Pensieri d'autunno

Outing poetico. Vedo uno picccolo spiraglio

Tenore58 ha scritto:

Arriveranno giorni in cui carni mie placheranno un bisogno
saprò al tempo se fossero loro o quanto io a far di conto.
Curve d’alberi in piega assecondano venti mai uguali
così la mia schiena flette docile in stagioni che corrono avanti

Non svolto lo sguardo oggi, ci sono ricordi per questo
ma traccio solchi mitigati per non abbandonare memorie.
C’è ancora trambusto ed il sangue dentro scorre forte da sentirlo
forse è questo il diritto alla vita; volontà e bisogno di farne parte.

Mentre foschie autunnali penetrano ossa annacquando pensieri
vorrei sentirmi saggio guardando un cielo triste stamattina
nascosto ai miei occhi vissuti ed ancora curiosi di cercare
un tratto di luce buona tra infinite storie dei miei simili.

Sentire d’avere un tempo barattato ai duri morsi di rivalsa
lascia peso maggiore agli anni e sapore acre di sconfitta.
Manca solo un posto in cui chiudere per sempre destini storti
insieme al perdono di me stesso per quello che non sono stato.

Caspita!
Se l'autunno ti dà questi pensieri, mi chiedo l'inverno cosa ti farà?

trovo le immagini congrue a descrivere una stagione "all'Inferno" (?!) come tu vuoi trasmettercela, non metto in dubbio che in fondo alla tua anima sia così ma...
Se accorciassi un po il verso? e sottraessi qualche aggettivo?
Pensi che l'inferno farebbe meno paura?
Sai l'autunno è la stagione oltre che dei colori fiammeggianti, anche dello spogliarsi degli alberi (almeno così ce la racconatno i POETI laureati...) beh mettersi in armonia con la natura oltre che un esercizio dello spirito, a volte serve anche alla forma della poesia!
Con questo non dico che non mi è piaciuta anzi, a me le sinfonie in do maggiore mi prendono, mi danno una certa sensazione d'euforia, ma anche qualche violino cullato dal vento, per parafrasare il grande Verlaine, a volte ti strazia l'anima...
Ma non dare retta a me segui l'impuslo del tuo estro e continua acsrivere

io ti posso regalare una mia che parla della stessa stagione (scritta un po' di tempo fa: anch'io col passare delle stagioni, ho perso la liricità della vita e del poetare) così ti potrai vendicare


LIRICA D'OTTOBRE



Mi restituisce il senso un inghippo,

Tumulto di poche cose che m'appartengono:

Un navigare di canoe sull'acque remote,

Un fruscio d'alberi sfoltiti da stagioni scese…

Tutto ciò io vedo balenare nel mio errare

A scatti, a corse e fermate improvvide.



Che io riconosca l'amico e gli chieda d'ascoltarmi

È ancora sentirsi bersaglio di tempeste;

È ancora un afflato utile al mio respirare.

Questo, mi ridà il filo nel labirinto:

Viluppo d'occasioni perse all'infinito

In una cifra d'esistenza senza qualità, forse,

Ma piena di contorni e di linee e di colori…



Non mi dispiace divenire alunno di quest'enimma.

Tutto alfine si mischia e smemora;

Come ora in questo tramonto d'Ottobre:

Una danza non svelata, inzuppata di chiarie

E simultanei imbrunirsi: è autunno!



…Un ancestrale mescolarsi di foglie rosse e nubi

Che promettono acqua, ma che forse,

Cederanno il passo inopinatamente

Ad un sole teneramente morente…


Con stima
CIAO!

Grazie assai per il tuo articolato commento . Hai ragione, ma questa come altre, rappresentano un momento precisdo della mia vita e del mio sentire letterario ( mi consenta il termine ) di quel momento, che come hai recepito, non proprio tra i più "sereni". Non mi piace comunque rivisitare le cose che ho scritto in generale, perchè penso (mio umilissimo parere), debbano pretendere rispetto del contesto in cui sono state scritte. Ho notato che nella tua allegata, anchte tu ci hai dato dentro con le variazioni sul tema . Molto bella, davvero. Più che errori di gioventù, direi appunto un diverso porsi davanti alle maree del cuore che, in quanto tali, seguono a volte flussi inarginabili .
Ciao e grazie ancora.
Tenore58