LA STELLA LUNA - NEFERBELLA

Un veloce passaggio solamente per ringraziarvi delle vostre parole e per offrirvi un caffè ristoratore.
Potrò rispondere ai vostri graditi commenti solamente in serata.
Per la giornata di oggi, accontentatevi di queste mie rapide incusioni.
Grazie per ora.

Una favola dolcissima da raccontare alla luce soffusa di una candela,con una cerchia di cuccioli attorno.
Tutti noi, chi più, chi meno, ha raccontato di luna e le sue stelle.
Tutti con naso all'insù nella fatidica notte di S.Lorenzo per cercare, almeno per una volta, di esprimere un desiderio, o con l'immaginazione di cavalcare una stella cadente.
Tutto questo affascina, e sarà cosi per sempre.
Complimenti PDG hai caputo raccontare una favola da mille e una notte.
Mariacristina

Leggo e ritorno... se posso. A presto PDG.

Buongiorno, PdG.

Ti ho trovata incantevole.
Questa favola trasmette dolcezza da ogni riga.
Un'accettazione di sè e della propria vita davvero disarmante.

Così è. Inutile piangersi addosso perciò la nonna approfitta di ogni istante
che le è concesso: sorridendo nonostante il suo destino.

Bellissima storia con una morale che mi accende il sorriso.

rob

Vado a pranzo, PDG.

Porterò io una bottiglia di rosolio per dopo.

Ciao bimbi

D.

il problema delle favole è proprio la loro definizione...

è una favola... è frase inequivoabile... ma allora non è possibile che c'era una volta il caos? Non è una favola la storia cerebralmente violenta della guerra dei mondi? C'era una volta l'umanità e una specie aliena alla stessa che spremeva le persone come limoni e c'era una volta una specie di limoni terrorizzati dal grande grattacheccaro... che caro? Ma siamo matti? Che caro un par di bolas... ci spreme succhiandoci L?ANIMA e buttando via la buccia... c'era una volta... celeste, oppure architettonica, oppura la moglie di un inventore... insomma c'era... ma chi ha deciso che era una favola...

tutto questo per dire che la tua favola è molto bella... ma io sono stufo di sentire e raccontare favole...

c'era una volta un senso delle fiabe che non era proprio quello della meraviglia innocente...

c'era una volta un senso e ora forse non c'è più


perdona la digressione

tre alberi?
ma allora c'è un bosco incantato incantato

Lusingata della vostra attenzione, scusandomi ancora per la mia assenza, vi offro un aperitivo.

Sei perdonata, PDG.
Forse dovrei essere io a scusarmi per averti messo in onda un giorno che poi si è rivelato poco adatto per i tuoi impegni.
Ma va bene così, stai facendo sognare tutti, mi pare, e quindi credo che lo scopo della proposta sia stato raggiunto.
Almeno per quanto letto ieri e oggi ma poichè io, bastardona, ho letto anche gli altri, so che usciremo da questa tornata con animi qualche giorno leggieri, altri giorni un poco più pensierosi, ma sempre con un sorriso sulle labbra.
Un bacio, PDG

Dani

Rob Rob, importante è crederci alle fiabe e a dare loro un senso.
Poi lo sappiamo che sono state scritte fiabe molto tristi che ho letto una sola volta e mai più ci sono tornata, Perrault con la sua Barbablu, ad esempio.
Altre, invece, continuano a farci sognare.
O forse, continuano solamente a farci sperare.
Chissà....

P.S. Rob, è bello averti qui sopra, sai?

E' proprio una fiaba: semplice e diretta, comprensibile a tutti e con un po' di magia.
E, a volte, può far bene crederci.
Altre fa male da morire.
Il guaio è che noi le pensiamo per i bambini ma fino a che viviamo non impariamo mai a...
Bene, PdG

In linea di principio, propendo (ma si può dire?) per la tesi di Roberto.
Le favole sono spesso noiose.
Specie quelle vissute dai grandi che fingono di diventare bambini.
Ma poi, cosa defiisce la favola?
Una storia irreale?
Una stopria a lieto fine?
Oppure la storia di un politico che lavora come un pazzo per il suo popolo?
E cosa c'è di reale nella scrittura se proprio il suo cuore lo definiamo "fabula"?

Insomma, quello che voglio dire, è che esistono forme di scrittura più adatte ai bambini. Facili da leggere, facili da capire, ma difficili da raccontare.
Questa almeno, anche se ogni tanto inciampa un poco qua e la, è gradevole.
Ha il merito di farmi immaginare un bambino che più che al modo di scrivere, a bocca aperta, guarda la nonna raccontare. Perchè la favola, non è nello scrivere, ma nell'ascoltare. Brava PDG.

Ciao Pier Pennino...
Vuoi una favola per adulti?
Te la racconto io, viè qua...

http://inpuntadipenna.org/prosando-con-eros-f7/tutti-per-una-e-una-per-tutti-t2606.htm

Ok, bella signora: infiliamoci a letto e godiamo... della storia.

Mmmmmmmmmmmmm
provocatore!
Senza copertine, però

E neanche cappucci, ok?

Nemmeno quelli per riparare le punte delle pene ops penne?

Quelli si chiamano ombrelli.
Si usano dopo che uno ha finito la favola e comincia a ragionare, ma di solito è tardi.
Ma come diceva qulcuno, dove c'è poco gusto, c'è molta... sicurezza.
Dovrebbero inventare ombrelli ritardanti... Capaci di trattenere... la pioggia, oltre che ripararla. Perchè a furia di riparare... un ombrello pieno... di buchi, ti saluto protezione...

Ecco per una favola cosi io ritornerei di nuovo bambina.
La dolcezza di questa mano mi cattura.
Gli occhi di questa donna vedono laddove gli occhi che vedono non vedono.

Chissà se mi sono spiegata !



Viva le favole...

favolare... cosa che solleva lo spirito ovvero mette le ali ai piedi... per gioia, ansia o terrore... favolare non perché si possa vivere felici e con tenti...

chi è tenti?


rob

Secondo me tenti, e uno magico.
Mi hai fatto ridere. Quando sei così sei irresistibile. Sei donna?

Penna Libera ha scritto:

Secondo me tenti, e uno magico.
Mi hai fatto ridere. Quando sei così sei irresistibile. Sei donna?

Pier ma tu scambi tutti gli uomini del sito per donne?
Non eri tu che avevi scambiato goccia per donna??