Atteso che non ho capito come funziona....

LaDuna Blu


Ci sono due categorie di amici: quelli che vanno in analisi e quelli che ti ci mandano. Piero è uno di questi.
Ha conosciuto una ragazza americana che lavora a Milano, in un palazzone di uffici vicino a dove lavora lui, che fa il ragioniere in una finanziaria.
Me lo ha detto ieri: “Bellissima, si chiama Brooke e parla anche discretamente l’italiano. Sono già innamorato”.
E bravo Piero, dopo un sacco di incidenti d’amore, ci riprovi, mi piace la tua costanza.
Ha l’aria felice, sorride anche con gli occhi.
Bello.

“Mauro dammi una mano, voglio invitarla a cena, dove la porto?”.

Piero, dipende. Da cosa vuoi ottenere, come vuoi mangiare, che effetto le vuoi fare, insomma, le possibilità sono tante.

“Vorrei un posto intimo e carino, piuttosto tranquillo se no non parliamo”.

“Giusto Piero, ti ci vuole un bel ristorantino da cucco! Quando ci vuoi andare?”.

“Tra un paio di giorni? Magari domani la invito e andiamo dopodomani. Tu mi aiuti?”.

Certo che ti aiuto, non so bene cosa debbo fare ma ti aiuto sì, volentieri.
Non ci vuole molto a diventare un team, organizziamo il piano di battaglia, pronti per la grande avventura di Piero e Brooke.
E vai!

Faccio un rapido giro dei posti che conosco, alcuni vanno bene ma sono solitamente affollati, altri, invece, hanno luci che non mi piacciono, (non) soprattutto per questo genere di cena.
Vediamo Piero, dove ti mando a cenare? Uhu, ideona!

Alla Madonnina. E’ un sacco di tempo che non ci vado, ma lì c’è Karin, una ragazza inglese molto simpatica, che ha sposato uno chef italiano, il posto è semplicemente delizioso e avere lei aiuterà al momento della scelta sul menù.

Spiego brevemente a Piero di che si tratta.

“Tu sei un genio!” – esclama lui con aria divertita.

“Macchè, ho solo girato tanto, vantaggi dell’età”.

“Ma scusa, dov’è questo posto?”.

“Facile, esci dal Binasco, vai a destra, al primo incrocio ancora a destra, poi trecento metri, c’è un altro incrocio, lì vai a sinistra….”.

“No no, aspetta, mi sono già perso. Perché non ci facciamo un salto e mi fai vedere come ci si arriva?”.

Mi sembra un’idea sensata.
Non c’è nulla di peggio che perdersi nelle campagne la prima volta porti fuori una ragazza, di solito pensa male e spesso fa bene.
Allora, il piano è questo: lui domani la invita a cena per il giorno dopo, domani sera passa da me e io lo accompagno al ristorante, così lui impara la strada e intanto prenotiamo.
Sembra tutto a posto.
Perfetto.

Come sempre succede in queste situazioni, domani arriva in un lampo.
Alle otto del mattina mi sveglia un SMS di Piero:
”SONO IN UFFICIO. ASP PAUSA CAFFE’. VEDO. INVITO. TI CHIAMO”. Ansia, beata ansia ed attesa, ma lo capisco. Rispondo con uno smiley.
Torno alle mie cose. Passa una mezz’ora, altro SMS:
“E SE NON ACCETTA?”.
Come si fa a fare un discorso con i messaggini? Impossibile, lo chiamo. Faccio prima e ci capiamo meglio.

“Piero, ciao, tutto a posto? Stai bene?”.

“Ciao, sì sì sto bene ma sono un po’ nervoso”.

Ti capisco Piero, eccome se ti capisco, ma devi stare tranquillo, non mostrarti troppo ansioso e neppure troppo distaccato. Insomma, sii naturale.

“Dai, stai tranquillo e sii te stesso, sei un ragazzo simpatico e spigliato, non farti prendere dall’emozione, non strafare, ok?”.

“Si, giusto, hai ragione, ora vado, ci sentiamo più tardi, quando ho notizie”.
Ecco, così deve essere, tranquillo, andrà tutto bene.

Riprendo le mie attività, smaltisco la posta, preparo alcune cose per il lavoro e intanto si fa mezzogiorno.
Il pensiero corre a Piero e al piano di battaglia ma decido di aspettare che sia lui a chiamare, non voglio aggiungere altre ansie alle sue.

Mi chiama intorno alla due. Raggiante.
Sì, Brooke ha accettato l’invito con entusiasmo e si accorderanno per i dettagli domani.
Intanto si sono anche scambiati i numeri di telefono e si sentiranno in serata. Eccellente.
La prima parte del piano è andata, ora non resta che organizzare la nostra ricognizione.

“Le hai chiesto cosa le piace mangiare?”.

“Sì, certo, dice che mangia di tutto per cui non ci dovrebbero essere problemi, ma lì come si mangia?”.

“Bene, Piero, molto bene e si beve meglio, ottima scelta di vini”.

“Costa molto?” – mi chiede con una sottile vena di preoccupazione.

“No, tranquillo, è uno dei posti con il conto più ragionevole della zona”.

Ci accordiamo per la sera, appuntamento alle otto all’uscita della A7 di Binasco, poi andremo al ristorante.

Arrivo al casello un po’ prima, parcheggio e scendo dalla macchina. Mi metto in attesa, due passi e una sigaretta.
C’è parecchio traffico a quest’ora, specie di camion e furgoni che vanno e vengono.

Piero di solito è puntuale, quindi manca poco al suo arrivo.
Sono distratto dal traffico intorno a me quando sento un clacson.
BIP BIP.
Sembra il Road Runner di Willy Coyote: mi giro, e vedo la sagoma di una macchina scura, lampeggia, sì, è Piero.
Non so che macchina abbia, mi avvicino velocemente.

E’ buio, ho i fari giusto negli occhi e quindi non vedo bene, mi avvicino con passo veloce.
Ma che macchina è?
Non riesco a distinguerla finché non sono a fianco, lui si posta leggermente in avanti e la luce di un lampione la illumina.
Una Duna.
Una DUNA.
Una Duna berlina!
Ne avranno fatte dodici!

“Bella macchina Piero, complimenti!” – gli dico ridendo.

“Ma vaff… è di mio padre. Me l’ha prestata fino a quando non arriva la Peugeot che ho comprato, per un paio di mesi”.

Capito. Una Duna blu. Non ci posso pensare. Fortuna che non è una Prinz.

Arriviamo alla Madonnina in qualche minuto, da lì è facile.

L’incontro con Karin è veloce e cordiale.
Fatto, abbiamo prenotato.
Lasciamo la Duna blu al posto della mia macchina, facciamo un giro a Pavia e mangiamo un pizza.
Quindi riaccompagno Piero al casello, deve tornare a casa.

“Piero, senti, vuoi che ti presti questa macchina per domani sera? E’ un po’ meglio della tua”.

“Ascolta Mauro, ti ringrazio, ma tu hai detto che devo essere me stesso e non voglio che mi veda con una macchina oggi e con la Duna domani. Capisci? Sembrerebbe finto, organizzato apposta”.

“Giusto, hai ragione, però almeno una lavatina, ti pare?”.

“Eccerto, ci metto anche un Arbre Magique, andrà bene la vaniglia?”.

Perfetta Piero, la vaniglia è perfetta.

Il giorno dopo scorre tranquillo. Almeno per me. Immagino Piero tutto preso dalla sua cena. Sono contento per lui. Chissà che non venga fuori qualcosa di buono. Se mantiene la calma. Mi chiama intorno alle tre.

“Che dici, metto un vestito elegante?”.

“Perché adesso come sei vestito?”.

“Normale, come sempre, giacca e cravatta, niente di speciale”.

“Normale vai bene, dai, rilassati. In bocca al lupo”.

“Ti chiamo stasera? Anzi, ti mando un SMS, ok?”.

“Piero, mi racconti domani, stasera divertiti con Brooke” – replico io divertito.

“Beh, insomma, se succede qualcosa ti faccio sapere”.

“Va bene, in bocca la lupo allora”. – “Crepi”.

Beh, un po’ lo invidio Piero.
Non per la sua americana ma per il meraviglioso petto d’anatra con la crema d’arance di Karin.
Bisogna che ci torni una di queste sere.
Magari non da solo.
Sarebbe carino.

Sto ascoltando un po’ di musica, mentre pasticcio un po’ con il computer. Un’occhiata all’orologio, quasi mezzanotte.
Chissà Piero.

Sembra un contatto telepatico. Il telefonino fa bip-bip. SMS. Uno sguardo.

E’ Piero. “WOW! TUTTO BENE. BACIATA BROOKE. GRAZIE!”. Bravo, bel colpo.

Sono davvero contento per te amico mio. Sorrido.

Uno di questi giorni cerco una delle undici Duna rimaste e magari me la compro.

Chissà che non aiuti.

Ti lascio solo detto che....
basta.
Già sai.

Avevo una Duna, quelle che le Cretine Comuniste amano assai assai assai...

Dici che fu per quello, Max?

Un bacio

Benvenuto, e con un bel biglietto da visita.

Davvero carino e ben scritto il racconto, scorre come un buon bianco fresco d'estate (per restare in tema gastronomico) e, nonostante la Duna berlina è pure elegante nella confezione.

Ciao Mario!
Era da un po' che non ti incontravo su queste chattiche ed infinite vie!

Daniela Micheli ha scritto:

Ciao Mario!
Era da un po' che non ti incontravo su queste chattiche ed infinite vie!

Veramente non mi sono mai allontanato troppo: qualche commentino qua e là l'ho lasciato, e ora vado persino a postare un brano!

Ed io, appena potrò, andrò a stamparlo che conosco le tue... ehm.... misure (ed ora avanti con le battutacce!)

Genovese in tutto, meno che nel numero di caratteri, tu!

Daniela Micheli ha scritto:

Ed io, appena potrò, andrò a stamparlo che conosco le tue... ehm.... misure (ed ora avanti con le battutacce!)

Genovese in tutto, meno che nel numero di caratteri, tu!

ti ho fregata! E' corto (per il mio standard).

Quanto alle misure lasciamo stare, mi viene in mente la battuta taglientina di Dalema su Brunetta: "un energumeno tascabile"

Scorrevole, godibile, piacevole. Una bella storia con bei sentimenti raccontata con voce pacata ma grande partecipazione.
Piaciuta moltissimo.
La Duna un po' meno

Benvenuto Massimo, sento che sarà un piacere leggerti.

Brano da sballo!! (e non per mera simpatia dovuta alla omonimia). Ottimerrimo incipit - comunque piaciuto tutto, dall'antipasto, al dolce, alla chiusa, che non ti lascia lì sensa sapere nemmeno come va a finire, se Piero che la fa o non ce la fa: lei gliela dà!! (a lui)... L'io narrante invece è paternalisticamente sfigato... Alcuni indissi infatti indicherebbero come mio quasi coetaneo l'Autore (con la A meritatamente maiuscola), che non avevo mai letto prima! APPLAUSI!! (che non è una scritta luminosa nella ancestrale trasmissione televisiva "Settevoci", condotta dall'immortale Higlander Pippo Baudo - ecs leader della Democrassia Cristiana Siciliana). Vabè. A proposito: il primo dicembre devo andare all'Alkatras a vedere Zakk Wylde con mio figlio, ho già i biglietti: come ci arrivo??

Confermo, Guisso: non lo hai mai letto prima!
Rido!
E sapevo che questa nuova penna sarebbe stata apprezzata, mi auguro condivida con noi le altre sue pagine.

Molto carino. Digeribile ma della giusta sostanza.
Piaciuti specie l’incipit e l’io narrante spalla del protagonista.

carinissimo questo racconto

Cosa non si fa per gli amici.....Concordo con te, comprati la Duna, così ti fai un bel safari gastronomico.....


Gradevolissimo pezzo.

Benvenuto.


_____gin

Per me sei un autore nuovo, perciò accetta il mio benvenuto!
Lascio questo segnalibro per tornare.

Mi è piaciuto moltissimo per prima cosa per come è scritto e poi perché si adagia su un tono che è quanto di più lontano ci sia dal voler stupire.
Piacere di averti letto

nico