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 77 - terza parte

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orione21
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MessaggioTitolo: 77 - terza parte   77 - terza parte Icon_minitime25/5/2008, 10:50

<Cazzo compagni! E lasciate finire di parlare! Compagni uno alla volta per piacere. Ora la parola alla compagna Mara del collettivo di.. dell'Anco Marzio. Aho, ma ndo' cazzo sta st'Anco Marzio, che non l'ho mai sentito?>
<A Ostia! sta a Ostia!>
<Allora la compagna Mara di Ostia!>
Osvaldo ha detto: <Oh Guido, ma e' sempre cosi' un casino? Non si capisce niente. Mi sembra di stare nella casa delle parole al Mandrione. >
<La casa delle parole?>
<Quella dove siamo stati ieri.>
Guido ci ha pensato su. Piegato la testa di lato, fatto un mezzo sorriso: <E ci hai ragione! qui e' un gran casino, lo vedi quanta gente? Quanta gente ci ha la voglia di parlare, di raccontare come la pensa, o semplicemente di raccontare un'esperienza, una cosa sua. Sono tutte cose che prima stavano dentro, ognuno se le teneva dentro. E poi da un giorno all'altro tutto sta uscendo fuori e si sta spandendo per l'aria. E cosi' tutte le storie si stanno saldando assieme e stanno diventando una Storia collettiva, se capite quello che voglio dire. Questa storia sta riempiendo le stanze e sta finendo nelle strade. Come una marea, un fiume in piena che sta travolgendo questo cazzo di stato e questo cazzo di paese di merda. E tutto comincia da qui. Da me, da te e dalla compagna Mara. E chi cazzo la conosce sta compagna Mara, ma e' bello, e' bella lo stesso.>
< Dai Mara, facce sogna!!!! Prima ce ne stavamo nelle sezioni. A scrivere volantini e a ciclostilarli. A farci certe seghe mentali che manco ti puoi immaginare. Oggi lo vedi? Alle assemblee vengono tutti. Possiamo parlare. Ognuno puo' parlare e raccontare quello che ha sullo stomaco. Quello che non ha digerito. La controriforma di Malagoli, la stronzagine dei professori, il lavoro che non c'e', e quando c'e' dura tre mesi, quel fascio di mio padre che lascia uscire me, ma non mia sorella, i discorsi sull'ordine e la disciplina. Che stavolta disciplinatamente lo disordiniamo, anzi disarticoliamo come si deve questo ordine del cazzo.. >
Guido stava urlando sopra millevoci. < Ma il megafono datelo a questo qui, che sta a fa' un discorso proprio cazzuto! Guido, vai sul palco e continua da li! Che quel pezzo sulla disciplina che ci vuole nella disarticolazione della societa' capitalista del cazzo era ganzo!>
<Ei Ei Ei. e non spingete che qui non ci si entra piu'!! Ma non lo vedi che e' tutto pieno?>
<Ma chi so' ste teste di cazzo? Entrano, spingono, e poi guardali, tutti inquadrati, e tutti coi rayban a specchio, giubbotto nero, ma che so fasci?>
<No, no, ma non lo vedi che sono quelli dei Volsci.>
<Ma che cazzo fanno? Se so presi il megafono! e hanno buttato giu' dal palco Mara assieme a tutti gli altri!>
<E te credo. Ma che non lo hai riconosciuto quello? E' lo Zanosta. Coi suoi compagnucci.>
<E mo te becchi pure il discorso dell'Antonio Zanosta, ci mancava pure questo oggi.>

<...Compagni, ci sono stati uno, cento, mille espropri proletari, anzi, il primo grande esproprio proletario in tutta la citta'. Dobbiamo estendere questa strategia, allargarla a tutti i negozi di quei bastardi capitalisti, riappropriarci delle risorse e redistribuirle agli operai...
<Ma quale esproprio proletario! Ho visto gli amici tuoi che si rubbavano il whiskey da cinquanta sacchi a boccia! >
<Ma chi e' quello stronzo? Dategli quattro schiaffi, E tagliategli quei cazzo di boccoli da rasta che non li sopporto.
Compagni, questo movimento e' forte, ma per crescere ancora vanno tagliati i rami piu' molli, come questo stronzo qui sotto. E va' alzato il livello di scontro con lo Stato. Le bocce e le pietre non bastano piu' . Se ne fottono di qualche bottiglia. E per fare questo bisogna essere organizzati. Organizzati militarmente... Lasciare condurre gli scontri a quelli piu' organizzati, e meglio attrezzati, meglio armati...>
<Dai Osva' andiamo che mi e' passata la voglia di sentire parlare di scontri e di organizzazione militare. Ma vaffanculo i militari e l'organizzazione militare...>

<Giannagiannagiannaaa, sosteneva tesi ed illusioniii.... Giannagiannagianna prometteva pareti e fiumiii... Giannagiannagianna aveva un coccodrillo e un dottoreee... Gianna non perdeva neanche un minuto per fare l'amoreeeee..> Bump. La solita buca. Il sobbalzo questa volta aveva fatto perdere il filo ad Osvaldo. Il filo di pensieri sconnessi sulle onde della musica di un pazzo col cappello a cilindro e un hukulele sul palco di Sanremo. Osvaldo aveva meticolosamente rimesso in equilibrio il Garellino, assieme ai fili dei suoi pensieri. Era concentrato su un problema. Del quale aveva intravisto una soluzione, e per questo se la cantava felice e rilassato. L'idea del pranzo con la suocera della domenica seguente lo aveva atterrito dal momento che avrebbero finito per parlare della nascita ormai prossima, di come organizzarsi per l'evento, cosa andava acquistato (il minimo indispensabile) e cosa chiesto in prestito ai parenti (il grosso). Da qualche tempo la Signora era ancora piu' scontrosa e indagatrice del solito. Non faceva che chiedere cosa diceva il ginecologo, quando avrebbe fissato la data del lieto evento. E conosciuta quella data aveva fatto una semplice operazione aritmetica, la sottrazione, e aveva realizzato che qualche conto non tornava. Quaranta settimane dall'ultima volta che Maria aveva avuto le sue cose poneva questo evento ben quatto settimane prima del matrimonio. E in effetti i conti della Signora erano stati discretamente accurati. Ma Osvaldo ovviamente non poteva confermarlo in pubblico, senza il rischio di scatenare un'iradiddio. Si era quindi informato e scoperto che gravidanze di 38 settimane o anche 37 erano pienamente nella normalita' e che non era poi detto che il concepimento avesse dovuto verificarsi proprio a meta' ciclo. Tutto questo poteva bastare per tacitare la Signora. E quindi Osvaldo se ne poteva andare in giro per le strade di Roma canticchiando.
Aveva deciso di girare dalle parti dell'acquedotto Alessandrino, una zona che non aveva mai visto prima. Si fermava di tanto in tanto a scattare qualche foto. Per lo piu' particolari di mura scrostate di palazzi, ingrandimenti esagerati di manifesti pubblicitari. Provava un piacere quasi fisico nel penetrare nel tessuto di quelle immagini, mettere in evidenza la struttura elementare di cui quelle immagini erano costituite. Gli sembravano piu' belli quei pixels che le immagini vere e proprie, di un'automobile, un profumo o un pannolino assorbente. Ecco. Quello dei pannolini sarebbe potuto diventare un altro, vero, problema. Presto ce ne sarebbero voluti forse 4 o 5 al giorno, e per quanti giorni? Si potevano supporre almeno un paio di anni. Il che faceva 3650 pannolini, pannolino piu' pannolino meno. A un costo di 100 lire a pannolino faceva 365000 lire. Osvaldo era affascinato da come facilmente gli zeri andavano ad aggiungersi e aggiungersi 365, 3650, 365000. Quasi un paio di stipendi. Riempiti di merda. Non era un pensiero simpatico. Avrebbe educato sua figlia ad usare il vaso il prima possibile. Diciamo un anno. Il che avrebbe ridotto la spesa a un solo stipendio mensile. Che e' sempre tanto, ma proprio tanto. Pero' piu' in fretta non credeva fosse possibile. Ma forse c'era la maniera di riciclare qualche pannolino. Quelli non troppo pisciati. Non certo quelli notturni. Quelli no, quelli andavano buttati. Forse avrebbe potuto chiedere un aiuto alla suocera. Un finanziamento per diciamo 1000 pannolini. Ma dove poteva conservarli 1000 pannolini? Con uno spessore di, diciamo, un centimetro ciascuno, impilati avrebbero coperto 10000 centimetri, ovvero 10 metri. Un pannolino puo' misurare quanto? 10x20cm? e quindi l'ingombro complessivo poteva essere di due milioni di centimetri cubi. Osvaldo continuava ad essere affascinato dalla moltiplicazione degli zeri. 1, 1000, 2000000. Ovvero due metri cubi. Un volume di tutto rispetto. Osvaldo si era chiesto quanto potrebbe aumentare questo volume a causa del liquido che i pannolini andranno ad assorbire. A giudicare dalle pubblicita' il volume potrebbe addirittura raddoppiare. Quattro metri cubi! Lo spazio occupato dal suo letto, riempito dal pavimento al soffitto di pannolini. Sempre che fosse riuscito a convincere sua figlia a servirzi del vasetto in un solo semplice anno!<Giannagiannagiannaaaaaa, sosteneva tesi ed illusioniiiii...>
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