"...L’occidente ti ha salvato per farti reietto.
L’occidente ha schifo di te. Puoi mangiare e pisciare, puoi attendere, se ci riesci. Ma pensare è inutile e fa male perché sei schiavo, sei una merda qualunque. Fuggire dall’inferno è l’unica cosa ragionevole che ti resta da fare, ma non puoi ritornare a casa, nella tua casa di fango senza nulla riportare indietro, con addosso soltanto l’umiliante fagotto della sconfitta...."
Costantino LiquoriIN PIAZZA OCCIDENTE
Ecco sono arrivato: mi pianto
Al centro della piazza gran cuore
Una lunga cinta di perifrasi
Disegna il mio incunearmi perso.
Il confine è molle intermittenza
Un amplesso asimmetrico di nubi
Una poltiglia di chiarie sfocate:
Avvolto comunque da un limite….
Eppure questo baricentro gelido
M'affida ad un pullulare d'ombre
Ad un confronto afroroso d'eguali:
Copie umettose di solitudini
Riverbero di contorni similari:
L'altro a te nemico eppure vicino
Omologa stasi e stesso oblio:
Affratellarsi di catarsi e pallore.
Ma è tuttavia la piazza che ci tiene
Nel suo umbratile terrapieno
Col suo catrame d'abominio caldo:
Occhio della fronte ciclopica urbana:
Miocardio pulsante e onfalo sacro
Di nostra Civiltà in disfacimento.
"Il semaforo è verde ed il traffico cittadino ci passa affianco e non intende fermarsi.
Addio fratello, perdonami."
Costantino Liquori