Mordo la luna
coi denti dell'amore
è tra le mie dita,
le affondo in lei
nel suo ventre di dolore.
Sei tu luna
mi illudi:
ripongo in te
(non senti il crepitio
di queste pagine infuocate?)
il mio virile urlo d'amore
un urlo di possente sesso,
il mio braccio sporcato di mestruo,
le mie vene di rame
dove zampilla il succo della luna
di te
sopita addormentata luna.
Strapperò le ali
del tuo volo verso il male
per custodirti qui
nell'infìdo mio cuore traditore.
Scavo un vuoto
nel desiderio di averti
con le mie elegie che disprezzi,
e rinasco un uomo nuovo
nuovo
in una nuova solitudine.