Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.



 
RegistratiIndiceCercaUltime immaginiAccedi

 

 pane e ricotta

Andare in basso 
3 partecipanti
AutoreMessaggio
Roberto Miano
Top
Top



Numero di messaggi : 520
Data d'iscrizione : 04.01.08

pane e ricotta Empty
MessaggioTitolo: pane e ricotta   pane e ricotta Icon_minitime6/11/2008, 12:28

gira la ruota
affila la lama
gira la vita
monotona trama
sul fil di rasoio
cammino e m’annoio…



“Ma da dove salta fuori sta filastrocca Nunzio?” chiese Bice mentre i pedali andavano, facendo girare la Pietrona, sulla quale forbici giovani scintillavano euforia di acciaio presuntuoso… “Sai che non lo so…” rispose perplesso Nunzio, guardando in controluce il profilo della lama “cioè… l’ho imparata da mio padre, ma non so se l’ha inventata lui. Potrebbe essere, ma chi lo sa. Ricordo solo che lui la cantava, ero piccolo e lo guardavo fare il filo ai coltelli e alle signore che passavano…” un sospiro e di nuovo i pedali a richiamare la Pietrona anche lei presa ad ascoltare. “Ma tua madre Nunzio, dov’era?” chiese Bice. Nunzio si asciugò il sudore, faceva caldo, sputò sulla lama dell’altra forbice e la fece scintillare sulla sua pietra filosofale, poi, guardando nel vuoto come per acchiappare qualche memoria di passaggio, continuò “Papà mi ha sempre detto che io sono nato sotto il sellino della sua bici. Mi ci ha lasciato mamma, mi diceva sempre, l’unica volta nella sua vita che era sceso dalla bici, per fare all’amore. La mattina dopo la mamma non c’era più, ma sotto il sellino c’ero io…” Nunzio smise di pedalare, “Sono stanco Bice, facciamo una pausa!” Bice non obiettò, fermò i pedali, lasciò rifiatare la Pietrona, stirò le rughe del sellino, e si sistemò all’ombra di un balcone, poggiandosi ad un marmo consumato fuori da un alimentari. Nunzio era già entrato e stava valutando l’opportunità di investire uno o due euro in qualche scultura di pane con cuore di ricotta. Consegnò al signor Carlo, reparto i coltelli con il filo nuovo di zecca, quindi si diresse al reparto “piet’er pan”, come lo chiamava lui. Ogni volta ci andava bofonchiando una sua composizione, sconosciuta al mondo

secondo frigo a destra,
via dallo stracchino
e poi dritto fino al panino,
ché la strada la trovi perché,
”pane e sorriso”
di meglio non c’è

“Quanto pane prendiamo oggi Nunzino?” chiese Cristina da dietro un sorriso che profumava, come sempre, di acqua di rosa e di farina. Nunzio ci pensò, fece due calcoli, aiutandosi con le dita e l’artrite, e rispose “dammi tre rosette, ben cotte, quasi bruciate…più una tagliata che ci metti la ricotta, di mucca, che…è più buona”. Cristina iniziò a pescare con mani premurose, ma dopo aver estratto il primo bigné, si fermò e tirando fuori la testa dallo scrigno dei tesori di lievito esclamò “Quattro panini? Ma, tutto questo pane? Poi ti diventa duro…” Nunzio apprezzava il fascino della fanciulla, ne amava la cortesia e ne collezionava ogni sorriso, e sapeva scherzarci come con poche altre persone. “Ah… si… allora, dammene otto…” Cristina abbozzò un rimbrotto poi nascose un garbato imbarazzo dentro la busta del pane, Il signor Carlo, dal banco salumeria, invece omaggiò i clienti con una sonora risata. Nunzio abbozzo’ anche lui un sorriso, poi si trattenne ché non aveva denti per farlo, già da parecchi anni. Fece l’occhiolino a Cristina, un cenno al suo capo e andò alla cassa dove snocciolò un rosario di nichelini dal portamonete di finta pelle e dignità antica.
Bice fuori stava sudando “Ce ne hai messo di tempo, scommetto che hai perso tempo con Cristina…” Nunzio strozzò Bice col sacchetto del pane “ma che dici, non sarai mica gelosa? Che se ne fa Cristina di un vecchio come me. Quella ragazza è bella e ogni volta che la vedo sorridere…beh è un buon motivo per dire ne è valsa la pena di svegliarsi anche oggi…”. Bice ammiccò, invitandolo a salire. “Ma tu Nunzio, non hai mai avuto una moglie, o dei figli?” iniziò a pedalare con incertezza di carburazione zigzagante. “Sai che oggi fai molte domande? E comunque no…" rispose con un po’ di affanno, ma con immancabile cortesia. "Una volta mi sono innamorato di una Cristina, non ricordo il suo nome, ma era tanto pane fa. Avevo la sua stessa età, mi piaceva il suo sorriso e lei forse era interessata al mio. Un giorno la invitai ad uscire, avevamo un appuntamento alle otto di sera, quel giorno, quando arrivai a casa mi resi conto di quanto ero stato stupido. Non avevo nulla da offrirle, io avevo una bicicletta e vivevo in una casa di 25 mq, eredità di mio padre, ero già un arrotino, potevo affilare qualsiasi lama, non potevo certo affilare le mie speranze. E rischiavo di ferire le sue. Non me la sentii di prometterle cose, così feci una carognata, vigliaccamente non mi presentai all’appuntamento e da quel giorno andai a comprare il pane da un altra parte. Non la vidi più. Non pensai più all’amore e ai figli.
Io sono un arrotino e voglio che con me muoia la Pietrona” si prese una pausa stringendo le manopole e sfiorando i freni a domare l’irruenza di una discesa giovane “Te, quando sarà, sarai libera di andare dove e con chi preferirai..."
Bice fece un buon chilometro senza cigolare nulla. Ogni tanto deragliava malumore dalla catena lamentando su qualche falso piano l’incertezza del piede del suo vecchio. Quando Nunzio diede il segnale alle bacchette, Bice fu morsa dal freno e iniziò a rallentare, per fermarsi sul marciapiede vicino al divieto di sosta, quello di fronte al portone di casa. Bice si affidò al palo, un po’ stanca, Nunzio le mise una sciarpa di catena “… per la notte, non si sa mai. Fa freddo e girano malintenzionati…”, un copertone era esausto e non aveva quasi più denti per mordere l’asfalto, l’altro, un po’ più giovane, si preparava per una notte di baci col marciapiede.
”Allora a domani e buona notte” disse sbadigliando Bice “buona notte a te, amica mia” carezzò il sellino Nunzio.
Entrò nel portone senza fretta, la sua borsa ospitava da sempre un concerto di coltelli esauriti, i suoi passi erano stanchi, ma ognuno, a turno, aveva la pazienza di aspettare l’altro. Dopo tre scalini, con chiave consumata e mano incerta, aprì la porta di casa. Prima ancora di richiuderla, accese la radio. Lasciò tutto il mondo fuori e si mise a cantare, sotto voce, assieme al suo amico Francesco, che passava sulla radio per caso



Io ascolto e i miei pensieri corron dietro alla sua vita,
a tutti i volti visti dalla lampadina antica,
a quell' odore solito di polvere e di muffa,
a tutte le minestre riscaldate sulla stufa,
a quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo,
a come da quel posto si può mai vedere il mondo,
a un' esistenza andata in tanti giorni uguali e duri,
a come anche la storia sia passata fra quei muri...

Io ascolto e non capisco e tutto attorno mi stupisce
la vita, com'è fatta e come uno la gestisce
e i mille modi e i tempi, poi le possibilità,
le scelte, i cambiamenti, il fato, le necessità
e ancora mi domando se sia stato mai felice,
se un dubbio l' ebbe mai, se solo oggi si assopisce,
se un dubbio l' abbia avuto poche volte oppure spesso,
se è stato sufficiente sopravvivere a se stesso...

Ma poi mi accorgo che probabilmente è solo un tarlo
di uno che ha tanto tempo ed anche il lusso di sprecarlo:
non posso o non so dir per niente se peggiore sia,
a conti fatti, la sua solitudine o la mia... *


sfumato…
silenzio…


gira la ruota
affila la lama
gira la vita
monotona trama
sul fil di rasoio
cammino e m’annoio…
dal fil di rasoio
s’io cado, io muoio


* da il pensionato, Francesco Guccini
Torna in alto Andare in basso
Daniela Micheli
Admin
Admin
Daniela Micheli


Numero di messaggi : 14694
Data d'iscrizione : 04.01.08

pane e ricotta Empty
MessaggioTitolo: Re: pane e ricotta   pane e ricotta Icon_minitime9/11/2008, 15:08

Non so.
Ci sono alcuni passaggi deliziosi ma la storia mi è arrivata meno di altre tue.
Molto simpatico lo stravolgimento delle parole delle canzoni.
Torna in alto Andare in basso
Almitra Newton
Star
Star
Almitra Newton


Numero di messaggi : 3776
Data d'iscrizione : 04.01.08

pane e ricotta Empty
MessaggioTitolo: Re: pane e ricotta   pane e ricotta Icon_minitime12/11/2008, 19:40