lussuria non è lusso
mie
pavoncelle
limoni in vasi
e voi dolci sorelle di spini e amori
agri alti dolori di piume e penne
il romorio che venne
che venne (o che andò) a me
è un settembre da re
e liquidi ed ardori
e celesti sopori e pareti e zampette
lei che miele mi mette
e la luna
che gira e dopo l'ira
e la pancia e la testa
come tenermi desta?
e gli alberi e la storia e lumache
dentro questa memoria
e il Duemila che viene con le stragi
e le mie vene
con le loro braci
e questo e quello e il resto
che sarà
non so stare a metà
non so stare nel poco
accendi tu
lo mio languente foco
e poi siamo bambine
lasciamoci vedere con le trine
e poi siamo guerrieri
vestiamo le armature di ieri
guerrieri
senza sangue nè guerra
abbattiamo la serra
guerrieri e amanti
spezzeremo i giganti
noi sole siamo un mondo
noi col nostro rotondo
progetto utopico
col nostro armonico
abitare la Terra
rispecchiare chi erra
leggere e fare
proseguire ad amare
agitare i vulcani
ridere
e lacrimare forte forte
per questo mondo sempre messo a morte
parlare ed essere
tenere il filo che si deve tessere
IL VIAGGIO / IL CORPO
I
nocchiero o nauta
(alberi esplosi -- io
implosa)
amica mia
io implosa
ho i rombi nella testa
II
balzo (guizzo) -- coda
di delfino
mio processo
estrattivo
babele mio
si bruciano gli abeti
col nostro fuoco
IV
albero-nave
albero-terra
albero che m'investe
albero che si veste
moto
im-mobile
il mio corpo remoto
aderire -- irretire
la mia polpa mentale
i vostri corpi
alberi
smorti
le ginocchia slogate
ammal(i)ante l'amore
una sola
la foglia con due facce
(la foglia dell'olivo)
se vento batte
giocano le due facce
a nascondino
VI
l'amicizia amica
dell'amore
ed il corpo
del cuore
e la carne
della parola