IL TONFO DI UNA STELLA SUL MARE

IL TONFO DI UNA STELLA SUL MARE


Con la lanetta alle spalle
i bianchi giochi
di trecce castigate
da denti d’osso e spighe;
già accorrono, donnette
alle frange cementate, del molo
un tempo pregno
di pioggia sopra i legni,
d’acetilene immerso
fin oltre la radura.

Che a notte fonda andava
a mischiarsi al cielo antico;
e quando la tremante sua luce
si spegneva,
sospiri d’invernale bellezza
uscivan fuori,
ché al tonfo di una stella sul mare
il dubbio alzava
di non tornare a riva, le barche
col pescato


Massimo 22 novembre 2007

UP!!

memorie raccontate come vorrebbe la memoria, bellissima.

... io che sto in Liguria conosco (per sentito dire) le "apprensioni" dei pescatori professionisti... Ma te, che stai sui Navigli?? he,he,he!

ti dirò Massimo, nemmeno sui navigli, ma in provincia, in una pianura così pianura che forse proprio per questo sogno spesso il mare

Ciao massimo, ben trovato.
avevo letto questa poesia sul tuo blog e non ho avuto ancora il tempo di commentare.
la chiusa è particolare in questo dubbio dei pescatori di non tornare a riva con il pescato, come se in esso vi fossero rimasugli di stella...l'ho inteso cosi.
a Rileggerti e benvenuto.

Eccoti. Benvenuto Massimo.
Aspettavo che ti facessi leggere e per me un gran bel leggere.
Qui, la natura umana nel suo pensiero intimo e semplice, l'unico vero possibile.

clelia

c'è un tal movimento che la luce sobbalza ora qui ora là. e porti la grazia delle figure. il chiaroscuro dela colta parola musicata. ( alti toni che poi s'ondùlano dolcemente )

Sa di un tempo antico, fatto di ansie per la partenza e tremore per il non certo ritorno...

l'idea che me ne viene è come se si assistesse ad una scena che viene dal passato, di altri tempi che si ricongiungono ai nostri.