Abbiamo il piacere di offrivi una pagina di diario. Fatene que che volete. io ci ho scritto Speed.
Speed
Non ti prende mai quella voglia lì? Quella di andare dove non sei mai andato, accarezzare, sfiorare, toccare il limite.
Guardi il quadrante che hai di fronte: dice 260. L’ultimo numero della fila. Guardi anche il rosso del contagiri. Dice 4500. Prima di vientare rosso.
La cintura? Allacciata. Premi quel pulsante, Start/Stop, questa notte è Start. Senti quel rombo cupo?
Non è un’auto, è una pantera. Acquattata. Aspetta. Poi và. Tu basta che premi. Spingi. Con il volume alto.
Ci vuole un CD. Metti Madonna. Candy Shop, ma hai sentito il testo? Che maiala deve essere sta donna.
Comunque, devi uscire dalla città, non è la più adatta a correre, anzi si corre in città. Mai. “DeutscheGrenze” ecco, vai lì, verso quella strada. L’autostrada dei tedeschi, due passi da casa. A 80 chilometri all’ora.
Con Madonna nelle orecchie. Candy Shop. I doganieri manco ti cagano, sono lì per scena, fanno colore, con le loro camicie blu, le loro pistole da pistola, la faccia stanca di chi fa fatica a stare in piedi ogni giorno e tu invece sei seduto. 260, l’ultimo numero del cruscotto.
E’ cattivo il tuo motore e non ti perdonerà nessun errore, sappilo. Non è Candy Shop. Sei in autostrada. Quella tedesca, ti ricordi che qui non c’è limite? Rilassati, per ora non c’è nulla di strano, giusto una strada. Cemento armato. Non usano l’asfalto tra Basilea e Friburgo in Brisgovia (ma che minchia di nome è?). Cemento e acciaio. Quello del guard rail. Grigio. Noiosamente grigio. Vuoi andare oltre? Accelera.
Vuoi mica contare i bulloni, vero? Non sei il tipo. 150.
160. Sei ancora nei margini, puoi frenare in 97 metri. Sai come si contano 97 metri?
Ti basta dire “Oh, cazzo!” e i 97 metri sono finiti.
Il Limite. Quello. Quello dovevamo toccare. 160 fa ridere. Lo senti il rumore delle lastre di cemento sotto i pneumatici? Drum drum drum ..... Quello.
180. Meglio.
Hai acceso tutte le luci, si vede fino a Norimberga, la strada però si fa stretta, non ci stai quasi più, senti l’odore del guard rail, è vicino, vicinissimo. Sà di ferro usato, è un guard rail, che ti aspettavi?
200. Un numero tondo, Bravo.
Sei sicuro che le gomme reggeranno? Sai roba commerciale. Dici che tiene? Ok, vai avanti.
220, la lancetta traballa un po’. Però non c’è dubbio. 220.
Guarda la strada, Pirla!, non la lancetta. Guardala. I bordi, il guard rail. Non fissare gli ostacoli, guarda dove c’è il vuoto, 220, l’unico posto dove finire non è il prossimo ostacolo.
Sempre più stretta,. ..Siamo a 230.
Chilometri in un’ora. Dove vuoi arrivare?
240. Belle le autostrade tedesche, dove non ci sono limiti.
Dovrebbero rifare i libretti delle istruzioni: c’era scritto 238. Certo che però è stretta, cavolo se è stretta. Compenso come nelle immersioni. 251. Quanto ne avrà ancora questo motore?
Riguardo il libretto, mentre prendo fiato: velocità massima 250 km/h, limitata elettronicamente. Deve esserci un disturbo. Nell’elettronica. 252. Lo dice il GPS, che di solito è preciso.
Un imbuto. 254. Rallento? Un filo, giusto per cambiare CD, Candy Shop non mi va più. Metto Take Five e torno indietro con il cambio manuale, quello automatico va troppo veloce.