Lasciamo l’istante li fermo a sognare.
Non tocchiamolo più, come coscienza
Del disinganno o rivelazione improvvisa che sia.
Eterno resti seduto a guardarci,
dove solo eravamo ieri.
Corpo che inizia a stare fra le mie mani,
dita che disegnano un volto,
voce che guida seguendo i contorni.
Se voce si arresta il cuore prosegue.
Ho pianto troppo per tenere gli occhi aperti.
Non ti conosco, non ti distinguo,
ma devo lasciarmi andare perché sono stanca
di troppe battaglie mai vinte, mai perse,
e devo fermarmi almeno un istante
per quella morte grottesca che mi sghignazza
alle spalle.