FUGA DALL'INFERNO (Cattive letture 3)

Sharon Caronte, perversa nipote del Grande Traghettatore e focosa Direttrice delle Prigioni Luciferine, convocò all’altoparlante l’ergastolano incatenato numero 333 nel proprio ufficio incandescente: per questo sotto la scrivania di cristallo non portava gli slip!
“Dove guardi, detenuto Ruggiero Tallevi? Non ti è ancora passata la voglia terrena, eh, benedetto bastardo? Anche quaggiù rompi le balle a tutti i demoni nella bolgia della mensa quando sali in piedi sul tavolo e declami i classici di Dostoevskij, il tuo compagno di cella dedito al gioco. Sogni magari che lui sia lo sventurato Abate Faria e tu il funesto Conte di Montesatanasso?”.
“Per Beatrice e Din Don Dante, fa un caldo mortale qui nel sottosuolo! Ma su è già estate? Dottoressa, perché non mi fa girare le pale del ventilatore nell’ora d’aria?”.
Sharon gli assestò un sonoro cazzotto sul grugno: quel cafone si stava prendendo troppa confidenza! Poi però gli fece togliere le manette roventi da due succinte angelesse, decadute in fiamme per debolezza amorosa.
“C’è chi scende e chi invece sale rapidamente le scale del Paradiso: sta’ a sentire, Tallevi, apri bene quelle orecchie da siberian husky! Non ne possiamo più della tua logorrea, ho deciso di liberarti, purché tu riesca a compiere una missione speciale: ho un piano bestiale!
Se accetti, potrai tornare ad essere umano, ti forniremo dei documenti falsi e rivivrai per qualche anno a Torino; infine patteggerai la pena in secondo grado con il mio collega San Pietro, forse stavolta te la caverai solamente con venti o trenta secoli di Purgatorio.
Mi hanno riferito che hai frequentato il corso di mimo in carcere: ti sostituirai alla statua lignea di Giuda che bacia Gesù sulla “cassa” nella processione del Venerdì Santo a Savona, indi la mattina di Pasqua, sempre immobile sul tuo supporto introdotto nel Duomo assiepato di fedeli, durante la funzione all’improvviso ti metti a sghignazzare, gesticoli oscenamente e bestemmi a raffica!
La gente verrà colta dal panico ed inizierà ad oscillare urlando, scapperà nella calca: centinaia di ferventi cattolici periranno, forse nella ressa crollerà persino la cattedrale! Se va bene, cioè Male, facciamo il tutto esaurito nel Braccio degli Ipocriti, mentre tu evadi quatto quatto dalla sacrestia.
Ma stai in campana: lì dentro è pieno di suore, preti, esorcisti, baciapile o vecchie beghine che potrebbero smascherarti da un momento all’altro e scacciarti con l’acqua santa prima che avvenga l’antimiracolo!
Se fallirai, ti dissolverai semplicemente nel Nulla Assoluto!”.
Tuttavia si sa, Belzebù fa le pentole, ma non i coperchi: la sera del Venerdì Santo la “cassa” addobbata di fiori con la statua del Cristo ed il Giuda impersonato da Ruggiero, sorretta faticosamente sulle spalle da ventiquattro portatori in tunica rossa, abbordò lenta un curvone fra due ali di folla al rullo dei tamburi della banda cittadina, quando dalla sommità d’un palazzo si staccò dal basamento l’ enorme sfera di marmo che decorava il tetto: precipitando stava per sfracellarsi su un folto gruppo di boyscouts, coccinelle incinte, dodici povere orfanelle, il Piccolo Coro dell’Oratorio di Savona e Carmen Consoli in incognito.
Giuda-Ruggiero era entrato nella parte, così si tuffò in volo d’angelo e con una prodigiosa testata alla Facchetti deviò in corner il pallone di pietra sui giardini deserti, tradendo la sua Diavolessa e sacrificandosi per sempre.
I Vigili del Fuoco infatti non trovarono nemmeno un frammento ligneo di statua sul luogo della sciagura evitata per un pelo di Sharon…

Non cambi mai non cambi mai
Perché sei come sei
non cambierai non cambierai
Lo sai la vita è un gioco
A volte è piena di parole
Ma tu sei un fuoco e accendi il cuore dentro me

E gli è ancora andata bene al Ruggero Tallevi! Sei stato buono, buonissimo... Se Sharon prendeva il puntello per il ghiaccio, la storia finiva... No, la tua testolina avrebbe fatto uscire sicuramente altro... Visione apocalittica, ce la farà il nostro eroe? Aspettiamo la prossima puntata.

E giocando, giocando, parli e straparli (con effetto sdrammatizzante, ma non tanto) di sacro e profano, fra serio e faceto, del sacro più sacro e dell'ipocrisia in porpora, cravatta e pie megere...Energia di talento a 360 gradi, irrefrenabile, e quante verità fra digressioni e sorrisi...seri.

Ciao Massimo, sei Grande.

Mi sembra che il Ruggiero si avvi ad diventare un personaggio del supeweb letteralparanoico, a pieno titolo.
O forse lo è già, e sono io mi sono perso qualcosa per strada.
Merita un seguito, uno sviluppo.
Avanti così, dunque. A tutta fors-s-a!

Un modo sicuramente personale di raccontare, il tuo: lo conosco bene. Dettagliare personaggi nell'assurdità descrittiva è un modo che solo tu riesci ad usare, giocando seriamente. Leggendo si avverte l'esistenza di un filo coinduttore anche se ti impegni moltisismo a nascorderlo. Si legge e resta il dubbio, la sensazione di ver perso un passaggio, ma di aver capito quancosa anche se sfugge cosa... Soino sicuro che da tutto questo ne trarrai uno stile di scrittura solo tuo. Tu sei la personificazione del NON PRENDERSI MAI SUL SERIO.
Sei bravo, amico mio. E lo sai...

Ma stai in campana: lì dentro è pieno di suore, preti, esorcisti, baciapile o vecchie beghine che potrebbero smascherarti da un momento all’altro e scacciarti con l’acqua santa

vade retro! che questa diavoleria non finisca mai . Sei bravo Massimo, ha ragione Pier, ma bravo bravo.
nico

Insommma, a 'sto povero diavolo del Tallevi non gli riesce mai di esserlo fino in fondo. Sembra condannato a far prevalere sempre la parte"umana". Credo sia questa la sua vera"pena": un'anima nera screziata di bianco. Mi sembra il negativo di qualcuno...

ciao rubi, si galleggia oggi?

... anima nera scressiata di bianco?? Ma io sono nerassurro!! (a stretto rigore ci vorrebbe il rossonero del diavolo milanista)

rubinia ha scritto:

Insommma, a 'sto povero diavolo del Tallevi non gli riesce mai di esserlo fino in fondo. Sembra condannato a far prevalere sempre la parte"umana". Credo sia questa la sua vera"pena": un'anima nera screziata di bianco. Mi sembra il negativo di qualcuno...

In Tallevi si assiste allo scontro titanico tra l'aspirazione ad essere malvagio e l'insopportabile destino di dover essere "buono obtorto collo". E' da questo scontro che nasce la comicità: di un testo che andrebbe ancora rivisto e sgrossato, e di un personaggio che invece funziona benissimo.

P.S. benedetta fiorella!
2P.S. devo esser seria per forza.

devo esser seria per forza.


Ma pecchè?

La Mar ha scritto:

ciao rubi, si galleggia oggi?

Si sta panciolle, a far niente se non chiacchierare con qualche amico. Anche perchè qui la gita di Pasquetta è"allietata" dal maltempo(e non è ironia: io adoro la pioggia e il rumore dei tuoni)! Ciao bella La Mar

rubi, pure io sto in panciolle, ma ho fatto un fioretto...
(e poi mò so' fissata con Carver...)

E tu, Guisso, non pensare alla gita fuori porta: chiuditi nello studio e lavora sui dialoghi: taglia e sfoltisci aggettivi, oppure accentua il tono fumettistico: insomma, deciditi!
(voglio fare l'Editor e sarò fetentissima)

mariella: mi fai paura così...

sono rimasta con il fiato sospeso. bella l'idea: mi chiedo sempre come nascano e rimango affascinata. ma lo sgrosserei anch' io, per far brillare rendere più efficace il tutto. sembra scritto di getto... insomma: sono d'accordo con Mariella T. aspetto la seconda puntata, anche se, a pensarci bene, non la trovo così necessaria: è bello così!
Betta

Bettamente...

bettarm37 ha scritto:

sono rimasta con il fiato sospeso. bella l'idea: mi chiedo sempre come nascano e rimango affascinata. ma lo sgrosserei anch' io, per far brillare rendere più efficace il tutto. sembra scritto di getto... insomma: sono d'accordo con Mariella T. aspetto la seconda puntata, anche se, a pensarci bene, non la trovo così necessaria: è bello così!
Betta

Esatto, è bello così. Io temo che se il Nostro si mettesse a leggersi, rileggersi, editare come per esempio faccio io, perderebbe quella freschezza e quella fulmineità di battute sublimamente assurde che lo caratterizzano.
Avanti a tutta forza, vai cozì che vai benizzimo, urca, guizzite inverza (buone le verze!) azzolutamente fulminante!

Sono d'accordo con Mario, il Guitto riveduto e corretto perderebbe forse qualcosa. Va lasciato così, estemporaneo, spontaneo, un po' improvvisato, come un frullato non filtrato, coi pezzi di frutta ancora percepibili. D'impatto, Guisso, è.

La penna del giorno ha scritto:

Bettamente...

ah! memoria malandrina!!
ma qui si legge così tanto...
grazie, Piddì!!!
B