È finita, vattene.

Ecco. Sapevo che sarebbe potuto succedere. Che il tempo inesorabilmente consuma non solo la passione ma anche il rispetto reciproco. Ma stavolta mi ero illusa. E ogni volta che si infrange un sogno mi rivedo bambina, il giorno che strinsi una sfera di vetro soffiato da appendere all’albero di Natale e, senza volere, la frantumai nella mia mano bianca e paffuta.
Ne porto ancora lo sfregio sulla pelle, e non solo.
Non sono pronta per un altro tradimento.

Ma stavolta no. Stavolta ho sperato… Quando ti ho incontrata sembravi così smarrita, così dolorosamente persa da inchiodarmi per sempre nei tuoi occhi di giada. Un amore diverso, da spogliare e rivestire, da erigere controcorrente, almeno per me, che fino ad allora mi ero concessa solo carezze maschili.
Ti ho accolto nel mio letto, per unirmi a te in segreto, allo sbaraglio, nell’incoscienza di un’intimità strappata alle convenzioni. Grazie a te ho dimenticato gli innumerevoli lui del passato, i loro spregevoli tentativi di rimanermi accanto dopo che il loro istinto maschile aveva sparso segnali ovunque, delimitando territori intorno a me, a noi, contaminando ogni cosa, facendomi apparire sporca agli occhi degli altri.

E ho imparato a conoscerti ma anche che conoscersi non è mai abbastanza, perché arrivare a te, a comprenderti, non è per tutti. Ho voluto illudermi fingendo di non vedere che i tuoi occhi di giada a volte si socchiudevano inquieti, nonostante le carezze, le mie attenzioni.
Ho cucinato per te, rinunciato a viaggiare, alle amicizie più care a cui suscitavi intolleranze violente come solo tu sai fare.
Ho seguito il tuo travaglio quando sei uscita una sera e sei tornata dopo una settimana, con la pancia gonfia, ferita, violata da esseri immondi. Anche allora, per amore, ho accolto gli strascichi del tuo imperdonabile gesto. È stata dura ma insieme lo abbiamo superato.

E ora… ora quest’azione ignobile.
Devo dire basta. Lo so, lo sento. Non te l’ho mai chiesto a parole, ma tu… tu sapevi quanto per me fosse importante.
Ora sei qui: mi guardi, vorresti che ti accarezzassi ancora, annegando il tuo peccato in un abbraccio incondizionato che non posso più darti.
Perché c’è un limite oltre il quale no, non mi è permesso di eludere i miei principi, non posso più eclissarmi di fronte alle tue libidini repentine.
Vattene: la porta è quella. Vattene! ho detto.
Anzi no: prima rispondimi. Non ti chiederò di dire nulla. Puoi farlo con i tuoi occhi, come la prima volta che ci siamo incontrate. Aspetta, poi ti lascerò andare, te lo prometto, ma prima dimmelo...

Dimmi perché cacchio hai fatto la pipì nell’angolo della cucina se ti avevo appena cambiato la lettiera!

dedicata alla maestra del genere. Il suo nome comincia per Noc e... non finisce mai

La Mar... La Mar... santa ragazza... ma puoi incollare la gente al video così e poi fargli lo scherzetto finale...!??
Te l'ha detto poi, Lei, t'ha risposto...?

macché... la vedi come mi guarda dall'avatar?

Io non son convinto che tu l'abbia cacciata davvero... !

ma sei malandrina, la mar!!
io mi ero tutta immedesimata nella fine di un amore. leggevo e dentro di me annuivo e la testa seguiva il movimento e annuiva...
me l'hai fatta!! alla fine ho riso, guardando i miei gatti e soprattutto sophia, che a volte mi fa di questi scherzetti.
complimenti! e buon lunedì: il mio è iniziato bene!
Betta

Io avevo capito, ci stavi mettendo troppa enfasi nel portarmi al finale.
Pezzo d'imbrogliona.
Ben scritto ma chi di solito ti legge avverte subito qualcosa che non quadra: il finale spiega.

clelia

più che d'accordo ma pure tu imbrogli: non chi mi legge, chi sa leggere.
facciamo a metà: impaccio mio & destrezza tua

Devo aggiungere altro?

uno scherzo fantastico! ci hai illuso tutti!

nico nico nico
se volevi farmi cascare in questo tranello dovevi intitolarlo:

e' finita, per favore, ti prego puoi lasciarmi sola

vattene non uscirebbe mai dalle corde di questo autore.
E' scritto molto bene, anche se come dice Clelia, verso la fine cominciava gia' a sorridere. Ma l'autore tutto questo lo sa.bravissima.

Stupire, ma non troppo; far sorridere e non ridere; interessare senza mai cadere nella volgarità...
Brava, brava, brava!

che te possino caricatte a salve!!!
se l'avessi scritta io avrei dovuto concludere: perchè l'hai fatta sul piumone?
Consolati

Io ci sono cascato, anche se percepivo il dilungarsi sospetto e preparatorio. L'ho riletta, cercando incongruenze che affossassero definitivamente il mio essere credulone ma niente, la trappola era accurata e mi sento giustificato. Devo anche dire che è da tempo che le mie tre gatte mi guardano con una certa compassione, ma loro non hanno lettiere, pisciano fuori e non avrò sorprese. Almeno spero, se succedesse, però, le sgriderei e basta. Io le amo.

accidenti La mar! un gatto? ma non si fanno questi scherzi ...

Detesto le gatte morte... Ma questa è viva.