HO UN CUORE D'ALBERO ***

Ho un cuore d'albero
Lirica di Vittorio Fioravanti



Ho un cuore d'albero
verdi fronde fra le vene
e negli occhi due bianche
uova di passera
in attesa del ventre
tenero di piume leggere
che le riscaldi di vita

Un cuore d'albero
e braccia cariche
di larghe foglie lucenti
nidi nascosti tra i rami
di tortore o di pernici
una serpe in agguato
e un ramarro tra le radici

Nell'orecchio ho un palpito
tremulo d'ali impazienti
che pervade i miei sensi
resi inquieti dai suoni
e i fumi densi della vallata

Resto a guardare
eccitato dal canto suadente
della giovane lavandaia
china sul greto aperto
del torrente che mi scende dentro
come un vortice d'acqua

Qualcosa in me sfugge
come un improvviso stormire
di frasche agitate
da una fuga d'uccelli atterriti
qualcosa che s'alza
sulle punte estreme
dell'immaginazione
e scruta oltre il bosco
per il sentiero che sale lento
intorno alla collina
lungo il profilo fosco dei monti
sfumati ai limiti del cielo

Ho un cuore d'albero
e una voglia crescente
da soddisfare in gola
prima che faccia sera

Nell'aria intanto
vago è il sentore languido
d'un filo fertile di primavera


2003

* * *

è una bella lirica,solo il titolo al primo occhio da perplessità come svelatore d'impatto ma leggendo si capisce appropriato in quando tutta la poetica si srotola sapiente sulla lunga metafora della natura dell'albero...amen

si una bella lirica, anche se molto classica per i miei gusti.

qualcosa che s'alza
sulle punte estreme
dell'immaginazione

se guardi bene vedi le radici
perchè quest'albero ha radici in cielo. Adesso.

bravissimo Vittorio

ed è un bel leggere. Madre Natura in commistione con passione e sentimenti

sì, le tue liriche hanno sapore antico eppure attuale.
e condivido l'impressione di romeo: ha radici in cielo questo albero.
B

La rileggo con piacere...

oh, è bellissima, mi hai fatto sentire albero.

Se dovessi riscriverla guardandomi dentro, parlerei di rami ormai spogli, d'arti contorti, di spente visioni... La sto rileggendo per illudermi, guardando fuori, lontano...
(Grazie!..)

2003, non è passato molto tempo!

Mettiamola così, che poi è la verità, noi siamo alberi come la bambolina russa matryosca: un albero ed un'età dentro l'altra. All'interno rimane sempre la bambolina più piccola, all'esterno la corteccia più ruvida, che protegge l'insieme. D.