Daniela Micheli Admin
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| Titolo: DON GIULIANO E I QUESITI DEL SIGNOR ROSSI 19/7/2008, 00:21 | |
| Il Signor Rossi è un uomo di cinquantatre anni come tanti, nulla che lo distingua da altri suoi simili, come lui standardizzati ed opacizzati in una vita fatta di famiglialavorofamiglia. Il Signor Rossi ha i capelli radi, ha i primi avvisi inclementi delle maniglie dell’amore a fare da salvagente al suo giro vita; è sposato con la Signora Rossi da venticinque anni, hanno tre figli meravigliosi, la macchina sempre pulita nel vialetto davanti alla rimessa, il prato all’inglese con nemmeno un filo d’erba a prevaricarne un altro in altezza, le aiuole che incendiano di macchie colorate il giardino davanti alla villetta a schiera d’angolo con i gerani ad ogni finestra e balcone. Ogni mattina il Signor Rossi, alle sette e trenta precise, si presenta in cucina vestito di tutto punto, con la ventiquattrore in mano, che posa a terra, al suo fianco, mentre si accinge a consumare con la sua famigliola la prima colazione che la Signora Rossi prepara con tanto amore e tanta cura ogni inizio giorno, riempiendo l’ambiente del casalingo profumo di biscotti appena sfornati assieme a quello del caffè del mercato equo-solidale che ha un aroma diverso da tutti gli altri. Una volta terminato, alle otto, puntualissimo, sale in auto e qui si concede la prima sigaretta della giornata, non dopo aver spalancato tutti i finestrini per non fare ristagnare l’odore di fumo nell’abitacolo; è un rituale che ripete da una vita, tutti i santi giorni, indifferente al caldo torrido ed al freddo pungente, per gustarsi appieno l’unico vizio al quale non riesce a rinunciare. Altri non ne ha di vizi, il Signor Rossi: non beve, non gioca, non tradisce la moglie… Oddio, veramente la tradirebbe volentieri, ma gli manca il coraggio per farlo. E’ profondamente cattolico, il Signor Rossi, e non riuscirebbe poi a guardare negli occhi Don Giuliano alla messa delle nove la domenica mattina. Arrivato davanti allo stabile dove lavora, ogni mattina gonfia il petto d’orgoglio nell’infilare l’auto nell’area riservata che riporta, a lettere gialle enormi, il suo nome sull’asfalto. Il lavoro che fa è sempre lo stesso da quando ha ottenuto il diploma di ragioniere; dallo scalino più basso, all’ufficio spedizioni, passo dopo passo, inchino dopo inchino, è arrivato all’ufficio dirigenziale di cristallo e ficus sempre lucidi. E’ un uomo soddisfatto, il Signor Rossi. L’unica cosa per la quale è molto preoccupato è il perenne mal di testa della Signora Rossi: ogni sera che Dio mette in terra, verso le ventitré, quando sono nell’anticamera e si spogliano per la notte, alla Signora Rossi viene l’emicrania. Il Signor Rossi la vede impallidire, prendere la solita pasticca, coricarsi con un braccio sulla fronte a tenere ferma quella testa dolente, spegnere l’abat-jour e dormire nel giro di pochi minuti; il Signor Rossi sfoglia distrattamente alcune pagine del libro che ha sul comodino, getta un’ultima occhiata alla moglie, le gira le spalle e si mette a dormire. Oggi ha deciso: ha guardato sulle pagine bianche ed ha trovato il numero di telefono di chi è certo risolverà il suo problema. Ha chiamato, spiegato sinteticamente alla gentilissima segretaria il suo problema e, a seguito delle assicurazioni dategli dalla stessa, ha fissato un appuntamento, meravigliandosi che il luminare è disponibile subito e che lo aspetta in Corso Mazzini. Il Signor Rossi prende la sua auto, inserisce il satellitare e in pochi minuti è davanti al Professor Volpi. Comodamente sistemato in una morbidissima poltrona di pelle, il Signor Rossi spiega il suo problema. Il Professor Volpi lo osserva, lo interrompe e gli porge un biglietto da visita: un semplicissimo rettangolo di cartoncino bianco sul quale primeggia una scritta rossa, Cybersex, e, in piccolo, il numero di telefono. Il Signor Volpi lo congeda, dopo averlo fatto passare dalla segretaria che gli rilascia la regolare ricevuta fiscale per i duecentocinquanta euro che il Signor Rossi esborsa. Il Signor Rossi, una volta salito in auto, prende il cellulare e chiama subito il numero rosso, soffermandosi solo un attimo a pensare al nome strano dell’azienda. La voce gentile che gli risponde gli dà tutte le indicazioni per giungere alla sede. Qui lo fanno accomodare in un salotto, dove stanno già in attesa tantissimi altri Signor Rossi. Il Signor Rossi si siede, dopo aver lasciato le proprie generalità. Quando finalmente giunge il suo turno, la stanza ove viene introdotto è completamente bianca, con tante luci forti che costringono il Signor Rossi a strizzare gli occhi per il forte riverbero. Una volta abituato, vede due signori con il camice bianco a fianco d’una poltrona che assomiglia a quella del dentista. Lo invitano con un cenno a sedersi e gli applicano sul capo una calotta; spingono un pulsante ed un calore si diffonde all’istante nel corpo del Signor Rossi. Non ha nemmeno il tempo di capire che ogni poro, ogni millimetro della sua pelle, dalla punta delle dita dei piedi, fino alla cute, si riempie d’una sensazione meravigliosa di piacere che cresce ad ogni secondo, dilagante, dirompente, estasiante, fino a portarlo ad un orgasmo prolungato e meraviglioso che lo lascia spossato, con le braccia penzoloni dalla sedia ed una sensazione di leggerezza incredibile. Giusto il tempo di riprendersi un attimo e lo invitano ad uscire, a passare dalla segretaria a pagare e fissare l’appuntamento per la volta successiva; il Signor Rossi non è affatto stupito dalla certezza che hanno i due signori circa il fatto che lui tornerà. D’altra parte come non tornare? Ha trovato il rimedio al mal di testa della Signora Rossi, dopo tanti anni ha finalmente trovato la cura e ne può solo gioire e continuare ad applicare il metodo. Mentre rientra verso casa, passa davanti alla parrocchia di Don Giuliano. Nel vedere la luce accesa nella sagrestia decide di fermarsi e di andare a confessarsi, perché nel tragitto compiuto gli è venuto un dubbio atroce e solo la figura del prelato può dissipare ogni domanda che ora sta martellando nelle tempie il Signor Rossi. Entra in chiesa, saluta il parroco e gli porge subito la domanda che gli brucia e cioè se fare sesso virtuale significa tradire la Signora Rossi, anche se solo tramite illusioni indistinguibili dalla realtà. Don Giuliano lo guarda per un momento, grattandosi il mento magro ed aggrottando la fronte, dicendosi, tra sè e sè, che non sa darsi la risposta e che ora dovrà venire meno ad un comandamento delle tavole del Signore. In effetti potrebbe rispondergli con “Non commettere atti impuri” ma poi? Arrossirebbe certamente, nel pronunciare quelle parole! Don Giuliano liquida il Signor Rossi in fretta e furia, bofonchiando alcune parole incomprensibili. Il Signor Rossi se ne va, non è molto convinto ma se il prete non gli ha affibbiato una penitenza di cento atto di dolore, vuol dire che forse non è poi un peccato così grave. Don Giuliano chiude a doppia mandata la chiave della chiesa; con passo veloce torna in sagrestia e apre l’anta dell’armadio, soddisfatto di trovarci lei un po’ arrossata e timorosa dello scampato pericolo. Solleva la veste talare mentre la Signora Rossi si inginocchia a proseguire il lavoro così bruscamente interrotto; mentre la Signora Rossi riprende a lambirlo magistralmente, Don Giuliano pensa che nessun CyberSex potrà mai sostituire il calore di quella bocca che ora lo sta accogliendo dentro di sé. Birichinamente pensa che potrebbe fare una telefonata al Signor Rossi…. Magari per spiegargli che il mal di testa della sua signora è una forma allergica e non cronica, che si sviluppa ed esplode solo ed unicamente davanti alla sua faccia da uomo qualunque.
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Ospite Ospite
| Titolo: Re: DON GIULIANO E I QUESITI DEL SIGNOR ROSSI 19/7/2008, 00:39 | |
| mamma mia! un porto sicuro che tanto sicuro non è. che squallore: tutto! tranne come l'hai scritto e la sorpresa finale, dissacrante ma vera, sia che di tratti di un prete o non. sarcasmo tagliente, stasera... B. |
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Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: DON GIULIANO E I QUESITI DEL SIGNOR ROSSI 19/7/2008, 00:41 | |
| Un'altra vecchia, vecchissima pagina, Betta. Ma che qui ancora mancava. | |
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Ospite Ospite
| Titolo: Re: DON GIULIANO E I QUESITI DEL SIGNOR ROSSI 19/7/2008, 00:45 | |
| meno male! così le leggo... B |
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Mario Malgieri Star
Numero di messaggi : 1878 Data d'iscrizione : 12.05.08
| Titolo: Re: DON GIULIANO E I QUESITI DEL SIGNOR ROSSI 20/7/2008, 10:28 | |
| Meglio moglialtruiofili che pedofili, i pretonzoli! bella pagina, il botto finale non è del tutto imprevisto ma il tutto è davvero ben condotto, e poi mi piace il tono generale del racconto. p.s. hai una copia del bigliettino con l'indirizzo? | |
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Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
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Mario Malgieri Star
Numero di messaggi : 1878 Data d'iscrizione : 12.05.08
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Massimo Guisso Star
Numero di messaggi : 6648 Data d'iscrizione : 07.01.08
| Titolo: Re: DON GIULIANO E I QUESITI DEL SIGNOR ROSSI 21/7/2008, 21:43 | |
| UP!! (così magari lo leggo con calma, adesso ho un problema di minsione)... | |
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Mario Malgieri Star
Numero di messaggi : 1878 Data d'iscrizione : 12.05.08
| Titolo: Re: DON GIULIANO E I QUESITI DEL SIGNOR ROSSI 22/7/2008, 07:38 | |
| - Massimo Guisso ha scritto:
- UP!! (così magari lo leggo con calma, adesso ho un problema di minsione)...
oooh... sei un minsionario? Non ne avevi mai fatto minzione! | |
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Monica Porta Top
Numero di messaggi : 1069 Data d'iscrizione : 26.06.08
| Titolo: Re: DON GIULIANO E I QUESITI DEL SIGNOR ROSSI 24/7/2008, 21:32 | |
| Però! Deve proprio esser messo male il Signor Rossi. Noto un pizzico di crudeltà nel descrivere il tuo contabile. | |
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Massimo Guisso Star
Numero di messaggi : 6648 Data d'iscrizione : 07.01.08
| Titolo: Re: DON GIULIANO E I QUESITI DEL SIGNOR ROSSI 24/7/2008, 21:52 | |
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| Titolo: Re: DON GIULIANO E I QUESITI DEL SIGNOR ROSSI | |
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