IL MIO NOME SUL MARMO ***

IL MIO NOME SUL MARMO
Lirica di Vittorio Fioravanti



Ad una curva mi presero in tre
- andavo in bicicletta per farina -
di botte mi spezzarono un braccio
e mi tennero in una stalla chiuso
la notte intera

Stavo con gli occhi nelle fessure
a spiare fuori la luna
e a giurare la mia innocenza

Messo lì con altri malcapitati
partigiani ed ebrei
veterani e ragazzi
gente senza perdono ormai
senza un domani
sguardi d’angoscia e rabbia
pazzi d’ansia e terrore i miei
rassegnati e sereni altri
come quelli d’un prete
muto anche lui in attesa

Così venne quell’alba estrema
e vidi come s’alzava il sole
e i soldati allinearsi

Caddi uno degli ultimi e rimasi
steso ai raggi e alle mosche
nel mucchio ai piedi del muro
fino a sera inoltrata
quando vennero a sotterrarci
tra i sassi d’una scarpata

Su una parete di pietra
della piazza del mio paese
c’è ora una lastra di marmo
con una lista di nomi e cognomi
dove hanno inciso anche il mio
tra i Caduti della Resistenza

Il mio nome e il mio volto
tra i nomi e i volti
di gente incontrata per caso
in quei giorni incerti del ’43
quando quei tre mi presero
pedalando ignaro
in cerca di un po’ di farina
da comprare e poi vendere
di contrabbando

Quel mio nome sul marmo
forse ce l’hanno messo
perché di fronte ai moschetti
trattenendo le lacrime a stento
- disperato violento e deciso -
ho anch’io gridato con gli altri
"Viva l’Italia" mentre ero ucciso


Caracas, giugno 2003

* * *

GRAZIE.

un bel pugno nello stomaco! ora è il 26, ma chissà quanti hanno festeggiato davvero il 25 aprile? il nostro 25 aprile.
grazie, vittorio, davvero grazie.
mi spiace solo di averla letta adesso...
Elisabetta

-Nel '43 la gente partiva, partiva e moriva e non speva il perchè...-
E' un testo di Lucio Dalla, uno dei più belli che ha scritto e si addice perfettamente a questa tua lirica molto bella.
Non è tanto il tema che mi ha colpito (perchè il tema è tutto sommato un tema"facile" lo dico con il rispetto che merità per carità, ma è come scrivere della mamma, è logico applaudire), ma la tua capacità di trasmettere immagini ed emozioni, più la leggevo e più diventava nitida nella mia mente.
Davvero molto bella.

Diego

spesso per qualcuno il 25 aprile è solo una giornata per fare scampagnate o mangiare fave e pecorino, mentre il primo maggio è festa e c'è il concerto.
ricordare fa sempre bene, soprattutto per le nuove generazioni.
noi, forse, abbiamo i racconti di guerra dei nostri genitori, dei nonni, loro non lo so.
E

mi viene difficile commentare un fatto di storia passato sulla tua pelle.

gocciadisplendore ha scritto:

Quel mio nome sul marmo
forse ce l’hanno messo
perché di fronte ai moschetti
trattenendo le lacrime a stento
- disperato violento e deciso -
ho anch’io gridato con gli altri
"Viva l’Italia" mentre ero ucciso

A tutti quelli che... la mia ammirazione e gratitudine.
In un momento simile io non sarei stato capace di tanto, lo so.
Ma è anche per quei gesti che adesso son quì a gigionar con la tastiera.
Grazie per queste gocce di memoria, non è retorica.

Sì, Vittorio, sì.
Ho visto i nomi sulle croci.

Mi permetto di segnalarti la mia "Zefiro immoto".

Tra Edgar Lee Masters, Cesare Pavese e Lucio Dalla, giù di lì.
Soprattutto giù!..

una poesia molto bella nel suo scorrere, dall'inizio alla fine, quasi un narrare.... non aggiungo altro perché trovo ogni altra parola superflua, ciao

Ti ringrazio, Cinzia per il tuo bel commento,
ma anche per quanto di superfluo avresti potuto aggiungervi...
Ciao

Mia madre…mia madre mi raccontava delle pedalate in bicicletta per andare al mercato nero per un po’ di farina, zucchero o riso.

Tu me l’hai ricordata nel suo raccontare quegli anni.

Che non scompaia mai
dalle nostre menti
e dalla nostra realta’
il ricordo di quei massacri umani.

Le donne come mia madre
che erano costrette a guardare i corpi
di partigiani appesi
lungo la strada che le portava al lavoro.

Il rinunciare ad un pezzo di pane
pasto della giornata
per darlo ai figli della famiglia vicina di paese
che non avevano manco quello.

Una dignita’ descritta da te, Vittorio
con il pugno stretto

Ad una penna.

Sui nostri fogli.

Splendidamente come sai sempre fare.

Un bacione

Carla