Troppe bautte...

VOLTO D'OCCASIONE

Ho poggiato la consunta maschera
Sul parterre di nuvole quotidiane
Uno spaiarsi e triplicarsi dovuto:
Ma qual è il volto per l'occasione?

Questo smunto non ravvisarsi all'alba
O l'incerta smorfia d'un ridere appena
O l'incauto digrignare solitario?
Una scelta coatta che m'appartiene

Questo studio di primi piani ondivaghi
Sfogliare di foto segnaletiche:
Folli mesti pallidi schietti clowns…
Uno sfarfallio d'identità sfocate.

Ecco perché il simulacro m'è caro:
L'involucro che rianima le mie morti
Il fantaccino che pigro barbaglia
E in ogni stagione smemora e torna:

Sempre divaricato sempre gemmante
Identico al suo corollario di fumo:
Un saper essere i lineamenti del nulla
Pregno di corrucciamenti e sangue

Una bautta che cambia sempre umore.