Un sogno è...mistero

E’ spavaldo il caldo stanotte, spezza persino un desiderio immenso di averti accanto. La rabbia per quest’assenza di brezza, lascia rassegnati e lenti di giudizio nell’attesa di un sonno tardivo. Vorrei poterti trattenere un poco tra gli ultimi pensieri buoni, ma sfuggi anche tu, sospesa in gocce di sudore dalla fronte. Sfilano ricordi confusi sullo schermo dei miei occhi chiusi. Come fitti granelli di sabbia in una mano, cadono in silenzio nel buio della mente. Un sogno arriva presto a confondermi il giusto, dentro una posa che sia equilibrio apparente. Devo cedere il corpo adesso, per lasciare al male i confini di un dolore. Il sonno è colore qualche volta; strabilia quel senso di realtà preferibile alla veglia. Così degli istanti calmi abbracciano la notte. Sento di essere solamente sguardo adesso. Quello sbirciare un’altra dimensione sa di tempo rapido, curioso, racchiuso in fremiti di ciglia. Mi vedo bambino a volte, correre tra campi di erbe matte di periferia, coi calzoni corti e gambe nude frustate da fili d’erba, scappare per gioco dagli amici che urlano euforici per farmi paura. Com’è distante quel fare infantile, quanto il fiato bruciato sotto un cielo buono, alleato un tempo di quello spensierato stare insieme. Una scossa improvvisa scuote il corpo e la scena cambia. Non credo ci sia logica, solo segmenti elaborati dall’encefalo senza freni. Così d’incanto facce conosciute in luoghi mai osservati o viceversa, intrecciano un loro cammino per istanti; attimi creati da una sorta di “Babele” onirica. E’ incredibile come percezioni di gioia o dolore si avvertano talmente vive nei viaggi della mente. Senza dare connotazione precisa a tutto ciò, lascio alle convinzioni il fascino del mistero, lontano e più intrigante da ciò che è raziocinio. A volte svegliarsi è uscire basiti da un incubo, altre ci si accorge del rammarico per non aver potuto vivere la dimensione ancora un po’. Resta comunque una suggestione forte, rapita da quello strano valore. L’istante in cui un legame si dissolve, strappandoci faticosamente ai sogni e da tutto ciò che è creduto. L’unica certezza espressa da una mente regista, che in cortometraggi notturni, offre inesauribili capolavori generati unicamente per noi. Esclusivi ed inconsapevoli spettatori, distesi in molteplici posture ad occhi chiusi dinanzi al palcoscenico di un teatro immaginario, in cui ad essere rappresentate in locandine fantastiche, saranno per sempre le nostre infinite follie.