Cosa vorresti che ti raccontassi?
Dire che ti capisco, che comprendo
sarebbe ipocrisia, sarebbe un falso:
non puoi mostrare agli uomini la meta
infervorarli e in vista del traguardo
abbandonarli come fai per gioco;
mostrar la lucentezza della seta
e la dolcezza audace dello sguardo
e infine verseggiar per così poco!
Tu per me resti, ormai, foglia d'ibisco
da usare per far vento alla sintassi.
Sapendo i passi tuoi mi sono avvalso
del mio discernimento e non fallisco
se qui dichiaro che sei proprio falso!
Giuda parrebbe, se paragonato
al tuo comportamento, un angioletto
barracuda vorace, altro non sei,
poeta da strapazzo, un poveretto
che più non vive per l'amor di lei.
(Lo sai, la Poesia non vuol seguaci
ma esige amanti pronti e coraggiosi:
vuole passione di persone audaci
non vaticini insipidi e legnosi.)
Ella t'amava d'un amor sincero
e tu per ricambiarla su quel muro
scrivesti “crepa” con l'inchiostro nero,
rispondesti al suo amore a muso duro.