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 Una giornata particolare

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orione21
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MessaggioTitolo: Una giornata particolare   Una giornata particolare Icon_minitime30/3/2008, 17:52

Una giornata particolare

"L'esistenza consiste in una lunga sequenza di ripetuti fallimenti." Questo pensiero si era materializzato all'improvviso nella mente di Bert, mentre si rigirava tirando la coperta sopra il naso, per difendersi dal freddo mattutino. Durante quella fase di dormiveglia che precede la sveglia vera e propria: di solito, uno dei pochi momenti di reale piacere nella giornata del direttore di secondo livello Bert Mondrian.

Il pensiero non era sparito, come l'ultima traccia di sonno, nemmeno durante l'evacuazione dei rifiuti alimentari del giorno prima o durante la successiva doccia. Altri due dei momenti piacevoli nelle giornate di Bert. Ne' durante la colazione. Che come sempre era consistita in una tazza di caffe' nero, senza zucchero. L'eliminazione dello zucchero e del resto della colazione era avvenuta circa otto anni e mezzo prima a causa di una glicemia vicina ai limiti e del peso decisamente superiore ai limiti. Era stato il primo della ormai lunga serie di "buoni propositi quotidiani" che il signor Mondrian aveva messo via via in pratica. E la colazione era il momento in cui Bert formulava il "proposito" della giornata. Piccoli propositi, che gli davano la sensazione di lottare ancora per una meta. Come rispondere educatamente alla segretaria, la signora Peirefitte, quando lo rimproverava per non aver timbrato in maniera regolare il cartellino alla mattina, o alla sera. O come quello di non lasciare il giornale usato sul treno delle sette e quarantacinque, o prendere con le mani le noccioline dalla ciotola nel pub. Quello di indossare ogni giorno una camicia pulita e stirata, e infine quello di telefonare, dopo il lavoro, a Laurie, la signora Mondrian fino a 8 anni 4 mesi e 28 giorni prima, quando non la aveva trovata a casa al ritorno dalla sua solita giornata lavorativa. Aveva invece trovato una busta, senza niente all'interno, ma con scritto sopra, al posto dell'indirizzo: "non cercarmi".

"L'esistenza consiste in una lunga sequenza di ripetuti fallimenti." Il pensiero aveva tormentato Bert lungo tutto il tragitto dalla stazione di Ubermast alla stazione centrale di Vadessa. Circa quaranta minuti passati in piedi, pigiato in mezzo ad una umanita' assortita e assonnata. Il giornale non aveva potuto manco aprirlo, come sempre gli succedeva. Salendo gli scalini del "Ministero per la collaborazione con le nazioni confinanti e non, e per la rassenerazione degli animi scossi", non si era chiesto, come sempre gli succedeva, il significato di quel "non" nel titolo del suo ministero. Non sarebbe bastato scrivere "con le nazioni" oppure, se proprio si voleva essere precisi, "con tutte le nazioni"? Bert era entrato nel suo piccolo ufficio, privo di finestre ma con l'aria condizionata, senza salutare la segretaria, che aveva fatto una smorfia di disgusto. Non era riuscito a concentrarsi sulle pratiche della giornata. Anzi sulla pratica. Dato che da circa un anno una sola pratica giaceva intonsa sulla sua scrivania. Era una pratica facile, una soluzione semplice, ma alla sera, ogni sera, non si risolveva a chiuderla. Ad apporre la sua firma nell'apposito riquadro. Perche' altrimenti non avrebbe saputo cosa fare il giorno dopo. Improvvisamente si era alzato, come ridestato dal suo torpore. Apposto uno scarabbocchio in fondo alla pratica. Era poi uscito di corsa, afferrando cappotto, ombrello e cappello, e aveva lasciato la pratica cosi' evasa sulla scrivania della segretaria, che lo aveva guardato esterrefatta. Non aveva timbrato l'uscita ovviamente. Anche perche' era in anticipo di almeno un'ora per compiere quell'operazione.

Bert si era quindi diretto al solito pub, 4 isolati dal Ministero. Il pub era ancora chiuso, e Bert aveva camminato avanti e indietro davanti all'ingresso del pub, aspettando l'orario di apertura. Non badando alla pioggerella che intanto aveva cominciato a cadere con una certa lena. Finalmente era riuscito ad entrare e a sedersi al bancone, come faceva tutte le sere. Aveva ordinato una birra chiara. Bert era sorpreso da quanto lucida fosse la sua mente in quel momento. Non ricordava di aver mai avuto la mente cosi' lucida. Ripensava alle parole che gli si erano conficcate nel cervello circa nove ore prima. "L'esistenza consiste in una lunga sequela di ripetuti fallimenti". Una cosa ovvia, aveva realizzato sorseggiando la birra. Dopo tutto e' questa l'essenza stessa della selezione naturale. Una specie progredisce grazie ai ripetuti fallimenti dei singoli individui che la compongono. Darwin lo aveva scoperto un paio di secoli prima. E quindi dov'era lo stupore? Quello che non capiva era come la specie umana potesse trovare un qualsiasi giovamento dai sui di fallimenti. Aveva preso una manciata di noccioline dalla ciotola e se le era ficcate in bocca. Aveva cominciato a masticare, quando un impellente bisogno si era impadronito di lui. Bert aveva cominciato a cercare nelle tasche della giacca, in quelle del cappotto, aveva rivoltato la ventiquattrore sul tavolo. Ma non voleva proprio venire fuori. Bert era in preda a un prurito irrefrenabile a questo punto. Si era alzato in piedi di scatto, rovesciando almeno quattro bicchieri dal tavolino dietro di lui. Una serie di imprecazioni aveva riempito l'aria. Piuttosto che scusarsi Bert aveva continuato nella sua affannosa ricerca, era passato alle tasche interne della giacca e poi a quelle dei pantaloni. Finalmente aveva rinvenuto l'oggetto del desiderio, il suo telefono cellulare. Lo aveva aperto, azionato la ruota per ricercare i nomi nella rubrica, si era fermato alla L. Aveva freneticamente raggiunto il nome di Laurie, cliccato sul bottone in alto a destra, e sullo schermo era comparso il solito menu': Chiamata, spedisci un messaggio, cancella questa voce dalla rubrica. Si era fermato un attimo, come per rendersi conto del tutto di quello che stava facendo, e poi aveva premuto il tasto. Lo schermo si era animato ed era comparsa finalmente la scritta: "voce cancellata". Il mattino dopo Bert si sarebbe svegliato in gran forma, avrebbe deciso di saltare la doccia e fare colazione al bar, con un cappuccino dolce e caldo e due croissant.


Ultima modifica di orione21 il 6/4/2008, 20:21 - modificato 1 volta.
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Daniela Micheli
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MessaggioTitolo: Re: Una giornata particolare   Una giornata particolare Icon_minitime1/4/2008, 12:38

A parte la ripetizione (voluta?) di alcuni termini, sono arrivata alla fine con la domanda "come si concluderà la storia di Bert?"
Bè, se fosse sufficiente cancellare un nome dalla rubrica del telefono per ritrovarsi, per porre fine al pensiero costante che "L'esistenza consiste in una lunga sequenza di ripetuti fallimenti" giuro che lo farei pure io!
Senza giungere a resettarla completamente Smile
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Massimo Guisso
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MessaggioTitolo: Re: Una giornata particolare   Una giornata particolare Icon_minitime1/4/2008, 14:12

Bella pagina: scommetto che piacerebbe anche a Homer Simson!!
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orione21
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MessaggioTitolo: Re: Una giornata particolare   Una giornata particolare Icon_minitime1/4/2008, 20:13

In realta' alcune delle ripetizioni sono volute altre no, e il finale e' decisamente monco. Motivo e' che questa cosa la ho scritta di getto in aereo e mi ero divertito cosi' tanto che non volevo stravolgerla riandandoci sopra. La ho postata cosi' come mi e' venuta, e infatti rileggendo c'e' pure qualche errore di tempo... sorry! Pero' non e' che Bert si ritrova, semplicemente comincia a respirare.. e per questo cancellare un numero su un cell puo' bastare...
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MessaggioTitolo: Re: Una giornata particolare   Una giornata particolare Icon_minitime1/4/2008, 20:35

... scritta di jet!!
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MessaggioTitolo: Re: Una giornata particolare   Una giornata particolare Icon_minitime2/4/2008, 10:44

Certamente giusto quello che dici. Pero' almeno a me succede che riandandoci sopra alle cose, queste diventano magari corrette e piu' scorrevoli, ma perdono un po' di freschezza. Che invece era la cosa che volevo comunicare qui. Le sensazioni e le atmosfere che avevo provato un venerdi mattina passeggiando sotto la pioggia e un cielo nero a Parigi. Qualcuno ha consigli su come rendere un pezzo scritto di jet meno aspro, ma al tempo stesso ancora fresco e diretto? In genere quello che faccio quando rivedo un pezzo e' tagliare, e usare meno parole per esprimere gli stessi concetti. Pero' cosi' si perdono pure tutti i pezzi in cui non conta solo il concetto ma anche il suono delle parole. E di conseguenza le cose sembrano piu' intellettuali...
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MessaggioTitolo: Re: Una giornata particolare   Una giornata particolare Icon_minitime2/4/2008, 13:15

un risveglio, molto bello
e come un risveglio ha un cambio di ritmo.
prima preciso e indossato alla scialba esistenza, poi nelle ultime righe un impeto.
qualche riga, appena qualche riga, e poi vola.
bravo
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Luciano Sanna
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MessaggioTitolo: Re: Una giornata particolare   Una giornata particolare Icon_minitime3/4/2008, 10:05

Ho voluto rileggerlo due volte, perchè alla prima c'era qualcosa che non mi quadrava nella mente e volevo rendermi bene conto di certi sentori.
E' un bel racconto, che mi ha colpito per una particolarità; in fondo in fondo si tratta di una tratta semplicissima, uno che fa una vita mediocre lasciato da lei, che ad un certo punto ha la riscossa sociale e capisce che per uscirne si deve dare una mossa. Ogni primavera succede anche nella vita reale.
Ma quello che mi ha colpito è stato il modo di scrittura, particolare da far sembrare quasi un ambiente futurista senza che ci fossero chiari riferimenti al fantasy o futuribili. L'unico può essere il nome di quello starno ministero, ma tutto il resto è assolutamente normale con pub, noccioline, brioche, ecc.ecc. ma l'atmosfera spazia dal Blade runner al Brazil e film similari.
Complimenti.
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MessaggioTitolo: Re: Una giornata particolare   Una giornata particolare Icon_minitime

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