Bene, signor Enrico, mi dica esattamente cosa le è successo.
Si, certo, direi che mi hanno rubato l’anima!
Prego?
Ieri notte, l’anima, la mia anima, era appesa alla solita luce, l’avrei indossata per andare in giro e invece...
Un momento. Era appesa? Gliel’hanno rubata o no la sua anima?
Si, cioè no! Come vede ora ce l’ho addosso. Ma me l’hanno rubata e poi…l’hanno rimessa a posto.
Quindi non l’ hanno rubata?!
No, per la miseria. Ma qualcuno me l’ha presa mentre dormivo. Io del resto non la chiudo a chiave. Anzi, a qualche amico ho detto dove l’appendo, fa freddo e spesso un’anima può scaldare più persone, ovviamente a turno. Solo che…
Solo che?
Solo che qualcuno l’ha presa, l’ha indossata, ci ha infilato mani pesanti in tasca, ha sollevato il bavero e ci è andato in giro a mento basso fingendo fossi io.
E quindi? Gliel’hanno danneggiata?
Non esattamente. Diciamo che ora è un po’ sbrindellata.
Sbrillentata?
Sbrindellata! Con le fibre esauste. Ora la mia anima tutta è esausta, le maniche scendono fino alle ginocchia e dentro ci sto male.
Beh ma io che posso farle? Forse la deve portare da un sarto. Magari qualche orlo qua e là.
Già, l’ orlo. La conosce Edge of the world dei Faith no more, "l’orlo del mondo"?
Che?
Lasci stare!
Si ok, ma io, in qualità di ufficiale di giudizio, cosa posso fare per lei e per la sua anima sbrindellata?
Sbrindellata! Beh, io vorrei saper cambiare anima, ma non credo si possa fare.
Infatti. Tecnicamente non so se la procedura è proponibile. Dovrebbe denunciare in primis lo smarrimento e poi firmarmi una dichiarazione fortemente volitiva di rinuncia alla sua anima. E poi scusi dovrebbe firmarmi una liberatoria animae, perché noi non possiamo custodirla a deposito, ma solo allo scopo di rimetterla a chi ne avesse bisogno. Potremmo venderla all’incanto o, in mancanza di offerte, liberarla in comodato d’uso a favore di qualche disgraziato.
Perché c’è gente in giro senza anima?
Uh, sapesse quanta. Ma le confesso che ce ne è anche con diverse anime. Sono i nuovi ricchi. Vivono tante vite al prezzo di una. Ingannano le persone e si nutrono della loro fiducia. Magari quello che gliel’ha presa era uno di loro.
Non credo. Non me l’ha portata via. Ma mi ha fatto incazzare di brutto, perché nella tasca destra c’era l’ultimo pacchetto delle mie caramelle di fiducia.
Insomma vuole sporgere denuncia o no?
Certo che sì: denuncio tutti quelli che hanno preso la mia anima, sapendo che mi fidavo di loro, e che ne hanno fatto un uso improprio e soprattutto non consono alla sua struttura.
Cioè, lei mi sta dicendo che un’anima si rovina se si usa per ri-vestire "intenzioni" non compatibili.
Esattamente!
Interessante teoria, allora prendo in custodia la sua anima, la metta in questo cassetto per favore o, meglio, in quella stampella. Se vuole le farò sapere se troveremo qualcuno che vorrà rivestirsene.
Francamente non mi interessa.
Ma mi scusi, lei ora va in giro nudo?
No, direi proprio di no. Vede, quando un’anima si sbrindella, rimane spazio sotto per l’aria, il contrasto dell’anima sulla pelle emotiva genera una reazione elettroestatica particolare per cui sotto cresce una nuova anima. Esattamente come una nuova pelle.
Interessante. Però mi scusi a vederla non mi sembra così simile a quella che mi sta lasciando qui. Insomma l’ho vista spogliarsi della sua anima e tutto sommato sembra diverso.
La teoria impropria della diversitudine [accenna un sorriso]. Questo perché l’abito non fa l’anima... cresce una forma diversa, ma la matrice geniale è la stessa, basta stringere la mano ad una persona per comprendere se l’anima che abbiamo di fronte è un involucro fasullo.
Mi perdoni, riguardo a questa teoria della diversitudine, ma non era Shreck che diceva che gli orchi sono come cipolle e cioè a strati, ora lei mi parla di strati di anima, non è che mi sta riciclando una sapiente cazzata (mi perdoni l’eloquio!)?
No di certo (perdonato l’eloquio)! Io le sto dicendo che a togliere involucri d’anima ci si avvicina man mano al cuore al cuore, ma l’anima è la stessa. Sempre! Solo che...
Solo che?
Solo che più si è nudi. E più si è vicini al cuore, più si è sensibili alle cose fuori, persone comprese. E quindi si diventa gelosi del proprio cuore, lo chiami istinto d’egosimo vitale. Le persone più sono generose più hanno strati da perdere. Il cuore, che tutti proteggiamo per diversi motivi (relatività emotiva), lo incartiamo con gli ultimi preziosi strati di anima (teoria della relatività animarginale), e lo facciamo chiudendoci in noi stessi. Le delusioni, amico mio, sono carciofi del nostro orticello sfogliati ad "anima non m’anima" dai nostri amici. I nostri nemici sono meno subdoli, non ci scartano, forse non amano i carciofi, mirano al cuore direttamente, senza farci sentire freddo prima. Del resto come si dice "dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io..."
E già.
Allora io la saluto, rimaniamo d’accordo così, le lascio in custodia questo mio strato di anima.
Attenda un attimo, vedo che c’è scritto "miaghi" nel taschino interno.
Si quella era la marca di quell’anima, ma io mi chiamo Enrico, qualche volta Rob, quasi sempre Roberto.
“Sebbene le foglie siano molte, la radice è unica.
Per tutti i giorni bugiardi della mia giovinezza, ho fatto oscillare nel sole le mie foglie
e i miei fiori.
Ora posso appassire nella verità”
(W.B.Yeats)