PRESAGI0
Esita l’ultima luce
fra le dita congiunte dei pioppi
L’ombra trema di freddo e d’attesa
dietro di noi
e lenta muove intorno la braccia
per farci più soli.
Cade l’ultima luce
sulle chiome dei tigli-
In cielo le dita dei pioppi
s’inanellano di stelle.
Qualcosa dal cielo discende
verso l’ombra che trema-
Qualcosa passa
nella tenebra nostra
come un biancore-
forse qualcosa che ancora non è
forse qualcuno che sarà
domani-
forse una creatura
del nostro pianto.
RISVEGLIO
Riemersa da chissà che ombre,
a pena recuperi il senso
del tuo peso
del tuo calore
e la notte non ha, per la tua fatica,
se non questo scroscio pazzo
di pioggia nera
e l’urlo del vento ai vetri.
Dov’era Dio?
Voce di donna
Io nacqui sposa di te soldato.
So che a marce e a guerre
lunghe stagioni ti divelgon da me.
Curva sul focolare aduno bragi,
sopra il tuo letto ho disteso un vessillo -
ma se ti penso all’addiaccio
piove sul mio corpo autunnale
come su un bosco tagliato.
Quando balena il cielo di settembre
e pare un’arma gigantesca sui monti,
salvie rosse mi sbocciano sul cuore;
Che tu mi chiami,
che tu mi usi
con la fiducia che dai alle cose,
come acqua che versi sulle mani
o lana che ti avvolgi intorno al petto.
Sono la scarna siepe del tuo orto
che sta muta a fiorire
sotto convogli di zingare stelle.
18 settembre 1937