Basta! ho deciso di mettere di fare come quella ....

Basta! ho deciso di smettere di fare come quella della pubblicità della cocacola light!

Sia chiaro, in questo racconto sono Paola….


Avete presente la pubblicità della coccola light?
Lei e lui s’affrettano ad uscire attraverso una porta scorrevole, lui, maleducato, le taglia la strada.
Poco dopo, nel traffico entrambi stanno cercando un taxi, lei lo adocchia per prima, lui tenta di fregarla di nuovo, dispettosa lei arriva per prima davanti al taxi, gli apre la portiera e lo lascia salire, con un sorriso se ne và.
Il messaggio è chiaro e lampante, lei gli sta dicendo io sono superiore, tu sei uno schifo.

Ho deciso di smettere di essere superiore.

Dopo dieci giorni in cui Andrea non si fa vivo, sono sbottata di rabbia. Sparire senza una parola, senza aver modo di dire la mia e con tutta la probabilità che la sua adorabile faccia da delinquente riemerga facendo finta di nulla beh non ci sto.
Pc, tastiera e via! Email F E R O CE!

Caro Andrea,
semmai dovessimo avere modo di incontrarci evitiamo cortesemente qualunque falso saluto o frase di circostanza. Non sono mai riuscita ad essere un’ipocrita nella mia esistenza e non ho davvero voglia di iniziare con te.
Non mi asterrò dal frequentare LA PLAYA o dal venire nel tuo “localaccio” se verranno organizzate delle serate dal nostro comune amico Mario.
Reputo e stimo il tuo un comportamento di merda che mi ha davvero mancato di rispetto, cosa che sinceramente non penso di essermi mai meritata, lo reputo quindi una cattiveria gratuita da parte tua che mi lascia allibita. Comunque poco importa, certamente sono stata una sciocca solo al pensare che potessi meritare rispetto o discorsi chiari da parte di una persona che ora si permette di chiamare “fidanzata” una donna che s’affretta a riempire di corna continuando a cercare me e che usa prevalentemente per pararsi li dove meglio gli aggrada. Credevo che dal punto di vista umano avessimo instaurato un rapporto, e ti credevo umano. Beh, mi sono sbagliata alla grande. Evito di entrare nei dettagli che mi hanno portato alla totale mancanza di considerazione nei tuoi confronti, te li puoi immaginare tutti, non sei uno sciocco, anche se ti piace giocare a farlo .
Voglio solo evitare facce sbigottite che mi porterebbero a dirti quello che penso pubblicamente, noncurante di chi mi circonda di fronte ad un mancato saluto di risposta da parte mia, fosse anche Ratzinger a piazza San Pietro. Congratulazioni, sei una delle poche persone che è riuscito a cadere nella mia totale disistima,
Stai tranquillo non mi aspetto alcuna replica da parte tua, non avresti neanche le palle per sostenerla, come mi dicesti, non riesci mai ad essere davvero sincero e chiaro, devo constatare che è vero. Davvero triste per te, ma alla fine fatti tuoi. Senza alcun rancore, ma nella più totale indifferenza da parte mia. Paola

La riceve e mi invia un sms per sapere se può chiamarmi. Non rispondo.
Segue una email alle quattro del mattino.

Paola,
ti giuro non riesco a venirne a capo!
ho letto cento volte la tua email e perdonami ma mi sento veramente stupido!
non capisco, ti giuro non capisco!!
Forse perchè non mi sono fatto sentire in questa settimana?
Oppure ti ho mancato di rispetto in altro modo?
ti giuro non sto facendo il finto tonto ma non capisco, non capisco.

Ti sento molto offesa e per questo ti chiedo mille volte scusa anche se veramente vorrei capirci qualcosa.
Mi hai scritto delle cose molto dure; me le prendo tutte e faccio pippa anche se non condivido; non sei una stupida e quindi sono sicuro di averti fatto del male in qualche modo, lo so bene che non sei una matta che si sveglia la mattina e dà di fuori.
Ho sentito tanto di quell'odio e rancore nelle tue parole che mi ha fatto veramente paura; non mi era mai accaduto e per questo non riesco a trovare un motivo vero, valido, importante per questa tua reazione.

Ho passato giorni difficili, nei quali è mia indole rinchiudermi e fare muro...ma credo che questo a te non interessi.

Altro non riesco a scrivere....vorrei parlare con te, farmi coprire di insulti ma finalmente capire.

Ti giuro su mia Madre, sono sincero. Andrea

Ed ecco che l’amico del cuore, il suo ed il mio che hanno il difetto di essere la stessa persona si mette in mezzo e mi scongiura di parlarci. Non ho voglia di vederlo, per telefono si può parlare no? Ma Andrea insiste, vuole un faccia a faccia. Anche questa è una mancanza di rispetto, ci si può imporre con chi non ti vuol vedere? Andrea se ne frega. Anche di questo.
E’ una questione di rispetto e considerazione quella che esigo, nel caso specifico si tratta di me, se in dieci giorni non c’è neanche un istante per una telefonata o un messaggio, non esiste alcun tipo di rapporto umano, ed io rapporti inumani non ne voglio.

Prepotente come solo lui sa essere mi citofona.
“Salgo?”
“Scendo!”
In realtà abbasso il capo solo per l’amico del cuore, lui non lo sa, ma questo è il più grande gesto d’amore che farò mai nei suoi confronti.

Mi faccio il segno della croce e salgo nella macchina di Andrea. Dio, che fortuna, ho i capelli puliti, sono truccata ed ho degli stivali di una bellezza incredibile.
Silenzio.
“Gira qui, gira la, destra sinistra, fermati qua.”
A via Ugo Bassi c’è una scalinata di marmo bianco, con un panorama che si affaccia su Roma pari a quello del Gianicolo.
Quale luogo migliore per ricongiungere cielo e terra?

Batto la mano sul petto e chiedo venia per il mio fare brusco, ma ribadisco il mio credo.
Andrea gira e rigira intorno ad mare di scuse che la sua vita da bambino mai cresciuto gli ha insegnato a tirar fuori come dal cappello magico di un prestigiatore.
Deglutisco e fingo di credergli, ma la voglia di dirgli qua nessuno è fesso è enorme.
-“Amico del cuore, ma lo sai cosa sto facendo per te?”-
Quand’ecco che spara la bomba, sta per partire con la sua nuova fidanzata (ma guarda .. quella che mi ha sostituito in dieci giorni!), ha paura che possa incattivirmi e fagli una piazzata in sua presenza.
“Oh Dio Bon!” Penso.
Lo rassicuro, sono angelica e premurosa, continuo a fingere, vorrei strozzarlo.
Mi faccio riportare a casa.
Andrea mi prende una mano ed inizia a baciarla. Ho occhi molto grandi, mia madre li chiamava “i miei piattini”, giuro diventano scodelle da portata superiori alle venti porzioni.
Sussurra “Ma non mi baci neanche?”
Incredula sussurro anch’io:
“Posso lasciarti qualcosa di me? Qui, ora?”
Tende le labbra, gli stringo forte la mano ed ecco che riesco a fare qualcosa che non sono mai riuscita a fare a comando: un sonoro puzzone.

Esco dalla macchina ridendo, non lo dico, ma lo penso :”Fanculo Andrea! Sei una merda! Una come me non la trovi più!”

E giuro, giuro a me stessa che questa è l’ultima volta, la portiera del taxi devo menarla sulle tibie. Entrambe s’intende.[/i]

ehehheheh.....troppo forte Mammoli'....smak Viola