LA STELLA LUNA - NEFERBELLA

Sentivo il vento di libeccio sfiorarmi il viso e l’odore dell’autunno che gravava tra gli alberi.
Si udiva il ronzio delle api e il sussurro del vento tra le fronde degli alberi; tutto attorno, un silenzio lento racchiudeva i loro passi, ovattati, di piedi nudi sull’erba.
Sorridevo mentre li pensavo a giocare a nascondino, tra un albero e l’altro, saltellando come scoiattoli.

- Bambini, oh bambini! Dove siete? Venite tutti qui, sedetevi accanto a me, vi racconterò una storia…

C’era una volta un paese nel mondo, fatto di tante isole, più acqua che terra; era un paese molto povero, ma di una bellezza unica.
All'alba la leggera brezza levava una sottile ed inimmaginabile armonia di suoni che i granelli di sabbia producevano appena sollevati dalla superficie terrestre.
In questo paese viveva Luna.

- Chi è Luna, nonna?
- E' la figlia di un pescatore, una persona molto povera.
Zitti bambini, zitti e ascoltate.

Come la dea delle acque, come una ninfa, Luna amava il mare, le piaceva andare sotto la superficie d’acqua e guardare quel mondo meraviglioso in cui si immergeva, fatto di colori, di ombre e di luci.
Nella selvaggia natura, viva e guizzante, correva libera sulla sabbia, imprendibile, e c’era sempre grande allegria in lei, giocosità fantastica.
Gli uccelli volteggiavano sulla sua testa a festa, i fiori del deserto, bianchi come la neve, profumavano l'aria con odori leggeri ed intensi, come il silenzio di quelle distese.
Lei viveva in un mondo fantastico, tutto suo, dove nulla poteva scalfirla.
Un giorno, tutti al paese ne parlarono, c’era una festa, una grande festa: iniziava l'estate e bisognava festeggiare, tutti erano invitati.

Luna era felice, voleva andarci, ma sapeva di non avere nulla da indossare.
Le venne in mente di realizzare il vestito con le alghe essiccate del suo mare: un bel vestito, tutto nero, ricamato d'oro e d'argento come una notte stellata.
Lo provò e si incantò a guardarsi nello specchio d'acqua, era bellissima.
Sì, era pronta, iniziava l'avventura.
Ma lei non sapeva, bambini, che le stelle si sarebbero fermate a guardarla, trattenute incantate dalla grande bellezza che emanava.

Ssssssss silenzio bambini ascoltate…
Iniziò a ballare una danza meravigliosa, le sue braccia e il suo corpo disegnavano eleganti movenze, volteggiava leggera, iniziava a sollevarsi nell'aria e saliva sempre più in alto, sempre di più…
Sotto il riverbero degli ultimi raggi solari, emanava gioia intensa e rapimento dal viso.
Tutto cominciò a cambiare, quando il sole iniziò a tramontare.
Luna entrò nell'ombra e venne inghiottita dall'oscurità, per scomparire nell'infinito cielo.

- Nonna, è morta?
- No bambini, guardate bene nel cielo, guardate…
- Oh nonna, sono stelle cadenti
- Sì, bambini, sono stelle cadenti profumate, che ricorderanno a tutti che Luna è una ninfa, una stella, e     come tale è ritornata nel suo mondo.
Quando desiderate vederla, basta che osserviate, con il nasino all’insù, e la vedrete nel suo splendore.

Non li sentii muovere e non udii nessuna parola.
Si sedettero sulle mie ginocchia, circondandomi con le braccia, avvolgendomi come se fossero una candida sciarpa e mi sentii prendere il viso, tra le loro soffici mani; un bacio sfiorò le mie guance.
Non so per quanto tempo rimanemmo in quella posizione, una incredibile emozione mi attraversò; fui percorsa da una fiamma di dolcezza, riuscivo a sentire il loro cuoricino battere all’unisono con il mio.
E’ e sarà sempre così.
Sapete, io non li ho mai visti, sono tutta al buio, io li sento soltanto.
Io li amo e loro amano me.