose che contano, tanto o niente.
Nel conteggio globale della vita, di quello che vuoi lasciare e di quello che rimane invece.
Irrefrenabile voglia di scriversi, che salta tutte le regole del mondo, inventandone una più bella, l'estraneità dallo spazio per tutto il tempo che leggi.
bravo Luca. una favola cresciuta con te.
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Giuseppe Buscemi
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MessaggioTitolo: Re: DIALOGO CON UN TOPO   DIALOGO CON UN TOPO Icon_minitime5/12/2008, 15:27

Fantasmatopica
Topica (qui tutt'altro che deteriore)
Entusiasmante
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Giampiero Pieri
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Giampiero Pieri


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MessaggioTitolo: Re: DIALOGO CON UN TOPO   DIALOGO CON UN TOPO Icon_minitime5/12/2008, 20:35

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