I miei sogni fatti di neve
Nei giorni lucidi,
al mattino,
quando riposavi
nuda accanto a me,
i miei sogni fatti di neve,
che atterrano lenti
come navicelle
sui viali degli inganni,
un poco umane, un po divine,
navigavano indecenti e senza leggi,
portate dal vento nei petali
delle roccaforti della vanità,
sputando dalle viscere maledetti silenzi
di pura sincerità.
Vent'anni appena,
vent'anni prima,
una sorella di saliva calda,
con un primo soffio
umido al ventre intriso di luna,
con la lama meno affilata
del solito sorriso,
spianava sul volto degli
incatenati,
una condanna a forma di spina,
passione e oblio, con una sola mano.
Com'era brava le dicevano allora.
E dal vapore dei suoi
non abbastanza giorni
attaccati ai capelli,
come le destinazioni legate al volo dei
migratori,
come di quei profeti senza occhi,
tu mi dicevi il tuo , piano ,
sorvolando sulle frasi e sulle isole,
che ti dispiace ancora ,
ma per questa vita
non ci vedremo;
tu mi dicevi lenta,
"forse mi spiace appena" ,
ma tanto meglio
se questo il vero è mai,
non mi importa, per ora,
del perchè e di dove andrai.
E quando il mio sguardo
nell'ora del sereno,
si riflesse un'altra volta
in un tuo pensiero ,
nel mare bianco
dei tuoi fiori ricamati,
io lo capii d'un tratto
che non ero troppo distratto ,
per immaginarmi
di non esserci mai stato,
in quelle tue mirabili folli poesie.
Forse, mi dicevo ,
per ingannarmi e svanire
nelle tue gocce di sabbia,
nel colorato frutto
dove vi affonda
la visione di ogni pazzo,
laddove si verifica ciò che
fa sembrare tutto più reale
e meno vero.
Perchè lo sapevamo,o almeno lo sapevo,
che il vero fa paura,
quando è cucito addosso,
come una mano al collo
a ricongiungere il profilo
mentre il tuo volto geme,
Lo sapevamo infondo,
che può spaventare, questo,
come due dita sulle labbra ,
a ricoprire un cielo all'improvviso,
come nuvole, roba da imperiosi dei greci.
E fa timore immaginarsi galassie
dietro l'atmosfera densa e blu,
come sospiri di secoli prima,
e storie e misteri
dietro i palcosceni,
dove finisce il tempo
e il luogo dell'azione scenica,
perchè non è nella finzione ma negli universi
carichi di odori intensi e miseri,
che si chiarifica , distesa a letto,
nuda che dorme la mia dottrina.
E allora decidemmo che nulla
accadde in questa vita,
zero!
Per renderlo più vero ,il tutto,
e ripeterlo
d'inconsci baci,
ancora e ancora , di mille baci,
e poi altri cento, di questi mille baci,
come l'amare dentro,
a ritroso,
in questo tempo.
Amorfou