I
Nel tormento del buio
la notte ti assedia
- nel tuo io -
col suo silenzio
che risuona, sordo.
I ragni della notte
tessono le loro telacce
nella tua mente
e tu ti contorci
nell’atroce angoscia.
Aspetti e soffri.
Lacrime di sangue
ti riempiono l’anima.
Cerchi e piangi.
Li scorgi:
i nostri occhi.
Gli occhi di cui t’innamorasti
gli occhi per cui piangesti
gli occhi per cui decidesti di rimanere
quando, nelle notti nere,
li scorgesti.
Allora non ci fu tempo.
Non ci fu spazio.
Non ci fu nessuno.
Eravamo noi:
l’Infinito in un Uno.
Gioiosamente chiesi com’è,
la morte
e, silenziosamente, sussurrasti:
“Qua siam tutti uguali!”
Noi, un Uno…
Ugual essenza.
Che gioia!
oh, mio Dio sconosciuto.
II
Nella luce
un brivido.
Una mano ti ghermisce
giù, nel buio.
Ti trascina nel tempo,
nello spazio,
nel dolore:
alla Vita.