SUSSURRI DI COLORE

E’ mattino e tutto appare luminoso ai primi chiarori.
Lei è in piedi, in attesa di qualche cosa: una voce determinata la raggiunge.

- Siediti, osserva e dimmi: cosa vedi riflesso?
- Una macchia nera, opaca, senza alcuna rotondità. Piatta. Angosciante.
- Chiudi gli occhi. Allontanati da qui. Guarda dentro di te, vai oltre la superficie scura, cerca i colori. Dimmi, li vedi?
- No, c’è la stessa macchia nera di prima, uguale: non un appiglio, non un punto di luce o di colore diverso. Omogeneo nero, senza lucentezza alcuna. Dove li devo cercare?
- Lascia che ti sussurrino i ricordi. Li hai trovati?
- Sì, arrivano.
- Che stai vedendo adesso?
- Vedo un bosco. E’ autunno, le foglie sono colori infuocati e c'è un uomo senza età. Ha un cane di fianco, il pelo fulvo s’intona agli altri rossi attorno. L’uomo cammina, ogni tanto si volta a spiare. Poi si china sul terreno, fruga in mezzo alle foglie che scricchiolano al passo. Si solleva, si gira e sorride. Vedo il sole in quel sorriso.
- Bene. Continua a scavare. Vai oltre.
- Vedo un giglio, è fresco, appena colto. E’ candido come la prima neve che timidamente sale alle montagne. Pare felice mentre cammina tra ali di folla che applaudono. Sembra una sfilata di moda. Guarda tutti e sorride, prende la mano di un uomo che sta aspettando, davanti ad un altare circondato d’altri fiori del suo stesso colore luminoso. Il suo è un sorriso chiaro, pieno di speranza.
- Ecco, hai già colori a penetrare il nero che vedevi prima. Prosegui, ne troverai altri
- Sì. Ora vedo una massa rosa, informe, attraversata da tanti rigagnoli rossi a nutrirla. Cresce, cresce, cresce. Poi vedo il violaceo di una pelle rugosa, il castano di capelli setosi poggiati sul ventre di madre felice. Continuo a guardare. Vedo una cicatrice rossa che incide un capezzolo dal quale sgorga una goccia di latte. Osservo due labbra piccole, rosee, che si avvicinano a suggere; la cicatrice urla dolore ma è incolore. Il piccolo fa una smorfia, parrebbe un sorriso appagato.
- Ora puoi aprire gli occhi. Guarda. Che vedi?
- Vedo una tavolozza, i colori si sono mescolati e il blu assieme al rosso ha sviluppato il viola, il nero con il bianco è il grigio degli occhi miei e tuoi riflessi. Ora vedo a colori, il nero non angoscia più, è complementare alla cromia.
- Già, non ascoltavi i sussurri dei colori che hai dentro di te.
Tu sei come Io sono
Indivisibile cromia.
Sussurriamoci.