leggo da una settimana un libro dalla copertina quasi scomparsa:
consunta: ingiallita: vagamente puzzolente. e le pagine non son da meno.
credevo parlasse di parole - così il titolo mi lasciava pensare - invece parla la voce di chi scrive, che scrive di altre voci fatte apparentemente anche loro di scrittura. la vita fin dentro le parole mi attira come una magia;
come se fosse facile lo scambio, il viaggio inverso.
s'è ingarbugliato il pensiero.
in fondo sarebbe bello sentire recitare i libri da chi è capace di farlo...