AD UN TIPETTO DI PROVINCIAHa la raucedine del voltagabbana;
L'ardire con pupille smorte, mielòse;
La lingua che arriva a Porta capuana,
Le mani sudaticce e peccaminose…
I gesti come caramelle tossiche,
Le movenze d'un polipo saccente:
Ogni sua sillaba sa di prediche
E incede sbieco e mellifluamente…
Ah che gran signore di commende:
Per il potente s'agita e s'accende;
Per quale parte vive e propende?
Si sa niente! È un filo di lana,
Si scioglie presso ma lesto s'allontana:
Il suo sfare da figlio di puttana!
AD UN ALTRO TIPETTO DI PROVINCIAC'è uno gnomo, tipo gonfio di boria:
Guai solo ad incontrarlo il giorno,
Guai solo a pensarlo la notte!
Piccolo quanto un pollice ed un po';
Cattivo quanto l'intero inferno!
Ahi noi ad averlo come compagno
Di un viaggio ed un ritorno, breve
O lungo che sia: che dio ce ne scampi!
Sta lì col suo ghigno della godùria:
E tutti redarguisce o ingiuria:
Gli va bene solo il suo tornaconto…
Un tormento è averlo al fianco,
Nano di statura, gigante del raggiro:
Satanello di provincia e peto d'aria!
Quest'ultimo non vi ricorda questo?
- Spoiler:
Però il riferimento è puramente casuale