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| | Il grigio prima del nero | |
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+5Massimo Guisso Natascia Prinzivalli Nico Mar Penna Libera Daniela Micheli 9 partecipanti | |
Autore | Messaggio |
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Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Il grigio prima del nero 27/1/2008, 10:14 | |
| Non si salutano. Qui non ci si saluta mai. Deve essere una delle abitudini del luogo, e dà una sensazione di vuoto anche se siamo in tante, ammassate in questa sporcizia dalla uniforme tonalità di grigio. Io lo so che è una delle abitudini di questo posto e non delle persone che lo occupano, perché tanti di questi fantasmi io li conosco e non erano così taciturni e indifferenti. Tempo fa, abitavano con me e tante altre anime dietro un muro, assieme a me lottavano per sopravvivere e con me sono arrivati alla nostra nuova residenza stamattina, stipati come bestie dentro camion odoranti di carne già cadavere e gli occhi accecati dal ricordo dei morti lasciati sul selciato a diventare liquame per le fogne. Ora mi ritrovo a pensare che, in previsione di questo viaggio, ci avevano abituati agli spazi ristretti senza luce ed aria e che tutto questo fa parte di un progetto del quale mi è sconosciuto il senso. Mi ricordo quando iniziarono a costruire i muri dentro la città e ci imposero di non varcarne mai i confini se non provvisti di permesso di lavoro ed anche per quelle uscite le regole erano ferree e la punizione di piombo. Da tempo erano iniziati i lavori di congiungimento delle nostre case ed era strano osservare nell’unire i muri in un unico, lungo serpente di mattoni, come avessero cura di escludere ogni giardino, ogni prato da quello che sarebbe stato, mesi dopo, il nostro ghetto. Una città nella città. I più fortunati erano riusciti a salvare un albero ed era un privilegio che i proprietari impararono a sfruttare, chiedendo qualche cosa in cambio per sedersi all’ombra, generalmente un pezzo di pane perché i crampi della fame erano sempre in agguato e mai si placavano. Gli affamati aumentavano di giorno in giorno e anche quelli di noi più orgogliosi furono costretti a scendere nelle strade a scambiare i loro oggetti più preziosi con il pane. Io ero una ragazza fortunata perché mio padre era stato beneficiato del permesso di lavoro nella fabbrica: ogni mattina all’alba lui si incolonnava assieme agli altri fortunati e si recava fuori le mura, sfilando dentro ad un tunnel di fucili spianati e pronti a sparare contro chiunque osasse fare un passo diverso e fuori dalla fila; a volte, quando rientrava, estraeva una pagnotta nera da sotto la giacca ed era una festa, anche se mia madre piangeva mentre divideva il pane in pezzi che parevano enormi ma che, una volta terminati, avevano solamente riempito un angolino della nostra immensa fame. Mio padre ci raccontava che si era fatto un amico, un controllore polacco che lo aveva preso in simpatia e, quando poteva, gli passava di nascosto il pane, consapevole che se lo avessero scoperto avrebbe rischiato grosso. Credo che fu grazie a quel signore polacco se io e mia madre ora siamo qui e non siamo morte di fame come quelli restati a vermificare per le strade del ghetto. Mio padre lo abbiamo visto ieri mattina per l’ultima volta poi ci hanno divisi: lui con gli altri uomini, io e mia madre con le donne ed i bambini. Treni diversi, destinazioni ignote. Quanti bambini sul nostro treno… alcuni neonati sono morti per gli stenti delle loro madri; io e la mia lo abbiamo capito dal pianto di dolore delle donne che chiamavano disperate i loro piccini scuotendoli e ricevendo in risposta solo le grida di dolore dalle madri che ancora vedevano nei loro bambini un alito di vita. Io e mia madre ci siamo tenute abbracciate tutto il viaggio, cercando di non udire i gemiti, i lamenti e le invocazioni; ci siamo dette che in fin dei conti siamo fortunate perché siamo ancora assieme e vive, e che i nostri occhi non avrebbero certamente potuto vedere più orrore di quanto già impresso per sempre nella nostra memoria. Ci hanno fatto scendere dal treno dopo non so più quanto tempo, a spintoni e urla ci hanno fatto entrare, assieme alle altre, in uno stanzone enorme: qui erano già altre donne ed altri bambini, tante persone, ma non c’era confusione di voci alte, solo brusii leggeri e parole sussurrate piano. Nessuno ci ha salutate. Nessuno ha salutato nessuno. Una di loro ci ha indicato due tavoloni di legno con materassi lerci e consunti in un angolo scuro e sporco; abbiamo obbedito e la donna ci ha detto di non protestare e di tacere sempre, qualsiasi cosa fosse successa sarebbe stato meglio non fare sentire la nostra voce. Ci ha anche consegnato una cartolina con un panorama di montagne che non riconosco, assieme alla raccomandazione di scriverla subito e spedirla ai nostri parenti per rassicurarli che siamo arrivate al campo lavoro e che tutto sarebbe andato per il meglio. Io e mamma non sappiamo a chi indirizzarla perché dei nostri parenti non abbiamo più notizie da molto tempo; decidiamo allora di spedirla alla signora Schicklgruber che ci ha sempre aiutate quando poteva e siamo certe che è preoccupata della nostra sorte. Nel nostro angolo c’è una finestra con le sbarre che dà su un cortile di ghiaia: qui, incolonnate, parecchie donne che tengono per mano i loro bambini, si dirigono verso uno stabilimento che sulla facciata riporta la stella che da tempo ci decora le vesti e dal nostro punto di osservazione privilegiato, io e mia madre riusciamo a vedere anche una tenda davanti al portone d’ingresso; è simile al tendaggio che avevamo all’ingresso della nostra sinagoga ed anche la frase è la stessa: “Questa è la porta per la quale entrano i giusti”. Con i loro cani lupo di fianco, i tedeschi ridono mentre spintonano le donne ed i bambini nel portone; non capisco quello che dicono; anche se il mio tedesco alla scuola era sempre stato lodato non riesco ora ad afferrare tutte le parole che pronunciano, ma percepisco tutto lo scherno e la cattiveria attraverso il vetro sbeccato e mancante in diversi punti, prima delle sbarre arrugginite. Sentiamo una nenia risuonare nella sala e ci scostiamo dalla finestra, unendoci alla preghiera. Io e mia madre non chiediamo nulla, seguiamo il consiglio della donna che ci ha dato la cartolina, ma siamo stupite dell’ora insolita in cui viene intonato il Kaddish, così come del fatto che ad intonarlo sia una del nostro stesso sesso. Ci ritroviamo a rispondere assieme alle altre donne Yeè Shemè Rabbà Mevarach fino a che un grido di gioia ci interrompe: è una ragazzina, con due enormi e affamati occhi neri sul volto scavato, che indica fuori dalle finestre sbarrate la neve che ha iniziato ad imbiancare il cortile. Per un attimo dimentichiamo dove ci troviamo ed osserviamo in silenzio la magia che scende dal cielo. Il turbinio di fiocchi si posa a terra e, immediatamente, si colora di nero: è come se una cenere si mescolasse al ghiaccio facendone poltiglia lordata. Sporca come gli abiti che indossiamo, come i letti che abitiamo, come gli occhi avari di speranza che non vogliamo chiudere. Sorrido nel pensare che come tutto ciò che vedo qui, anche la neve è sporca.
Ultima modifica di Daniela Micheli il 16/10/2008, 20:12 - modificato 1 volta. | |
| | | Penna Libera Star
Numero di messaggi : 3409 Data d'iscrizione : 15.01.08
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 27/1/2008, 10:27 | |
| Un giusto tributo per non dimenticare. | |
| | | Nico Mar Star
Numero di messaggi : 2327 Data d'iscrizione : 25.01.08
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 27/1/2008, 10:39 | |
| Anche la neve è sporca… Tante le manifestazioni oggi, nella memoria che non deve andare perduta. Grazie Nocturna. Nonostante le tante pagine lette e le pellicole viste, hai evocato un turbamento nuovo con un’immagine nuova. | |
| | | Natascia Prinzivalli Star
Numero di messaggi : 1745 Data d'iscrizione : 13.12.07
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 27/1/2008, 18:40 | |
| Riletta con piacere.
____gin | |
| | | Massimo Guisso Star
Numero di messaggi : 6648 Data d'iscrizione : 07.01.08
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 27/1/2008, 18:50 | |
| Pagina adatta, adeguata al tragico argomento della Memoria odierna - e non solo odierna, ovviamente. | |
| | | sorcio Star
Numero di messaggi : 2829 Data d'iscrizione : 08.01.08
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 27/1/2008, 18:57 | |
| per conoscere, per non dimenticare, per non ripetere. | |
| | | mammolina Top
Numero di messaggi : 829 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 27/1/2008, 19:01 | |
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| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 27/1/2008, 23:00 | |
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| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 28/1/2008, 16:22 | |
| quanta carica di significato c'è in quella neve sporca. Riletto con piacere. |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/5/2008, 08:49 | |
| Questo sta per succedere ai Rom, e noi stiamo a guardare? |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/5/2008, 09:27 | |
| Poi qualcosa 'faranno' . Mi riferisco a questi nuovi saliti al governo con largo consenso a partiti dichiaratamente razzisti. e non sarà temo solo una politica su extracomunitari e nomadi ma anche una estromissione di personaggi scomodi alla comunicazione, alla divulgazione. vedi Travaglio and Co. Pericolosamente vicini nelle forme a quei tempi di cui parla Noctya. buona giornata a tutti. |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/5/2008, 10:46 | |
| Di questa lunga pagina una frase mi ha particolarmente colpito. ..I più fortunati erano riusciti a salvare un albero... Esistono genocidi di cui non si parla Molti Alessandro |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/5/2008, 11:45 | |
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| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/5/2008, 12:17 | |
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| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/5/2008, 13:59 | |
| - costantino liquori ha scritto:
- Questo sta per succedere ai Rom, e noi stiamo a guardare?
costantino, perdonami, ma non solo ai rom... e a te daniela, grazie. sai quanto sia sensibile a queste tematiche. E |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/5/2008, 14:01 | |
| - bettarm37 ha scritto:
- costantino liquori ha scritto:
- Questo sta per succedere ai Rom, e noi stiamo a guardare?
costantino, perdonami, ma non solo ai rom... e a te daniela, grazie. sai quanto sia sensibile a queste tematiche. E Non solo tu, Betta. | |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/5/2008, 14:02 | |
| - nocturna ha scritto:
- bettarm37 ha scritto:
- costantino liquori ha scritto:
- Questo sta per succedere ai Rom, e noi stiamo a guardare?
costantino, perdonami, ma non solo ai rom... e a te daniela, grazie. sai quanto sia sensibile a queste tematiche. E Non solo tu, Betta. lo so, daniela. lo so. E |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/5/2008, 14:04 | |
| Oggi mi è tornato in mente Borghesio. Mi si è fermata la digestione. Io ho paura, posso dirlo? Vado. Baci sparsi. | |
| | | PDG Lunedì Star
Numero di messaggi : 8728 Data d'iscrizione : 09.01.08
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/5/2008, 14:05 | |
| non solo non solo non solo troppi non solo amari plurali "non solo " grazie costantino che l'hai riportata su vestita da pdg ma anche nuda sarei passata lo stesso | |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/5/2008, 14:06 | |
| ahahahahahah PDG ahaahahahah sei meravigliosa!!!!!! | |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/10/2008, 20:11 | |
| Ghetto di Roma. Ghetto di Varsavia. Ricordiamo, gente, ricordiamo... | |
| | | Rosario Albano Star
Numero di messaggi : 1464 Data d'iscrizione : 29.09.08
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/10/2008, 20:41 | |
| - Daniela Micheli ha scritto:
- Ghetto di Roma.
Ghetto di Varsavia. Ricordiamo, gente, ricordiamo... bella pagina di memoria da memorizzare ogni giorno!benfatto Daniela! due volte una perchè l'hai scritta e bene e 2 perchè l'hai richiamata alla memoria oggi!! Non entro in merito, a parte le mie scarse capacità, ma l'hanno fatto bene e da tempo gli altri su! ...Lo so che risulterò antipatico e indigesto ad altri, ma io non posso che postare una mia che è affine al tuo racconto... tra l'altro, in una canzone dei Rolling Stones "Street fighting men" datata 1968, Mick Jagger dice più o meno così "...che può fare un ragazzo in una città sonnolenta come questa, se non suonare in una band di Rock'n roll?" e parafrasando che altro può fare un ex ragazzo di una città (o nazione?) sonnolenta come questa, se non poetare e quotare le sue poesiucole?... Ad Anna FrankIn un tempo inscatolato, armato, Grigioverde ed inarticolato, il mondo Sentivi da più d'un lato, in alto; E ti rimpicciolivi oltre, per l'ululato ariano. Clivia pallida l'ape aspettavi, già appassendo Ed intanto tacendo parlavi, parlavi… Ad un prossimo sole affidavi intimi fogli Tra un soffio acerbo e bruschi smarrimenti… Poi venne lo stridore disumano d'Odino, Con la falcata perfetta e la mannaia di ghiaccio; Il biondo vento del boia ti stanò per estirparti: Svanisti in un ferroso nubifragio d'Europa Per divenire costellazione di inalienabile memoria! Forse è un po' retorica, ma è difficile non caderci, quando scrivi di questi argomenti, come si dice basta il gesto, è quello viene dal profondo della mia coscienza!! Hasta siempre | |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/10/2008, 22:36 | |
| No, non è mai retorico quando si parla di queste cose. Parlarne è accendere una candela nel buio della storia. I giovani oggi a scuola non sanno molto della shoah, tutto è demandato alla sensibilità dei docenti. Mollte scuole ricordano e noi qui, nel nostri piccolo forum, accendiamo una candela per questa fiamma che non deve spegnersi sulla memoria. E' importante.
..........Leah, una volta, andando dal fotografo per un documento d'identità mi disse che provò un'umiliazione terribile quando gli venne detto di passarsi i capelli dietro l'orecchio sinistro…sì, mi spiegò che per gli scienziati nazisti l'orecchio sinistro di un ebreo ne tradiva l'origine semitica e che tutte le foto sul passaporto degli ebrei venivano fatte a quel modo da alcuni mesi, secondo una nuova legge, che imponeva che al disopra dei 15 anni in ogni documento d'identità fossero inserite quelle foto a mò di riconoscimento, oltre alla bella "J" stampata sul fronte retro del documento. E lei aveva comunque sorriso davanti all'obiettivo, come nulla fosse, ingerendo lacrime e rabbia. Me la fece persino vedere, sì, la foto era venuta bene, ma l'orecchio era rimasto scoperto come una piaga non rimarginata. Mi ero guardata allo specchio quella sera pensando a tutto questo, ma in definitiva non vedevo nel mio orecchio ariano nulla di diverso dal suo. Una cosa che Leah faceva sempre era quella, dopo aver studiato il pomeriggio a casa sua, di accompagnarmi al cancello e mi donava una bella rosa bianca del suo giardino dicendomi " un fiore come questo è irripetibile, il bianco è il mio colore preferito". Quando anche la scuola venne divisa provai un dolore immane. Agli ebrei non era più concesso di mescolarsi con noi. Piangemmo insieme io e Leah, quella volta, nascoste nel sottoscala di casa sua. Piangemmo un'ora buona senza farci sentire da suo padre. O se ci sentiva era così "discreto" da lasciarci in pace. Ogni tanto nella notte, lungo Via Stoppani si sentivano rombare dei motori. Grida furiose, urla di disperazione e di dolore. Rumore di cocci, di fucili. Il giorno dopo si veniva a sapere che una famiglia ebrea era stata arrestata, "portata via"… Via dove …? ............... etc...... da un mio racconto immaginario sulla shoah, la storia di due ragazzine una ebrea e l'altra ariana.
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| | | Rosario Albano Star
Numero di messaggi : 1464 Data d'iscrizione : 29.09.08
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/10/2008, 23:27 | |
| - Alkimias ha scritto:
- No, non è mai retorico quando si parla di queste cose.
Parlarne è accendere una candela nel buio della storia. I giovani oggi a scuola non sanno molto della shoah, tutto è demandato alla sensibilità dei docenti. Mollte scuole ricordano e noi qui, nel nostri piccolo forum, accendiamo una candela per questa fiamma che non deve spegnersi sulla memoria. E' importante.
..........Leah, una volta, andando dal fotografo per un documento d'identità mi disse che provò un'umiliazione terribile quando gli venne detto di passarsi i capelli dietro l'orecchio sinistro…sì, mi spiegò che per gli scienziati nazisti l'orecchio sinistro di un ebreo ne tradiva l'origine semitica e che tutte le foto sul passaporto degli ebrei venivano fatte a quel modo da alcuni mesi, secondo una nuova legge, che imponeva che al disopra dei 15 anni in ogni documento d'identità fossero inserite quelle foto a mò di riconoscimento, oltre alla bella "J" stampata sul fronte retro del documento. E lei aveva comunque sorriso davanti all'obiettivo, come nulla fosse, ingerendo lacrime e rabbia. Me la fece persino vedere, sì, la foto era venuta bene, ma l'orecchio era rimasto scoperto come una piaga non rimarginata. Mi ero guardata allo specchio quella sera pensando a tutto questo, ma in definitiva non vedevo nel mio orecchio ariano nulla di diverso dal suo. Una cosa che Leah faceva sempre era quella, dopo aver studiato il pomeriggio a casa sua, di accompagnarmi al cancello e mi donava una bella rosa bianca del suo giardino dicendomi " un fiore come questo è irripetibile, il bianco è il mio colore preferito". Quando anche la scuola venne divisa provai un dolore immane. Agli ebrei non era più concesso di mescolarsi con noi. Piangemmo insieme io e Leah, quella volta, nascoste nel sottoscala di casa sua. Piangemmo un'ora buona senza farci sentire da suo padre. O se ci sentiva era così "discreto" da lasciarci in pace. Ogni tanto nella notte, lungo Via Stoppani si sentivano rombare dei motori. Grida furiose, urla di disperazione e di dolore. Rumore di cocci, di fucili. Il giorno dopo si veniva a sapere che una famiglia ebrea era stata arrestata, "portata via"… Via dove …? ............... etc...... da un mio racconto immaginario sulla shoah, la storia di due ragazzine una ebrea e l'altra ariana.
[/color] grazie ALKI, Tu mi stuspisci sempre di più, anche se a dire il vero non ho mai dubitato della tua sensibilità su questi argomenti e potrei mettere la mano sul fuoco sulla tua coscienza civile... bello l'incipit e, come al solito il tuo racconto anche se affronta un tema così duro crudo, è filtrato attraverso la ben nota tua dolcezza: il dramma vissuto da due ragazzine, mi ricorda il film "arrivederci ragazzi" se non sbaglio di Godard, comunque anche quello con la poesia della vita di ragazzini affrontava questa tragedia... BRAVA! Ciao! | |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Il grigio prima del nero 16/10/2008, 23:51 | |
| Diciamo che ho pagato il mio tributo personale alla coscienza ideologica
ma se devo essere onesta io oggi mi sto chiedendo - ne valeva la pena - ?
(sì, ne valeva la pena. Ma quei valori non esistono più NET)
grazie a te, ancora e sempre. |
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| Titolo: Re: Il grigio prima del nero | |
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| | | | Il grigio prima del nero | |
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