Cinque mesi dopo, Romeo sposò Juliette e Rudy impalmò Roxenne: entrambi i matrimoni vennero celebrati contemporaneamente nell’affollato Duomo di Savona da Don Rocky Carnera, un sacerdote grande amico di Ulisse Odasso, perché in gioventù erano stati campioni dei pesi massimi di boxs.
Nell’ occasione Romeo Marassi esibiva una tunica alla Mosé di Michelangelo, Juliette Malherbe era fasciata in un attillato pareo thaitiano, Rudy Galasso sfoggiava l’alta uniforme da ferroviere e Roxenne Adidas-Ardant un ridotto bikini di schiffon rosa metallizzato, serigrafatosi personalmente alla fiamma ossidrica con svariate icone di Sting, la cui musica era diffusa nella cattedrale.
Testimone sia per Rudy che per Romeo era il giovane Tony Topasso (nipote di Galasso), detto “Kandissky” per le sue riproduzioni artistiche: la mattina faceva il carrozziere nella autorimessa sotto casa e il pomeriggio riverniciava a fuoco T.I.R. rubati nell’adiacente capannone.
Per la cerimonia Tony aveva noleggiato apposta un costume da Arlecchino: solo gli occhi azzurri spuntavano dalla mascherina… per non essere riconosciuto da eventuali sbirri, dovendo invece essere agli arresti domiciliari per eccesso di velocità.
Testimone per entrambe le spose: Trudy Galasso, anch’ essa zia di Tony Topasso, pilotessa da strapasso di un trimotore CESSNA sulle cui acrobassie è meglio sorvolare: vi basti pensare che quel fatidico giorno era addobbata da kamikaze e aveva appena fatto atterrare un charter di misteriosi turisti giapponesi all’aeroporto di Villanova d’Albenga.
I nipponici furono poi scarrozzati al matrimonio in pullman da Lucien Citroen, che aveva dirottato il bus bretone sino in Italia perché voleva stare vicino a Roxenne, di cui si era tardivamente innamorato, purtroppo non più ricambiato…
A metà della funzione Van Gogh miracolosamente recitò la lunga preghiera dei minatori belgi intitolata “I mangiatori di patate”, e Lucien commosso guardò fuori dalle vetrate della chiesa piangendo, in quella giornata ventosa e foriera di acquazzoni invernali: era il 24 dicembre 2009, vigilia di Natale.
Di colpo Jacques Nicholson Malherbe si sdoppiò schissofrenicamente nei fratelli Karamazovs: Ulisse che assicurava il servissio d’ordine in chiesa non lo riconobbe e lo sprangò selvaggiamente!
Yen impressionato gettò in aria il cuscino con tutte e 4 le fedi nuziali e morse Juliette ad un polpaccio, così la nonna Zuzù Zà Zeng Zebedeng inissiò a catechizzare il nipotino a calci, pugni e un incensiere nei denti.
Allora Don Carnera balzò giù dal pulpito, minacciando di placare la folla coi suoi vecchi guantoni da bosseur, indi improvvisò una predica in françese per la circostansa.
Dopo la raffica di ouì, i baci sul sagrato, il rito del riso alla paella, le foto di gruppo ed il getto dei bouquets, tutti gli sposi, i testimoni, i parenti, gli amici, i rimanenti invitati del Sol Levante ed una foca si recarono in pullman sulla fortezza del Priamar, per un “vernissage” a base di figassa, stoccafisso e pessi-cola…
“No Martini? E io mi faccio una canna nel CESSNA!”, affermò sdegnata Trudy Galasso!
Siccome l’ossio è il padre dei vissi, Jacques la accompagnò subito al campo d’aviazione di Albenga con un’autovettura su cui Tony Topasso aveva affrescato “La colassione con l’erba”.
Purtroppo in ritardo, fece un’ apparizione al salone delle feste persino Mademoiselle Rosselle, flessuosa e delissiosa ecs fidanzata di Lucien Citroen, regina della sedussione: tutti i maschi si girarono ad ammirarla stupefatti, frantumandosi in mano i frissanti calici di Lumassina!
Nata da una coppia di ingegneri ad Assuàn (gran bella diga), soprannominata “Guernica” perché era la rovina di tutti gli uomini che incontrava, stava per laurearsi in educassione fisica nei Paesi Bassi con una tesi di jù-gissu...
Tony Topasso le si avvicinò con passo gradasso, smargiasso e sbarassino, sguardo spressante, poi chiese:- Straniera? Light my fire? Who do you love? Riders on the storm!- (aveva studiato l’ inglese sui dischi dei Doors).
“The end”, disse lei depressa con dispresso e gli spiegassò la milsa con una sforbiciata di stai zìt gondòn, un esame propedeutico del terzo anno.
“Bella egissia mossafiato, asfissiami del tutto o portami alla perdissione!”, urlò Tony paonasso.
Chissà perché, Lucien s’incassò per quelle avances alla sua ecs fidansata e sferrò un uppercut a Topasso, così intervenne lo zio Gary, accartocciando un estintore sulla nuca dell’autista.
Infatti Gary era il fratello di Rudy, Trudy e Susy Galasso, la moglie di Terry Topasso papà di Tony: tutti avevano fatto parte della nassionale italiana di grecoromana.
Pur essendo il fratello minore, Gary era grande e grosso come un armadio IKEA quattro stagioni: in autunno interpretava Batman sulle ramblas a Barcellona con Tony mascherato da Robin, in inverno era bagnino in una piscina ad Alassio, in primavera faceva il trapezista a Sassello e d’estate il buttafuori dei cigni morti nei balletti classici a Nervi.
Insomma, per farla breve, Gary era soprannominato “ PALO Picasso” per i suoi vistosi attributi in calzamaglia: Rosselle adorava i tipi sportivi e se ne innamorò all’istante!
I due fuggirono immantinènt vol aù vent à tavolètte verso l’aeroporto di Nisse in Francia su una Nissan truccata che proprio Topasso aveva riverniciato a fuoco: la Primera del Botticelli!
Non appena rinvenuto, accecato dalla botta e dalla gelosia, Lucien Citroën si gettò all’inseguimento dei due fuggitivi, saltando sull' autobus e spingendolo a tutto gas, acclamato dalla stànding ovàscions dei suoi ultras di Tokyo che sbavavano dai finestrini per l’ esaltassione!
Dopo circa mezz’ora anche Tony Topasso riprese coscienza di sé e della fuga di Rosselle con lo zio. Isso facto si precipitò in autorimessa a togliere il telone dal suo capolavoro: una Ferrari Testadicasso istoriata con la natura morta “Strelissie spetassate” di Rubens Barrichello!
Raggiunto ed affiancato l’autobus di Lucien, Tony accese i postbruciatori e lo sorpassò per gettarsi finalmente a caccia della Nissan…
Polissia, carabinieri, capitaneria di porto, vigili urbani, pompieri, la Forestale e il WWF lo notarono ed ingranarono subito la quinta: in autostrada comparvero più sirene ululanti e pantere ringhianti che nei classici per l’infansia (Odissea, Libro della giungla, The Blues Brothers, eccetera).
Nel contempo, si stava avviando con un fragore assordante il corteo nussiale per accompagnare i quattro sposi all’airbus per Disneyland-Paris, in partenza dal medesimo aeroporto di Nizza.
Il convoglio di bolidi modificati era capeggiato da Romeo e Juliette su Porsche decappottabile “Monet, Manet e Bidet”, incalzati a tutta birra da Rudy e Rossenne su una Toyota arabescata con leoni alla Rousseau il Doganiere e zebre alla Ligabue il Cantante.
Invece Van Gogh Malherbe si vestì solennemente da centauro, inspirò profondamente, infilò i guanti di pelle ed il classico casco di cartone ricavato da un panettone, quindi mise in moto la sua Harley Davisson aerografata a sprusso con figure di Mirò e partì sparato verso il confine d’Oltralpe.
Ulisse salì su un velocissimo fuoribordo da competizione sottratto da Tony al Mondiale di offshore: il problema di Odasso era trainare l’ imbarcazione con nonna Zuzù, il piccolo Yen e Tricky la foca: un sampan cinese camuffato da gondola venessiana con il ritratto di Tissiano Ferro sulle fiancate!
Al largo di Imperia la giunca si sganciò dal motoscafo, che proseguì ignaro la sua corsa, quando la barca a remi venne casualmente accostata dalla “Amerigo Vespucci”, ma Zuzù Zeng Zebedeng sapeva bene cosa fare, perchè aveva visto tutti i film di Kabir Bedi!
Mitragliò il legno nemico con i fuochi d’artificio che aveva conservato sin dal Capodanno del Dragone, poi sparò contro il veliero un arpione con attaccata una serpentina di candelotti di dinamite, indi gli eroi abbordarono a squarciagola la nave-scuola, fecero prigioniero l’equipaggio, dopodichè proseguirono verso Nissa come se niente fosse!
Nel frattempo Topasso, superati i 360 all’ora, maturò la tragica consapevolessa che Gary e Rosselle si amassero e lui no! Così all’improvviso staccò il motore e guidò a fari spenti nella notte.
Tu chiamale se vuoi emossioni, invece lui cozzò contro un distributore di benzina alla prima curva e distrusse tutta la piazzola, poi le pompe di carburante schissarono via come missili e precipitarono sull’isola Gallinara, carbonizzandola.
Erano giusto le primi luci dell’alba di Natale, ma per fortuna la prostituta Carcassa Manomessa stava ancora armeggiando con il perplesso cassiere dell’ autogrill che telefonò alla Croce Rossa.
“Porca Goya!”, urlò Topasso quando riprese i sensi in ambulanza: adesso sembrava “La lezione d’anatomia” di Rembrandt!
In seguito, mentre Tony era ancora convalescente all’ ospedale, gli amici del pub “Salvador Dalì” gli raccontarono di aver visto su “Real Tivì” che Trudy e Jacques erano decollati senza autorizzazione da Villanova, causando il levarsi in volo del famigerato Secondo Stormo Caccia: i Lanceri Neri!
Ma anche la Pattuglia Acrobatica Francese, la Suretè dell’Ispettore Clouseau e la “Calysso” di Cousteau, preavvisati via radio, fecero conversione contemporaneamente sul casello di Ventimiglia, in seguito detta Trentamiglia per lo spostamento d’aria: in effetti vi fu un immane crash totale!
Tuttavia Gary e Rosselle, Romeo e Juliette, Rudy e Roxenne riuscirono tutti egualmente a prendere il volo per Disneyland-Paris.
Invece Lucien Citroen fu fermato alla frontiera dai finanzieri che gli circondarono l’autobus, ma i suoi fanti di marina giapponesi opposero resistenza e lui fece appena in tempo a scappare…
Adesso Odasso sarà forse spaparansato su una spiaggia alle Maurissius insieme a Trudy e Jacques, che per fortuna erano riusciti a lanciarsi col paracadute sulla tolda del motoscafo di Odasso, un attimo prima che il loro CESSNA fosse colpito da un missile.
Van Gogh s’ inerpicò con la moto sulle scalinate del casinò di Sanremo e si schiantò nel salone americano: per un attimo sorrise felice nella pioggia di fiches, poi fu placcato dai numerosi croupiers, ma fortunatamente fu presto rilasciato per palese infermità mentale.
L’“Amerigo Vespucci” venne speronata dalla Guardia Costiera e tutti i pirati furono arrestati, ma l’anziana Zebedeng venne assolta per insufficienza di prove e Yen perché minorenne; Tricky la foca attualmente pare sia agli arresti domiciliari nell’Acquario di Genova.
Quanto a Topasso, elenco solo alcuni dei suoi capi d’imputazione: guida in stato d’ubriachessa, eccesso di velocità, furto d’auto, ricettassione di T.I.R.S., distrussione d’un distributore di benzina...
“Non è vero niente”, tentò lui di obiettare al processo, però lo condannarono a 18 anni di carcere duro sull’isola di Montecristo!
Titolo: C' ERA UNA VOLTA DUE 
10/9/2008, 12:58
