Storia di Alice
Buongiorno signora Maria, l'ho vista rientrare dall'ospedale e mi sono permessa di disturbarla .
So che non dovrei ma potrebbe darmi un'occhiata quì al fianco?
Sono caduta e ho sbattuto contro il tavolino della salotto.
Sergio è andato al lavoro e Marco sta dormendo nella sua cameretta.
Sì un'occhiata, è che non posso stare molto , non vorrei che mio marito mi chiamasse per sapere dove sono e ,non trovandomi in casa ,non vorrei si preoccupasse.
Mi fa entrare?
Grazie, ma giusto un momento.
Ecco, vede? E' qui che mi fa male se respiro.Mi scusi tanto se la disturbo ma non ho nulla in casa per questo dolore e speravo potesse aiutarmi.
Come dice? Gli altri lividi?
Ma no ,sono solo capillari che si rompono e a volte non mi accorgo nemmeno quando succede.
Lei in che reparto lavora? Non sapevo ci fosse un posto dedicato alla violenza sulle donne.
Mi sembra incredibile che succeda, siamo proprio in un mondo brutto con tutti questi extracomunitari che arrivano e poi stuprano facendo quel che vogliono ;ma che se ne stessero a casa loro.
Come dice? Sono più le botte che danno alle mogli che altro?
Ahi;piano , piano ,è lì che mi fa male, ecco lì.
Dovremmo andare in ospedale?
No , non posso proprio,Marco dorme e io non posso davvero, anzi è già tardi e devo per forza andare.
No che non voglio venire in ospedale.
Guardi, lasci stare che è meglio.
Adesso sto già meglio.
Ma non voglio parlare con l'assistente sociale.
Io non ho problemi, davvero ,e poi chi non ne ha?
Sa che lei ha lo stesso nome della mia mamma?
Io parlavo con la mia mamma e le confidavo tutto .
Lei sì che qualche sberla l'ha presa.
Mio padre arrivava a casa ubriaco e ,a volte, giù botte anche davanti a me che correvo a nascondermi dietro il divano.
Lì mi coprivo le orecchie e chiudevo gli occhi; il buio mi proteggeva e stavo ferma per ore
Lei mi ha insegnato un trucco.
Se ci si copre la faccia con le braccia i colpi vengono parati e , se rimane qualche segno, bastano le maniche lunghe.
Il mio Sergio a volte torna arrabbiato e ,quando succede, già lo sento dalle scale , allora porto Marco a letto gli metto le cuffiette con una storia così lui non ci sente.
Oggi Sergio era nervoso perchè il suo padrone , al lavoro, lo aveva ripreso mentre stava fumando dietro un macchinario.
Io ho cercato di calmarlo dicendogli che non doveva farsi prendere dal nervoso ma lui non è riuscito a controllarsi .
Il piatto della minestra è finito sul muro e mentre pulivo il pavimento mi ha dato un calcio nel fianco, ma non l'ha fatto apposta .
Dopo si è messo a piangere e mi ha chiesto scusa .
Quando piange il mio Sergio sembra un bimbo.
Adesso vado davvero e mi scusi ancora se l'ho disturbata anche se questo dolore e il sangue che mi esce dal naso non vuole smettere.
Forse è meglio se mi accompagna all'ospedale ma non dica nulla al mio Sergio altrimenti si preoccupa.
Dedicato a tutte le "Alice" che sono prigioniere nello specchio.