[i]ai margini degli incubi vi sono realta che vi ....

Quante riflessioni nascono dal guardarsi intorno, osservare chi riempie il nostro quotidiano con occhio disilluso e da lì farne nascere pagine che, come questa, lasciano una leggera sensazione di pagina di diario sì introspettiva? Credo sia la prima volta che ti leggo in prosa. Una prosa giallo paglierina, con odore acre che ferisce le narici.

graze noc, si vede vero, e' la prima volta che scrivo con cosi' tante parole.
Non e' introspettiva, o meglio, non tutta, solo in una frase, ma e' uguale secondo me' se per scrivere c'e' la voglia di scrivere. grazie davvero

sorcio ha scritto:

Ai margini degli incubi vi sono realtà che vi s’addentrano , era solo una frase, una frase letta rimanendo in piedi cercando di non sporcarsi i pantaloni mentre stai pisciando, perché si dice cosi in quei luoghi, dove si assimila tutto, il linguaggio, l’odore il colore, il colore e’ quel giallo ocra dei baffi d’ acqua che scende o scendeva da una vita, sempre nello stesso posto, sempre nello stesso modo.

Prova a leggerla così, se ti suona meglio:
Ai margini degli incubi vi sono realtà che vi s’addentrano: era solo una frase, una frase letta rimanendo in piedi cercando di non sporcarsi i pantaloni mentre stai pisciando, perché si dice cosi in quei luoghi, dove si assimila tutto, il linguaggio, l’odore, il colore.
Il colore e’ quel giallo ocra dei baffi d’ acqua che scende o scendeva da una vita, sempre nello stesso posto, sempre nello stesso modo.
Ma questo è solo un mio gusto personale, per spezzare un periodo e dargli respiro

ecco perche' avevo il fiatone quando la rileggevo.

è d'uopo...qualche piccolo accorgimento per districarti meglio nell'evoluzione del dire..Quello che ti indica Noct..è un ottimo trucco/tecnica per dar più respiro alle frasi e quindi dar aria alle immagini che possono quindi arrivare meglio...ma io penso che più che trucchi...devi dare solo un po' di spazio/respiro al tuo pensare mentre lo metti per scritto....Diventerebbe tutto più naturale e meno tecnico. Più ricco, quindi._ciao mouse...dioy

la tcnica della scrittura la lascio a chi è sicuramente più bravo/a di me..
io vado dentro al contenuto, cercando di sfogliare ogni sillaba.
un brano che mi lascia dell'amaro, del dolce, dell'agro dentro.
una frase mi colpisce" piuttosto che avere le risposte da un maglione che ti parla con dolcezza, come era lui, era"Lui non era è, esiste, è una persa dentro uno scritto dentro alla realta' di vita.
mi piace questo tuo pezzo
Nefer

T'addentri mettendo tutta la carne che c'è al fuoco. Ti immagino, da uno spunto reale sei partito verso tutte le più folli congetture che l'immaginario ti ha offerto. Non chiedermi perchè ma "sento" la tua scrittura, il disincanto, il disamore, la disillusione. Forse è ora di togliere quel DIS, e ricominciare. Tocchi, sfiori e riaffiori dentro l'io e le sue ragioni, mi viene da dirti "afferra"... cara Paola! Renata

grazie davvero a tutti, faccio tesoro di ogni parola.

Chi ben comincia......seguita sorcio.


____gin

Incipit bestiale: ti fa percepire persino gli odori! E prosegue persino meglio! Ma se uno si spella le mani per applaudire, il sorcio scappa??

Io ho fatto così invece, gli ho tolto tutta la punteggiatura...è stato bellissimo affogarci dentro

La posa è naturale, lo sguardo non dice bene fino a dove. Poi le parole a colpi d'accetta. Mi è piaciuto davvero tanto leggerti così.
Grazie.

clelia

gocciadisplendore ha scritto:

prendo ."voltò lo sguardo e lo appese al vuoto,"

Ecco...anche per me è tutto qui il senso dipende se lo stai guardando dalla realtà o da un incubo e non so quale sarebbe più angosciante.

L'ho letto come uno srotolarsi aritmico del pensiero.
Ma bada, secondo me è un complimento questo, nel senso che
non è un pensiero compitato, come non è naturale che avvenga (e non avviene) quando si pensa e si passa attraverso una ridda di emozioni incalzanti.

Mi è piaciuto molto la parte relativa alla ferrovia.
Forse perchè ci ho scritto cose "isolate" anch'io con lo stesso sapore
Piaciuto.

Una pisciata per niente...straordinaria sintesi di un tutto che abbranca per "schiettezza" di pensieri.

ci ho letto di silenzio e di odore (quando in ufficio non ti prendi il tempo di ripulirti...a che servirebbe) di musica negli orecchi

L'ho RI-letto: sfiga allo stato puro e.... belin che tecnica che tieni!!Riapplausi!

incipit davvero bello. e poi colori odori e sapori. ecco, un racconto che si spalma su piu' dimensioni, ed esce fuori dallo schermo del pc.

Non l’avevo letta questa. A volte è così. Passi cento volte nella sezione e te ne sfugge una.
E invece dovevo... altro che, se dovevo.
È strano perché c’è una frase
Era triste così, ma c’era il ritorno, strano, il ritorno non dovrebbe essere più triste che ora che è passato del tempo mi ha fatto pensare a certe serate… Che dici, R., forse l’avevo letta ma non lo ricordavo?