pensiero sconnesso per Flo

Era ieri l'istante dove gli occhi di Ale cercavano di intuire il piacere, occhi umidi verde castano, puliti, e attraversavo le sue mani lunghe e grandi sfiorando centimetri di pelle. Ed è oggi che cammino a testa bassa, codarda, e mi ripeto la stessa domanda di sempre: se succedesse a me di avere un tumore cosa vorrei che mi dicessero?
Vivi o sopravvivi nella scaramanzia che non accada mai e vedi le macchie dilagare intorno. E sempre ieri era quel viso tondo di Vincenzo, e un altro paio di occhi grandi, neri. Il suo balbettare....Cri, se se senti...e poi lo squarcio sulla pelata lucida e i punti di sutura e il viso giallo e il funerale. I pianti.
E la mattina, all'ora del caffè, mi volto alla mia destra: vicino al battiscopa, sul marmo lucido del pavimento, dove c'era la panca…. Là ancora mi sorridono gli occhi di Marco e le battute che faceva sempre: tu devi scopa' di più acchiappane uno e scopatelo. Li vedo ogni mattina contro il bianco del muro quegli occhi….
E Sergio che se ne è andato all'improvviso smettendo di camminare le montagne. Fermo in un letto d'agonia. E' lui che mi insegnò il giusto passo. Mi cammina davanti quando salgo e ne riprendo l'orme....
Ed era pomeriggio in mezzo al bosco ieri a ansimare sul sedile, con le foglie fuori al parabrezza che ondeggiavano, silenziose. Mute testimoni del momento. In fissità di immagine erano. Verdi.
Ed è di nuovo oggi che compro un vestito a fiori e taglio i capelli per fuggire, per riconoscermi o non riconoscermi, per dire ora sono viva.
Sono io quella che dice: Andrò domani e torna a casa, io che non ho parola da dire a conforto, cui serve l'esser confortata. Sono io la donna codarda.
E non c’è più Ale e il cane: Mi’ smettila di leccare e io che appesa alla mano che mi trascina per il sentiero faccio finta di essermi stancata per scherzare: Mi porti? Eddai tira, so stanca, fa caldo, sono una donna io: son debole.
E’ la paura e la tristezza per l’impotenza che mi tengono la mano.
Mi si confonde il tempo, il pianto di ieri e oggi e scavo scavo scavo per ritrovare i pochi momenti sereni. Ed era ieri che tu mi sorridevi e io giocavo pensando: va bene così, con poco, il resto non importa....Ed è oggi che rimango fragile ancora più di ieri e mi manca la forza di esserti vicino.
Ci sarò domani. Lo prometto.

Ed è adesso che ti senti impotente nell'incapacità di trovare parole a conforto.
Conforto di che, poi, che lo sai che quando sei vicina al dolore così è, così come l'hai scritta, così come la vivi?
Basta questo Gea, credo...

Vien voglia di bestemmiare, ma la penultima volta è stato nell' agosto 83, e l'ultima il 5 settembre 2000. Non è che uno l'Asso se lo possa giocare sempre così, facilmente. Ne calo solo uno ogni tanto. Se hai voglia, se ti capita, e se ci riesci, leggi il mio racconto "Un posto al sole". E' che nemmeno io stesso qui riesco a ritrovare ciò che scrivo agli Amici.

qui non ti dico nulla. solo un abbraccio.
Elisabetta

Non ti abbraccio, perchè sennò dovrei prima cambiarmi d'avatar, e mica sono Brachetti!!

Ti chiedo scusa per non aver letto questa pagina "toccante" quando l'hai postata.
Non dimentichiamoci MAI, dei malati terminali, del maledetto K (detto in termini medico-scientifici). La ricerca fa passi ogni giorno (ma qui in Italia, purtroppo si tende a decurtare il budget ai ricercatori (chiedo venia per questa mera disquisizione)

_____ Daniela

decurtare?! diciamo che i fondi non solo non ci sono ma sono dati a cavolo!
scusa lo sfogo, ma so di che parlo!

Elisabetta Maltese ha scritto:

decurtare?! diciamo che i fondi non solo non ci sono ma sono dati a cavolo!
scusa lo sfogo, ma so di che parlo!

tu sai che io so , altra casta...(una tra le tante)

Scusa Gea

[quote="gea"].
E' lui che mi insegnò il giusto passo. Mi cammina davanti quando salgo e ne riprendo l'orme....


Bellissima pagina, Gea.
Di vera amicizia.

Non l'avevo ancora vista.