NESSUN BACIO IN BOCCA

Una vecchia pagina, che ripropongo dopo la lettura della poesia di Nefer, Io non bacio mai.

Un vecchio bacio, che ripropongo dopo la lettura della poesia di Nefer, e la pagina di Dani.

quanta disillusione e quanta amarezza (per favore non citiamo i cesaroni, Fassari ha fatto di meglio) collegate ad un romanticismo troppo vincolato ad un rapporto dicotomico (:tomico)...

mi incuriosisce questo sentirsi feriti dall'amore, questo sfuggirlo, biasimarlo e anelarlo e il condannare il resto... che poi come l'amore fa semplicemente parte della vita... baciare è solo l'inizio di un toccare con mano l'anima di una persona con cui si vuole godere all'unisono. L'amore è solo una gande invenzione che dura qualche attimo poi diventa solo memoria di qualche cosa che è stato e che per qualche motivo ci sfugge...

caspita!!
la pagina di daniela è molto reale e dolorosa, ma ripeto: reale. c'è una scelta di fondo che perde le sue motivazioni. inutile discutere sulle motivazioni, perchè sono tristi, come il loro distacco, inevitabile.
ma che tu, miaghi, dica che L'amore è solo una gande invenzione che dura qualche attimo poi diventa solo memoria di qualche cosa che è stato e che per qualche motivo ci sfugge... un pò mi dispiace.
sarà, che malgrado tutto, rimango un'inguaribile romantica e continuo a crederci...
E

io vivo in nome del romanticismo... solo che non credo lo si debba circoscrivere all'amore tra due persone... ovviamente prendo spunto da ciò che sento ed osservo... e forse sbaglio... ma la statistica (l'uomo ha inventato i numeri per aiutare a confortare la memoria) racconta sempre più di persone che non vivono ciò che volgiono e raccontano di pastoie umorali dalle quali rassegnate per un qualche motivo non ne vengono fuori. Io dico che l'amore è qualcosa che va oltre il rapporto tra due persone, quello tra due persone è solo una derivata della sua curva più ampia...

fai bene a crederci, così come io credo che se si amassero di più le persone sarbbe tutto più bello, ci sarebbero meno frizioni tra gli uomini e forse un bacio sarebbe un evento meno eccezionale...

rob

mi hai rassicurata.
B

Qualcuno qui conosce il Mahabharata? Uno dei passi più amati di questa epica indù è la Baghavad Gita, della quale vi propongo qualche stralcio. Per infinite persone, questo è stato il conforto supremo; chissà che qualche parola di saggezza non aiuti…

Sulla piana di Kurukshetra, due immani eserciti si danno battaglia. Tutti i condottieri soffiano nelle rispettive conchiglie; Arjuna, il guerriero perfetto, non ha cuore di dare il segnale che darà il via alla carneficina. Sono suoi parenti, hanno giocato assieme, hanno amato assieme; può un guerriero vincere la battaglia, e perdere l’anima? Si rivolge al suo auriga, Khrshna:
(…)
VERSO 44.
Ahim‚, non è strano che ci apprestiamo ora a commettere crimini così gravi,
spinti dal desiderio di godere dei piaceri della sovranità?
(…)
VERSO 45.
Preferirei morire per mano dei figli di Dhritarashtra, disarmato e senza
opporre resistenza, piuttosto che lottare contro di loro.



E gli viene fornita la risposta.


(…)
VERSO 2.
La Persona Suprema (Bhagavan) disse: Mio caro Arjuna, come hai potuto
lasciarti prendere da una tale debolezza? Non è affatto degna di un uomo che
conosce i veri valori della vita. In questo modo non si raggiungono i pianeti
superiori, ma si guadagna l'infamia.

VERSO 3.
O figlio di Pritha, non cedere a una debolezza così umiliante. Non ti si
addice. Lascia questa meschina debolezza di cuore e alzati, o vincitore dei
nemici.
(…)

VERSO 7.
Ora sono confuso, non so più qual è il mio dovere e ho perso la calma a causa
di una debolezza meschina. In questa condizione Ti chiedo di dirmi chiaramente
ciò che è meglio per me. Ora sono tuo discepolo e un'anima sottomessa a Te.
Istruiscimi, Ti prego.

VERSO 8.
Non vedo ciò che potrebbe allontanare il dolore che mi opprime. Non potrò
eliminarlo neanche se come un dio del cielo regnassi quaggiù su un regno senza
uguali.

VERSO 9.
Sanjaya disse: Avendo cos¡ parlato, Arjuna, vincitore dei nemici, disse a
Krsna, Govinda: Non combatterò; poi tace.
(…)

VERSO 13.
Come l'anima incarnata passa, in questo corpo, dall'infanzia alla giovinezza e
poi alla vecchiaia, cos¡ l'anima passa in un altro corpo all'istante della
morte. L'anima realizzata non è turbata da questo cambiamento.

VERSO 14.
Effimeri, gioie e dolori vanno e vengono come l'estate e l'inverno, o figlio
di Kunti. Sono dovuti all'incontro dei sensi con la materia, o discendente di
Bharata, e bisogna imparare a tollerarli senza esserne disturbati.

VERSO 15.
O migliore tra gli uomini (Arjuna), chi non è distratto né dalle gioie né dai
dolori, ma rimane sereno e risoluto in ogni circostanza, è degno della
liberazione.

VERSO 16.
Coloro che vedono la verità hanno dedotto l'eternità del reale, l'anima, e la
temporaneità dell'illusorio, il corpo materiale, dallo studio delle loro
rispettive nature.

VERSO 17.
Sappi che non può essere annientato ciò che pervade il corpo. Nulla può
distruggere l'anima eterna.

VERSO 18.
L'anima e indistruttibile, eterna e senza dimensioni; soltanto i corpi
materiali che assume sono soggetti alla distruzione. Perciò, o discendente di
Bharata, combatti.

VERSO 19.
Ignorante è colui che crede che l'anima può uccidere o essere uccisa; il
saggio sa che l'anima non uccide né muore.


A la guerre comme a la guerre, a l’amour comme a l’amour.

Umamma, Krazy, che belle parole mi hai regalato su questa pagina...
Ti ringrazio molto.

la saggezza orientale...
grazie anche da parte mia, krazy: una gran bella lettura!
B

Una tua pagina che forse avevo già letto, ma che rileggo adesso con piacere. Anche se mi rattrista un po'.

Pagina difficile, cruda, vera, senza veli, disillusa ma con una luce di speranza
che fa parte inscindibile dell'autrice.
Complimenti
Alessandro

Mah....vorrei dire tanto, se potessi, ma mi accorgo di non saper disporre le parole...buffo! Allora il silenzio diviene una pietra, che preme sullo stomaco, le sensazioni si trasformano in latta, mentre viscidi serpenti ingoiano i pensieri.

Sei brava Noc.

____gin

bravissima a descrivere tutti i momenti, come quella volta (scusa dani, ma sono una frana coi titoli) in cui in un motel finiva in tragedia per una risata incontenibile di lei. Qui delinei una situazione chiara: niente amore, solo sesso. È vero che il bacio è qualcosa di intimo, e in quella stanza non colpisce, quello che però arriva come una frecciata è la disperazione del loro deserto di ogni giorno , della vita fuori di lì. È lì, per me, che il bacio pesa in tutta la sua assenza.

Un bacio, il gesto più intimo che conosco..
bella pagina ..
IsObel

bellissima pagina
Nefer