Strana voglia. La voglia di sparire.
rendersi evanescenti, lasciarsi via da qualche parte
dimenticarsi di sè….
e nei sensi non ci stai dentro nemmeno coi jeans stretti.
Quando la vita la senti mordere perché brucia ed è vita e tu sei seduta in una panchina nascosta agli occhi, nascosta ad un sentire che vuoi difendere.
Donna divisa e alata.
E poi tutte le dissonanze, le voci intercalanti, le afonie, le afasie, i rintocchi a vuoto
che non ti rendono l’eco del giorno.
Perdere contatto con la gente; è un attimo.
Come uscire a comprare le sigarette e non tornare mai più. Classico letterario. Ma non troppo
La mente va dove vuole anche col guinzaglio.
Cani sciolti i pensieri
Se penso al mio,
so che è un sogno venuto da lontano
venuto giù dalle porpore d’autunno.
Di quando l’acqua mi pioveva addosso come un acquazzone ma scorgevo ugualmente la brillantezza della pioggia e pensavo –
è solo questione di tempo, il tempo passerà ,
mi ritroverai, tempo, da qualche parte –Forse è passato ma io non c’ero. smarrita nella mia estate lunga.
Ora ci sono, anche se fuori dai cori della chiesa e non nelle preghiere dette a memoria da una fede che stenta a ritrovarmi.
vedo le mie orme solitarie sulla rena.
E scrivo cose.
scrivo, scrivo sulla sabbia
e ascolto il vento
inseguendo ancora quel bagliore, chè i miei occhi non son fatti per chiudersi alla notte o al nulla esorcizzando la paura di fuggire, di sparire.
E non tornare.
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Alkimias
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ho deciso che la punteggiatura non fa per me. e fa lo stesso.