“Il problema delle droghe sperimentali è che non si sa che effetto facciano su un protovenusiano o un feroce abitante di Esopus, oppure su una piccola onaniana” (dal Manuale di chimica cosmica).
Svanilda Coppelfield alla fine del suo turno di guardia si annoiava nella cuccetta, così estrasse dalla tuta di volo una Pinkerman Starfish rinforzata Woodenships e provò a inserire con voluttà la cartuccia nel lettore psicoblu-ray direttamente installatole in nuca: il bugiardinologramma in 180 lingue diverse, compresa fortunatamente la terrestre, cominciò a martellarla con la sua nenia preparatoria: “Sogni erotici in 3D e orgasmi stratosferici assicurati a tutti, anche ai nostri valorosi ragazzi che combattono su Betelgeuse!”.
Alè, voilà, una catastrofe: Svanilda divenne subito una bambola gonfiabile! Proprio in quel momento entrò in cabina senza nemmeno bussare il Generale Othello Des Demònian, quell’ alieno nerastro di suo marito (da anni-luce ormai i matrimoni misti erano consentiti anche sulle astronavi militari).
“Gazzo, devi essere brobbio madda! Disgraziada, di sei drogada di nuovo, borga droia! Guarda gome sei ridodda! Ora du gome predendere di bilodare manualmende nella bioggia di asderoidi? Era meglio se sbosavo un’ androide, almeno guelle non sono gosì fadde gome Gianis Gioplin, aggidendi!”
Neppure il clone del Dottor Cassious Acid House, il medico di bordo, aveva saputo prevedere con precisione quanto sarebbe durato l’effetto di quella droga sconosciuta, così il Doge della Flotta Spaziale ordinò che la sventata pilotessa venisse sostituita, poi messa su una capsula meccanica ed eiettata dalla “Bucintoro” in licenza forzata per almeno 3 settimane gaiane sul pianeta New Mork, onde evitare spiacevoli inconvenienti tecnici. Tanto lei se la sarebbe comunque cavata benissimo.
Infatti Svanilda, per quanto un po’ sgonfia, per difendersi dalle terribili street gang poteva fare affidamento sui suoi magici poteri extrasensoriali e su un intero arsenale di armi da difesa ravvicinata: quindi si piazzò all’incrocio tra la affollatissima New Quinta e la Next Sesta Avenue, ove iniziò a spacciare potenti spezie esotiche illegali (nome in codice: Piccola Fiammiferaia).
Poche notti dopo, in un’infima balera elettronica incontrò Franz Il Pirata Solo, un affascinante suo ex professore di ecologia alla scuola di guerra nucleare. Per errore fecero l’amore nel cesso dei gay.
Proprio in quel momento entrò senza bussare il vecchio Generale Othello, appena sbarcato da un incrociatore interstellare per rivedere la moglie, o forse rimorchiarsi qualche giovane marinaretto omosex.
“Brudda borgellona, adesso de la fai anghe gon un givile! Berghè, berghè?" urlò Des Demònian sguainando la spada laser…
Franz lo beccò in fronte con un antiquato ma micidiale sparachiodi del millennio scorso.
I due amanti vissero per sempre felici e contenti nei sotterranei di New Mork.