Ora che tutto è infranto vedo il sasso tirato contro il vetro in questa notte di tempesta.
Il mio viso insanguinato fissava attonito lo specchio aperto su altre finestre, disegnando le tue illusioni, cose che offri con infinita dolcezza e tormento senza sapere quanto una ferita possa bruciare nel cuore della gente.
Non sono sola nell'agenda.
Non t’ha mai interessato questo mio viso.
Cosa sono, cosa sei. Dove si va così feriti, con le scapole rotte ad arte?
Il nulla della tua mancanza Il tutto del tuo nulla.
Ho aspettato tanto; ero una carta, un'altra, giocata al tavolo verde dei tuoi bisogni.
Una carta che ora ti vola via dal mazzo nel vento di un temporale che sapevo sarebbe arrivato.
Evita.