Il linguaggio dei fiori

Non faccio per menar vanto, ma nella mia vita di avventure amorose ne ho avute un bel po’. Diciamo che mi difendicchio abbastanza bene... bene, senza abbastanza. E questo nonostante un difetto cronico per le date. Ricordo meglio quelle storiche che quelle... che so... un compleanno, un anniversario, una ricorrenza più o meno importante. E sì che alle donne piace essere ricordate.

Il mio difetto è cronico: dimentico anche i compleanni dei miei figli. Figuriamoci se ricordo quello di mia moglie o dei miei fratelli o di chicchessia. E qualcuna – tra le amiche più care – ancora me lo ricorda... affondando il coltello nella piaga.

A questa grave carenza supplisco con una forte conoscenza del significato di alcuni fiori. Fiori che, quando mando, accompagno col solito biglietto con su scritto: i fiori parlano, e segue la mia firma. Così scrivendo, la destinataria, se non conosce il significato dei fiori, si documenta e comprende quello che voglio dire.

Esplicito qui il significato di alcuni fiori che potrà tornare utile in caso di difficoltà.

Prima però alcune nozioni di base per non fare figure barbine:

1. Nello scrivere il biglietto non usare mai i tuoi biglietti da visita, meglio uno totalmente bianco;
2. Per scrivere il biglietto non usare mai la penna biro, meglio una stilografica;
3. Inchiostro blu e mai nero;
4. Nel firmarvi indicate prima il nome e poi il cognome;
5. Mai il nome da solo. Col tempo sì, ma le prime volte è meglio il nome intero;
6. Nel mettere la data badate a scriverla correttamente: la data va in alto a destra e deve essere così scritta, facciamo un esempio: 24/10/2008 è un modo sbagliato! Va bene per tutte le altre cose ma non per un biglietto indirizzato ad una donna. Questo è il modo corretto:

24 ottobre 2008,

ovvero il mese va scritto e va scritto tutto minuscolo! Se scrivete 24 Ottobre 2008, con la “o” maiuscola fate una cazzata. Se proprio volete usare solo numeri, quello del mese va scritto col numero romano e senza quelle orrende barre. Scriverete 24 . X . 2008 e non 24/X/2008.
Ma il più valido è quello evidenziato.

Quando scrivete l’indirizzo badate a mettere prima sempre il nome e se la pulzella ha qualche titolo, che so... è un avvocato, ingegnere e altro, personalmente non lo metto, ma nel caso lo vorreste fare, il titolo va abbreviato. I titoli abbreviati sono tutti neutri e Ing. o Arch. Avv. Vanno benissimo. Fanno eccezione due titoli: Professore e Dottore. Non tutti sanno che l’abbreviazione di Professore è Prof senza puntino. Al femminile diventa Prof.ssa
Dottore ha due abbbreviazioni: il classico Dott. e il più recente Dr senza puntino. Al femminile cosa succede? Che si usa l’orrendo Dott.ssa ma è il solo modo. Molti abbreviano D.ssa; è sbagliato! Se scrivete in quel modo state scrivendo ad una Duchessa!

Cazzo che fatica stare appresso alle donne!
Ed ora i fiori!

Se uscendo con lei non sei riuscito a fare breccia o ti sei trovato in difficoltà e ti rendi conto che non sei stato all’altezza, mandale delle Anemone che indicano rimpianto.
Ed è un modo per dirle: ci riprovo. Non fallire la seconda volta perchè sbagliare va bene, ma perseverare è da coglioni.

Se le mandi Garofani rossi le parli di un forte amore. Se opti per i Garofani bianchi le stai a significare la tua fedeltà.

Se le mandi un Giglio, apprezzi il fatto che non te l’ha data subito. Non è vero, ma devi trasformare il tuo insuccesso in un successo, anche se a metà.

Se esci con una che ti delude – sotto ogni aspetto: culturale, emozionale e anche sessuale – mandale dei Gladioli così comprende che non la cercherai più.

Se regali delle Ninfee le dici che l’ammiri ma non è il tuo tipo. Questo però dopo averla “battezzata”.

Se regali Non ti scordar di me... è chiaro come il sole!

La Rosa è il fiore classico e se le regali Rose rosse vuol dire che “sono cotto”, se invece le rose sono gialle vuol dire che “sono geloso”.

Ricordate però che un pizzico di gelosia aiuta l’amore, troppa lo uccide!

E poi, se volete stupirla, regalatele una cascata di orchidee! Risultato assicurato!