Epitaffio in due righe
Lirica di Vittorio Fioravanti
Luci pallide in tenui
tracce di nebbia
rivoli d’acque piovane
tergicristalli impazziti
come animali feriti
Infisse viti
nell’urna ormai chiusa
in fila le macchine dietro
a venti chilometri l’ora
sul viale percorso in vita
e un’ultima volta stasera
Affissi ci sono ancora
i poster di quell’atteso concerto
di lucida musica jazz
perso per malattia
indecifrabili grafiche
spruzzate di notte sui muri
lo slogan politico avverso
sullo striscione tra i pali
le foglie ingiallite nel vento
come un tormento
Piove a dirotto tra i rami
sulle facciate bagnate
le luci al neon dei negozi
sugli accesi semafori piove
sull’asfalto e sui marciapiedi
C’è gente che passa e t’ignora
nemmeno un suo segno di croce
appena uno sguardo rivolto
al volto nel finestrino
d’una donna in silenzio
Il sole che oggi
non è neanche uscito
ha un suo celato tramonto
ben oltre la coltre
di nuvole avvolte
al profilo dei monti intorno
Resta negli occhi tuoi spenti
il grumo di raggi di ieri
mentre t’abbandonavi seduto
sull’esposta veranda
senza ritorno
2008
* * *