Il pescatore s'immerse, con determinazione. Durante l'iperventilazione era andato, con il pensiero, alla leggenda della Perla Nera. Generazioni di pescatori avevano raccontato di questa perla incastonata nella roccia bianca
"La Perla della Felicità", raccontava il più vecchio tra i marinai, passandosi dita nodose tra i solchi del volto
"Occorre trovarla, prima, poi saperla ascoltare. Pochi hanno compreso la melodia della Perla Nera e ancora meno hanno avuto fiato e coraggio per tendere la mano, prenderla
E si! Perché ci vuole fiato e accortezza....e coraggio, affondati in quell'acqua nera e fredda, per sapere quando andare avanti e quando tornare"
Dopo una breve immersione, alla prima discesa, giunsi dinnanzi alla roccia bianca, coi polmoni ancora carichi d'ariaLa leggenda dei pescatori diventava realtà, finalmente! La roccia si spalancò e la luce della Perla cominciò a pulsare. Il suono azzerò il movimento dell'acqua e tutto intorno si fermò, insieme al tempo: la Perla Nera parlava. Un linguaggio diverso, difficile, o forse difficile era solo ascoltare
La tensione toracica mi opprimeva e così cominciai a far defluire l'aria, un poco alla volta Sentii che il tempo si era riavviato, rubandomi ancora spazio, come innumerevoli altre volte
Avevo colto i segni, tra le righe della melodia e non dovevo che metterli assieme, assecondarne la logica; ma i polmoni reclamavano ossigeno
Alzai gli occhi verso l'alto e il chiarore diffuso del sole precipitò i pensieri
Fu notte e giorno insieme; stelle nera mi corsero incontro e fiamme calde mi inondarono il petto
Rimasi a lungo ad occhi chiusi, poi le stelle rallentarono, le fiamme si fecero gialle, l'acqua sembrò evaporare e......
La donna, stanca e tesa in volto, si aggirava per la città sul fare del giorno
Era apparsa, per il viale del centro, piccola-piccola nel controluce del lampione Camminava in mezzo alla strada, con le spalle curve, quasi a nascondersi. Intimorita ed infreddolita, con le mani sotto le ascelle. L'abito nero, di panno, era liso e piuttosto lungo, di una lunghezza diversa, né poco né troppo
Era quasi giorno
La donna camminava in mezzo al viale, lentamente, avvicinandosi all'incrocio dove sostavo
Non riuscivo a staccare gli occhi da quella figura indefinita. Giunta a pochi metri si fermò, alzò la testa e con gli occhi socchiusi, sfilò la mano da sotto l'ascella
Mi venne incontro con il braccio teso
Sulla palma splendeva, di un nero profondo, una perla grande come una noce
"Guardami!"
La fissai sorpreso
La donna sfumò lentamente per poi riapparire: incastonata nel vecchio corpo, sorrideva una giovane
"Guardami dentro e la perla sarà tua"
Mi ritrovai sull'imbarcazione, circondato dai compagni di immersione che si agitavano intorno a me
Tossii e sputai ripetutamente, scosso da conati di vomito
Infine mi sedetti sul pavimento della barca, sorpreso dal loro sorridere
Una tensione insopportabile mordeva il mio braccio
Allora mi accorsi del mio pugno chiuso
L'aprii con fatica e timore: il palmo era vuoto, ma ero felice -
Titolo: LA PERLA NERA 
13/7/2008, 12:05