CIAO, A DOMANI/TRAMONTI - SELVA

Adesso vado a leggere i commenti.
Buongiorno

Il commento di Daniela è prezioso. Sul primo brano ha rimarcato un particolare molto importante che avevo soltanto reso implicito nel mio commento. Invece è giusto che sia messo in rilievo, mi riferisco ai figli, l'importanza dei figli in un rapporto. E tuttavia penso che la donna voglia recuperare anche le mani del marito e tutto quello che significano.

Mi tappo gli occhi e commento il primo racconto, ma senza leggere il commento di Aldo ... che certamente dice tutto!
Del primo racconto mi colpisce la struttura particolarmente accurata che ripercorre due storie parallele a confronto, simili ma diseguali. Il padre e la madre, il protagonista e la sua donna. C'è la rincorsa del protagonista, cui fa eco e rimando il silenzio che invece il padre subisce, verso il domani che veloce si svolge e raggiunge. Li dove esiste un futuro e li dove un futuro invece si è spento. In tal senso apprezzo molto lo sviluppo del racconto, anche se devo dire che in tutta onestà che non mi colpisce in modo particolare il linguaggio e la scrittura utilizzata. A tratti la lettura non è scorrevole, e questo in parte penalizza l'accuratezza strutturale del racconto. Nell'insieme non male. vado al secondo racconto tra poco ... poco... renata

Eccomi. Vado a leggere i vostri nuovi commenti. Scusate se a volte resto assente (non capisco perchè a questo mondo occorra anche lavorare!)
Impaziente leggo.

Non so perchè pdg, ma quando si leggono due racconti dello stesso autore, il paragone nasce spontaneo, quindi perdonami ma parto proprio da questo. Il secondo racconto mi appare più fluido nella scrittura e lo leggo anche più poetico nella scelta lessicale, questo tramonto che si tinge dei diversi colori, io lo vedo. Il tema svolto tuttavia che si basa appunto su un colpo di scena che perdonami mi appare prevedibile. Resto quindi colpita per aspetti differenti da questi due racconti, che nell'insieme tuttavia trovo non male. Sarei una prof stringata nei voti e lo so ... Renata

Letti.
A Nocturna vorrei offrire un caffè con panna, dolcini, sorrisi e coccole (e massaggi alla schiena): hai letto i brani come ognuno di noi vorrebbe che li si leggessero. Li hai anche riassunti in qualcosa che a tratti è sfuggito anche a me che li ho scritti. Grazie

Ad Aldo invece caffè con panna, dolcini e sorrisi (le coccole solo a richiesta)perchè ha sentito la mancanza (e lo ha dichiarato) di uno sviluppo maggiore in Tramonti: è vero, concordo e ti assicuro sarebbe piaciuto anche a me svilupparlo di più in finale, ma le battute erano giunte al termine e mi sono concentrata sui colori del tempo che nel frattempo scorreva fino ad arrivare all'epilogo finale che non era roseo ma viola. (in tempi di quaresima ci sta pure bene).
Ti sta bene (pare incondizionatamente) il primo racconto e questo sta benissimo anche a me e certo il tuo commento mi appaga.
Non ti scusare Aldo: critiche per crescere, se ne occorrono, voglio proprio quelle grazie

Beh, un "non male" di mammolina lo prendo comunque volentieri. Ma non ti vorrei come prof: sei incontentabile!
Grazie Renata, anche per te sorrisi, caffè con panna e dolcini.

Grazie Pdg, per avermi dato modo di leggere due bellissimi racconti e per la pacata risposta al mio fievolissimo rilievo
Avevo immaginato si trattasse di una scelta obbligata, ma così strutturato "Tramonti" va più che bene.
E poi è facile dire e a volte stradire, ben altra cosa è fare
Comunque, fossi in te, farei un tentativo...chè il brano ha un notevole ritmo e si presta ad una rivisitazione di almeno altre mille battute
Se non mi fosse piaciuto non mi sarei permesso...
Complimenti

La penna del giorno ha scritto:

Beh, un "non male" di mammolina lo prendo comunque volentieri. Ma non ti vorrei come prof: sei incontentabile!
Grazie Renata, anche per te sorrisi, caffè con panna e dolcini.

Grazie a te pdg per la pazienza .. sai ad una certa età si diventa davvero incontentabili ..

Nessun problema Mammolina, davvero, so bene cosa intendi per incontentabile e nemmeno io ne sono esente in fase di commento. Ho visto nel frattempo che non ti fatto volare neppure un bacino, scusami non era carenza voluta. A volte tra una connessione e l'altra ci stanno mille persone a dire, guardare e chiedere e allora mi barcameno nelle pause.
grazie

La penna del giorno ha scritto:

Nessun problema Mammolina, davvero, so bene cosa intendi per incontentabile e nemmeno io ne sono esente in fase di commento. Ho visto nel frattempo che non ti fatto volare neppure un bacino, scusami non era carenza voluta. A volte tra una connessione e l'altra ci stanno mille persone a dire, guardare e chiedere e allora mi barcameno nelle pause.
grazie

tranquilla pdg, pas des problems

Ciao, a domani
i primi tre righi sornioni, introducono al tema del tempo, a quel sottile estraniamento dal quotidiano, al pensare che fa strani giri... per parafrasare la pdg. s'infrangono le immagini apparentemente poetiche, svagate... la persiana che sbatte senza tregua: come certi pensieri nel cuore della notte. sono queste preoccupazioni a doversi rompere, se levano il sonno e ogni sicurezza. ci ritroviamo nell'intimità, leggendo assieme al protagonista, i suoi pensieri. egli vuole perdersi e ritrovarsi a suo modo. cerca una voce e, con semplicità abbatte la barra tra dentro e fuori: l'onda così altera e familiare, irripetibile, è una bella immagine, vicina nell'immaginazione dell'io narrante, a quella panchina dove perfino il dire non va perso. perchè c'è l'ascolto: perchè c'è amore. cura oserei dire... la parola fruscio, quando sono arrivato al momento dove sembra realizzata la possibilità di recuperare quella voce "irripetibile", mi riporta alle foglie del salice. con levità poetica, forse suggerendo che persino quelle lenzuola sono una specie di mare. o forse soltanto lo stile di una vita che si pensa. il tono poetico, mi sembra qui funzionale ad esaltare con giusto equilibrio (mio dio mi sembro un professorino: la lettura delle prime tre pagine del pasticciaccio, stamane, di gaddiana memoria, mi fanno una strana impressione... eheheh pdg, tu che ne sai con cosa ti leggiamo... o ti gustiamo... che ne sai...) dicevo, tutto ruota, per me , attorno a quella sottile difficoltà, appena detta, sussurrata, forse spalmata sulle immagini, di farsi carico di quei silenzi interrotti.

poi il racconto si accende al nuovo giorno, e il figlio staccandosi da esso (dalle sue notturne liquide peregrinazioni) si confronta con altro tipo di difficoltà: la stanchezza del padre, l'impossibilità generazionale, oserei dire, di agguantare il reale e nello stesso tempo sospenderlo. egli, il vecchio, rimane con la mano sospesa a mezz'aria, senza alcun appello, senza soccorso alcuno della immaginazione. senza potere, senza poter recuperare quella voce cara: tutto finisce in un gorgo: la moglie e la vita tutta intera affonda nel silenzio. mentre la vita degli altri fa per lui rumore. egli riesce solo a dire, a recriminare con un velo di tristezza, questa impossibilità "sai, ci pensavo prima, non riesco a risentire la voce della mamma, non so immaginarmela. E' tutta colpa mia, sono un vecchio inutile anche nel suo ricordo".

Il vento si è calmato, sono già le sette: mi alzo.

il figlio nasce al nuovo giorno con una lieve speranza.
non sappiamo se sia questione di tempo, di età, di cicli e ricicli, "ritorni generazionali". il figlio è tanto forte, che nessuno sospetterebbe, a guardarlo e a sentirlo, questo suo splendore, sospeso nella sua intimità.
punto. per certi versi la paragona questa paginetta, per felicità, nonostante qualche pesantezza lirica a scapito dell'immediatezza (soltanto in funzione del paragone sorto per me spontaneo), a quella famosa doccia; lì gesto tutt'uno col ritrovato gusto di raccontare nelle maglie di questo reale. come qui, da recuperare, allo schifo imperante.

non rileggo sennò rivedrei quasi tutto. perchè sono così emotivo nella lettura?

wow DIGITAMAN ma questo è un regalo...
manca ancora l'altro racconto, che bello!Non rivedere nulla, sei perfetto così.
Intanto grazie, ma ti rileggerò ancora, hai regalato tu a me una pagina di pensieri preziosi

Aldo Reina ha scritto:

Grazie Pdg, per avermi dato modo di leggere due bellissimi racconti e per la pacata risposta al mio fievolissimo rilievo
Avevo immaginato si trattasse di una scelta obbligata, ma così strutturato "Tramonti" va più che bene.
E poi è facile dire e a volte stradire, ben altra cosa è fare
Comunque, fossi in te, farei un tentativo...chè il brano ha un notevole ritmo e si presta ad una rivisitazione di almeno altre mille battute
Se non mi fosse piaciuto non mi sarei permesso...
Complimenti

Il tentativo sarà fatto, Aldo, e ti verrà anche sottoposto (te la sei cercata)

Tramonti

Luisa è al volante, le tremano le mani. Ha paura.
mi fa pensare all'attenzione che occorre nella guida. probabilmente Luisa qui non teme certi pensieri, quanto piuttosto di quanto per essa alludono. il semaforo rosso scandisce il tempo di una narrazione incalzata dagli stessi eventi, che potrebbero travolgerla. nessun volo pindarico, niente indulgenze alla tenerezza: farebbetroppo male. Luisa Ha paura anche se quelle mani per lei hanno avuto solo carezze. la paura fa parte di una catena di passaggi; gli stessi di quel quotidiano così distante, come il sonno dei suoi figli affidati alla madre.
esce un nome Carmela: chi è costei? la fretta brutta suggeritrice. lascio a voi indagare...
Luisa non si perde d'animo pur essendo tutta con la paura Instancabili le mani accarezzano i capelli di quell'uomo, il viso.
poi un ultimo sussulto di vita, nel modo che un po' tutti noi conosciamo.
un disperato commiato dal bel tempo che fu, prima di.
l'azzurro il rosso il viola. lei diventa una tavolozza, dopo tutta la tenerezza tutto il toccabile possibile, lei giace immobile. qui l'immagine suggerisce la morte di ogni sensazione.

così tra Gadda, i panni (stirati stamane dall'ucraina) da riporre, la pentola che borbotta... il lavoro imminente, le nuvole che s'addensano sul mio percorso quotidiano, così così ti ho letto... così mio. altri modi non ne conosco. saluti

Grazie DIGITAMAN hai letto con la mente, il cuore e con generosità me ne hai raccontato. Ti ringrazio di questa attenzione.
Devo anche dirti che leggendo Carmela nel tuo commento ho fatto un balzo sulla sedia pensando "non è possibile che lo sappia, è andato a rovistare nei miei pensieri di quando scrivevo!" Questo racconto dapprima è nato con il nome della protagonista Carmela poi rileggendolo non mi piaceva affiancato a Dario, così ho tramutato tutto in Luisa... ma me ne sono perso uno! Ovviamente ora vado a correggerlo (giusto per non portare tutti fuori strada) è stata solo una svista.
Grazie ancora e grazie anche per questa scoperta. Avrò letto, come immagini, settecentomilavolte questa pagina. Non ho visto la dimenticanza.

Abbandono la vedetta per un poco. Torno a portarvi caffè e digestivo.

Ciao PDG
abbandono temporaneamente anche io.
Buon pranzo a tutti.
D.

Ciao PD______________________G hehe tempo di elezioni.

Ho riletto il primo, prima di dirti del secondo
manca una parola chiave che non ti ho detto.
e' dolce
sentivo un'attrazione fatale verso qualche cosa che non riuscivo ad inquadrare.
Una magia di dolcezza l'interpretare, sempre quella frase come se fosse un "ti amo ". Qui e' un udito dolcissimo, un udito sensibile capace di cogliere sfumature impercettibili.
Visto che e' una cosa difficilissima, immagino l'autore quella che la dice, e tutto l'insieme, una speranza che lui, la senta cosi'.
Quindi quella frase e' un ti amo e tutto diventa dolcissimo.
adesso mi sento meglio.punto.

La penna del giorno ha scritto:

Il tentativo sarà fatto, Aldo, e ti verrà anche sottoposto (te la sei cercata)

Mi hai fregato
Dicevo così per dire boccaccia mia statti zitta

...non hai bisogno di verifiche, sei bravo/a molto più di me

Un applauso personale a Digitaman, accidenti nemmeno mi vede per lunghezza

Avete notizie di Almitra?

Sei fooorrrrteeee Sorcio

anzi

UNICO

mihhhhhh, nessuno fa compagnia alla Pdg

Ciao, a domani

ciao Aldo
correttore di bozze e regista
guarda che se dai queste abitudini, ti ritroverai il comodino pieno di fogli.....
e poi Anna s'arrabbia se i ti amo li leggi e non li dici hehehe

grande Aldo

Eccomiii Pdg, perdonami, trafelata arrivo adesso e ti leggo per subbito!