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 Jack Arrows nel regno di Mosto

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Giuseppe Buscemi
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Daniela Micheli
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Daniela Micheli
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Daniela Micheli


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MessaggioTitolo: Jack Arrows nel regno di Mosto   Jack Arrows nel regno di Mosto Icon_minitime28/5/2008, 13:40


Quella mattina Jack aveva qualche linea di febbre. Mamma, prima di uscire per andare al lavoro, gli provò la temperatura; il mercurio che saliva oltre la linea rossa le diede un po’ d’ansia, ma non poteva restare a casa con il suo piccolo, doveva andare in fabbrica ed era già in ritardo. Gli rimboccò la trapunta colorata fin sotto il mento, sfiorandogli la fronte e posandogli poi un bacio leggero.
Jack, nel suo lettone, si guardò attorno pensando a cosa poteva fare per passare la mattina. L’occhio gli cadde sul suo ripostiglio segreto, scese dal letto infilandosi le pianelle ed andò a scoperchiare la mattonella rossa nell’angolo. Prese il libricino che vi stava rintanato, levò l’elastico che lo teneva assieme, ed aspettò che il Signor Moleskine uscisse dalle pagine. Cosa che avvenne immediatamente. L’ometto verde con il gran cappello piumato e gli stivaloni a metà coscia si strofinava gli occhietti, mentre rivolgeva a Jack un gran sorriso che gli dipinse una virgola alla bocca.
“ Buongiorno, Jack. Ti senti solo eh? Bene, oggi andiamo a fare un bel viaggio. Che ne dici di andare a visitare il Regno del Mosto?”
“Sì, sì, Moleskine, che bello! Mi piacciono tanto le tue favole…Raccontami dai… Mi rimetto a letto, così quando torna mamma mi trova guarito e sarà felice “.
Jack si sistemò sul lettino, aiutando Moleskine a salire e che iniziò a narrare……
"C’era una volta un Principe, si chiamava Brunello. Era in fuga dal suo castello perché un grosso tino panciuto lo inseguiva per imbottigliarlo prima del tempo. Nella notte, mentre vagava per i prati, gli vennero incontro tre dame della regina per aiutarlo. Lo presero per mano e lo condussero al cospetto della Regina del Mosto, Albana, che piangeva disperata perché il malvagio Nero D’Avola le aveva rapito la sua unica figlia, la bellissima Malvasia. Brunello restò incantato davanti al ritratto di Malvasia ed accettò la proposta della Regina di andare a cercare e liberare sua figlia nel regno del perfido principe Nero. Le dame consegnarono a Brunello tre bicchieri di cristallo di varie misure. Cavalcò, cavalcò e cavalcò ancora, fino a che il buio della notte non divenne aurora e vide in lontananza le guglie scure del castello che cercava. S’intrufolò nelle fogne e da lì salì alla torre dove era tenuta prigioniera Malvasia. Nel salone stava dormiente un bieco individuo, tutto scuro in volto, che russava sonoramente; ai suoi piedi giacevano alcune bottiglie vuote e un bicchiere rotto, con tutti i pezzi di vetro sparsi. Brunello continuò a salire silenziosamente le scale a chiocciola, fino a che si trovò la strada sbarrata da una porta che a prima vista pareva d’oro massiccio. Provò a spingerla e niente, non succedeva nulla. Provò a bussare ma non ebbe risposta. Dal tascapane prese una chiave che gli aveva consegnato la Regina Albana. La infilò nella serratura e questa, miracolosamente, si aprì senza alcuno sforzo. Entrato che fu, rimase abbagliato da quella figura che giaceva sul letto nella sua veste candida, i capelli che dipingevano una nuvola dorata attorno alla testa. Brunello si fece rosso rosso dall’emozione. Si avvicinò piano piano e scosse Malvasia con fare delicato. Lei spalancò i suoi occhi di castagna e lo guardò stupita ma per nulla intimorita.
“Salve, Malvasia, mi manda tua madre, la Regina Albana"
Brunello la prese per mano e l’aiutò a scendere silenziosamente le scale. Quando passarono davanti al salone, dove il Nero principe continuava a russare, Malvasia si fermò di colpo.
“ Aspetta” disse a Brunello “lo voglio salutare. Sai, non è stato poi così cattivo con me. Mi ha sempre trattata bene, solo che non sono riuscita ad innamorarmi di lui. Avrebbe voluto sposarmi ma io non sono ancora pronta”.
Così dicendo si avvicinò a Nero; lo scosse una prima volta, senza ottenere risultato alcuno, lo scosse una seconda volta e Nero si svegliò con un gran rutto. Strinse gli occhi per mettere a fuoco le figure che aveva davanti, poi se li stropicciò non capendo ancora se era sveglio o ancora addormentato. Vedendo Malvasia s’illuminò tutto e le prese la delicata manina, portandosela alla mano per baciarla.
“Stai andando, cara? Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato…. Mi dispiace, avrei voluto tanto che tu restassi qui con me, in questa grande casa che ora parrà vuota senza il tuo ondeggiare leggero per i saloni. D’altra parte capisco la Regina madre, sei la sua unica figliola… E questo bel ragazzo chi è?”

“Brunello da Montalcino per servirla, Signore. Non me ne voglia, ma credo che il posto di questa ragazza sia tra la sua famiglia. Io la capisco, ma non è possibile ottenere un buon casato dall’unione di due famiglie così diverse, come la sua e quella di Malvasia. Se avesse rapito una fanciulla della mia stirpe forse sarebbe stato possibile…. Magari le posso presentare la figlia di mio zio, il conte Primitivo di Manduria. Sono certo che le piacerà… Appena tornato a Montalcino scriverò una lettera a mio zio, che ne dice?”
Nero D’Avola lo guardò sorridendo ed approvando, sfregandosi le mani impaziente. Erano anni che ci provava, rapendo fanciulle dai regni vicini: aveva tentato nelle terre di Grasparossa, si era spinto fino al nord nel regno di Muller Targau, ed anche oltre mare, al casato del Generale Sangria. Fino ad allora non aveva ottenuto nulla ma era sempre speranzoso. Non aveva mai sentito parlare prima di Manduria. Si diresse alla credenza per prendere tre bicchieri. Non ve ne stava più uno risposto. Stava già girandosi con fare sconsolato e la braccia aperte, desolato di non poter salutare degnamente gli ospiti che lo stavano lasciando con una bella bevuta. Brunello si ricordò dei tre bicchieri che gli avevano consegnato le dame della Regina: porse a Nero quello più panciuto, a Malvasia quello a forma di calice, tenendo per se l’ultimo. Nero li riempì con un liquido scuro, forte e dall’aroma delizioso. Tintinnarono i bicchieri. Ed ognuno tornò alle sue occupazioni".
Jack guardò Moleskine, l’occhietto si era fatto ancora più lucido e le gote magre ancora più rosse. Non poté trattenere un hic hic soffocato nel cuscino.





Ultima modifica di Daniela Micheli il 9/3/2009, 13:59 - modificato 1 volta.
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Massimo Guisso
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MessaggioTitolo: Re: Jack Arrows nel regno di Mosto   Jack Arrows nel regno di Mosto Icon_minitime28/5/2008, 21:04

... ennesima ciucca nocturnaaaaa.... Il tuo attuale avatar mi ricorda certe foto scattate in serie dal protagonista di "Smoke", interpretato dal coniglio (?) Harvey Keitel (una passione della Guissa, lo trova bellissimo. ... Mhà.). Sceneggiatura di Paul Auster, non so se mi spiego!!
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Natascia Prinzivalli
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MessaggioTitolo: Re: Jack Arrows nel regno di Mosto   Jack Arrows nel regno di Mosto Icon_minitime29/5/2008, 05:54

Est! Est!! Est!!!

_____gin
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MessaggioTitolo: Re: Jack Arrows nel regno di Mosto   Jack Arrows nel regno di Mosto Icon_minitime30/5/2008, 16:51

M'ubriacasti favolosamente...
Dovrò andarmi a leggere l'aperitivo... ehm, il prologo. Tanto, quello che non strozza ubriaca (o era ingrassa?).
Mi piace assai il font che hai usato. Lo voglio anch'io (sto facendo delle prove...)
Salute!
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Daniela Micheli
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MessaggioTitolo: Re: Jack Arrows nel regno di Mosto   Jack Arrows nel regno di Mosto Icon_minitime30/5/2008, 20:34

Hic a te, Gibbì Smile
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MessaggioTitolo: Re: Jack Arrows nel regno di Mosto   Jack Arrows nel regno di Mosto Icon_minitime30/5/2008, 20:39

carina davvero Daniela. e lo scrivo così.

Non forza in nessuna parola, senza spigoli o angoli, senza traccia di noi. brava.
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Giuseppe Buscemi
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MessaggioTitolo: Re: Jack Arrows nel regno di Mosto   Jack Arrows nel regno di Mosto Icon_minitime30/5/2008, 20:47

nocturna ha scritto:
Hic a te, Gibbì Smile
Guarda, non mi reggo più in piedi... Bukowski... Bukowski mi fa... mi fa... una... una p... una pena... con quella baldracca... hic... però sono simpatici.
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Almitra Newton
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MessaggioTitolo: Re: Jack Arrows nel regno di Mosto   Jack Arrows nel regno di Mosto Icon_minitime30/5/2008, 20:48

Ma che meravigliose favole, scrivi, ragazza mia.
Un piacere starti ad ascoltare, cioè a leggerti.

Io vado matta per le favole: antiche, moderne, future...

Brava, brava, brava!
Al.
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Nico Mar
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MessaggioTitolo: Re: Jack Arrows nel regno di Mosto   Jack Arrows nel regno di Mosto Icon_minitime30/5/2008, 22:15

ed eccomi... dalla prima parte, la favola continua Jack Arrows nel regno di Mosto 556327
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MessaggioTitolo: Re: Jack Arrows nel regno di Mosto   Jack Arrows nel regno di Mosto Icon_minitime28/3/2009, 11:42

ubriacante

hai inserito alla perfezione all'interno della favola i vari vini

ci voleva questa sezione.
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Emma Bricola
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Emma Bricola


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MessaggioTitolo: Re: Jack Arrows nel regno di Mosto   Jack Arrows nel regno di Mosto Icon_minitime28/3/2009, 13:53

L'ho letta ai bambini , hanno ascoltato in religioso silenzio poi hanno detto che ne vogliono altre


MI PIACCION LE FIABE..............RACCONTANE ALTRE

https://www.youtube.com/watch?v=D6Xh_V2OctY
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MessaggioTitolo: Re: Jack Arrows nel regno di Mosto   Jack Arrows nel regno di Mosto Icon_minitime

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