Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.



 
RegistratiIndiceCercaUltime immaginiAccedi

 

 I poeti non servono agli amici...

Andare in basso 
+4
aurora tassinari
Almitra Newton
Pinina Podestà
Rosario Albano
8 partecipanti
Vai alla pagina : Precedente  1, 2
AutoreMessaggio
Gaetano Benedetto
Star
Star
Gaetano Benedetto


Numero di messaggi : 1571
Data d'iscrizione : 01.03.08

I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Empty
MessaggioTitolo: Re: I poeti non servono agli amici...   I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Icon_minitime20/12/2008, 09:47

forse gli renderà qualcosa di più importante...
Torna in alto Andare in basso
http://paulaner85gaetano.spaces.live.com/
Margherita Bassi
Top
Top
Margherita Bassi


Numero di messaggi : 531
Data d'iscrizione : 19.12.08

I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Empty
MessaggioTitolo: Re: I poeti non servono agli amici...   I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Icon_minitime20/12/2008, 12:00

Roberto Miano ha scritto:
Un poeta, che fa voli pindarici con i suoi pensieri più romantici, nella vita quotidiana cammina più a terra degli altri e affida ai suoi pensieri e ai suoi sogni tutti i tentativi di fuga dalla realtà che obiettivamente conosce e soffre. Un poeta si ubriaca dei suoi pensieri, fagocita sensazioni, beve immagini e ingolla attimi con avidità finché sta male e poi vomita parole... [miaghi]


Un poeta...

è solo una persona sensibile. Semplicemente meno miope di te, di me e di molti altri.
Beato lui, vede ciò che giace (già c’è) oltre le linee delle cose.
Povero lui. Ne prende nota.
Io lo conosco sai, lui si determina, nei momenti di umore nero, una schifezza d'uomo, asserisce che “sarebbe meglio essere sensibili come una pietra, si vivrebbe meglio, ché tanto non cambia nulla. Se fermi un attimo regalandolo alle tue parole, ad una canzone, ad un verso, ad uno stupido diario, riesci forse ad impedire che svanisca comunque nel nulla? Il poeta non cambia le cose, anzi le peggiora, la sua gioia è solo una serie di attimi sparpagliati messi insieme per magnifica debolezza umana...”

Egli non crede che questo sia un bel vivere.
Mi diceva ier l’altro che la vita dimostra che le regole sono scritte dalle mode, la media salva l’uomo dall’estinzione, “ed è un’assurdità” mi ha confessato con le lacrime agli occhi “perché proprio la mediocrità emargina l’uomo. La medesima condizione che ti permette di essere accettato, la medianità, sedimenta, divenendo a poco a poco, mediocrità”.

Accettare le regole, il non discostarsi più di tanto dal valore medio comunemente accettato, diventa sintomo di mediocrità e cioè progressivamente elemento di emarginazione.

Egli ha ragione. Ed è poeta nel momento in cui ha dimostrato che la matematica è opinabile.
Il valore medio è quel valore che realizza lo scarto minimo da ogni valore dell’universo preso in considerazione. Questo significa che da subito è valore accettabile, ma che dopo un po’ viene considerato privo di personalità, incapace di specificità, troppo altruista, semplicemente e tout court mediocre.
Egli è uomo medio. Per te poeta. Per me amico. Per molti mediocre.
Lo vuoi sapere qual è il dramma di un valore medio?
E’ che poi poche volte combacia con i valori dell’universo, raramente trova i suoi simili. A volte è unico, con l’unico pregio, se così si può chiamare, di essere valore che cerca di ridurre al minimo la sua distanza dagli altri, da ognuno.
Nei numeri l’empatia è valore statistico, nelle cose della vita è valore strano, apprezzabile o meno.
E nasceranno mille poeti che proveranno a spiegare questa cosa. Ne moriranno la metà dimenticati nella mediocrità. L’altra metà sarà stata sopra le righe, capace di esaltare certe cose della vita, ma non più tutte.

Quella che rimane è la sensazione che nel processo di crescita, progressivamente chiudiamo gli occhi.
I sensi muoiono prima del corpo. Ma la vita va avanti, e le perle rimangono in cassetti dimenticati.

[Il silenzio intorno alle cose che noi scriviamo non è che le distrugge, le copre di polvere, e chi, un domani, avrà curiosità di passarci un dito sopra per non affidarsi alla apparenze, non troverà più soltanto parole, riconoscerà con grande sorpresa i suoi pensieri, i suoi dubbi, i timori e le sensazioni. E scoprirà che dietro la propria mediocrità c’è un animo artistoide, fragile e tagliente, da maneggiare con cura].

Penso che tu abbia un dono. E' un onore leggerti ^^
Un dono non solo per la bravura con cui scrivi. Tu SAI!!!
Non commento ciò che hai detto, perchè non ce n'è bisogno.

Ti rispondo come so rispondere io, con una poesia, scritta tempo fa.

Dalla Notte


E' dal sospiro remoto
che si piega e si dispiega lontano
là, all'orizzonte
ove la fuga è rapida e facile

è dal brivido che chiede tempesta
tra la notte tiepida e tranquilla
al solo remar di una nuvola

è dal fremito atteso
come s'attende il ritorno alla notte
come s'attendono le ampie pieghe del buio
arricciarsi lievi per l'aere

è dalla veglia inquieta
ove sonno non troverà pace
nemmeno tra le sponde del sogno

è dalla notte
respiro profondo, e cupo

è dalla notte
che i poeti nascono e muoiono
.

Marghy

Torna in alto Andare in basso
http://volodelfalco.splinder.com/
Roberto Miano
Top
Top



Numero di messaggi : 520
Data d'iscrizione : 04.01.08

I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Empty
MessaggioTitolo: Re: I poeti non servono agli amici...   I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Icon_minitime20/12/2008, 12:20

sapessi che cosa grata mi hai fatto Marghy, non mi riferisco ai complimenti (che metto da parte per i tempi di magra umorale)... ma per la poesia, per gli ultimi versi che il mio Enrico (che di notte si muove) amerebbe...

Citazione :

è dalla notte
che i poeti nascono e muoiono.



rob
Torna in alto Andare in basso
Rosario Albano
Star
Star
Rosario Albano


Numero di messaggi : 1464
Data d'iscrizione : 29.09.08

I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Empty
MessaggioTitolo: Re: I poeti non servono agli amici...   I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Icon_minitime20/12/2008, 13:04

Carissima,
IlVoloDelFalco (mi piace il tuo nick, mi riporta verso un altra mia passione: i nativi americani, che usavano questi nomi...)

ti ringrazio per le tue parole e per l'apprezzamento...
sulla questione dell'essere o non essere poeta, o che e chi sia o meglio cosa diviene (quest'ultimo è l'aspetto che più m'interessa) io sto al milionesimo round di lotta senza esclusioni di colpi, ed ancora seppur tutto ammaccato, non ho cavato un ragno dal buco!!
Però come disse quel famoso goppo brutto e sporco di Recanati? ah ecco: "...il naufragar m'è dolce...), perchè tra l'altro, come accenna nella sua formidabile poetica Roberto (non solo nel suo interveno ): i poeti e i poetanti sono pure masochisti!! ed io lo fui e lo sono!!

L'argomento è stato trattato più volte in questo Forum, -e dove se no?, uno è nel post, che ha segnalato nel suo intervento ALMITRA, quello mio è in un post ito giù perchè questa è la legge del web, dal titolo "LA PAROLA CI ILLUDE?", sei giovanissima quindi avrai pazienza ad iosa per andarteli a vedere e leggerli e spero criticarli, ma comunque, appunto è materia viva e scottante disseminata un po' dappertutto nelle scritture degli amici forumisti (che schifo di neologismo, ma questo oggi passa il convento...) non ultima, anzi direi meravigliosa, con tatto e tratto originalissimo, nella scrittura di Roberto Miano che ti consiglio di leggere e rileggere...

Mi piace il tuo ardore e la tua dichiarata passione per la poesia, data la tua giovane età mi rallegra (sadicamente) e n'intristisce umanamente:
Sadicamente: perchè aver compagni al duolo scema la pena (sempre però restando scema -la pena!)
Intristisce: ma chi te lo ha fatto fare? (Palazzeschi si vergognava di essere poeta in una sua bella poesia!)...
del resto non conosci per caso chi afferma : "è dalla veglia inquieta
ove sonno non troverà pace
nemmeno tra le sponde del sogno..."
e che chiude il discorso con questa veritiera affermazione: "è dalla notte
che i poeti nascono e muoiono
."? (soprattutto muoiono...)
Beh ha ragione da vendere, e poi, anche se un po' acerbo, ha anche un ottimo scrivere!!!
Io penso che dovresti farci due chiacchiere (eh eh eh!)

Ringrazio anche tutti gli altri che sono intervenuti, non pensavo che ne nascesse un altra bella discussione, però se i poeti a detta di Nietsche sono folli e bugiardi, io Rosario sono sinceramente ed egoticamente contento che sia accaduto!
Anzi come militante della poesia, accusato di essere un cerbero cerbrale: dico che mi ripaga moltissimo che la poesia da qualsiasi parte provenga, faccia muovere le sinapsi oltre le inafferabili anime, quindi ben venga il dibattito!

cercherò di rispondere e chiudere questo intervento, con un altro pezzo di quella "lotta mortale" di cui sopra,
certo di non poter riuscire a riempire il nulla, ma forse a tirargli la coda sì...

IL VERBO

…La Voce erompe rabida nel covo
E l'acquitrino melmoso freme
Suoni ancestrali smuovono le palme:
- Uccello lira e uccello paradiso -
In questo capovolto e inviso
Eden s'avverte il tuono sul rovo…

…In contrappunto ad un battito d'ali
Si racconta la cacciata dei Primi
Per far posto agli ultimi infimi
Disperanti rantoli mortali…

………………………………………………….

Oggi voci dell'etere allettanti
Confutano dubbi in beni sensuali
Consigliano emulsioni contro ideali
Salute e happy end itineranti
- Spots sacrali e slogans goderecci -
In questo gaio singulto d'intrecci
Di capitali trendy ed eterne primavere…

In un distico a caratteri cubitali
S'enuncia: dei Primi la rivincita
Mentre agli ultimi intima invita
Di perire tra merci e show serali!

Ah Verbo voce dell'immensa Gloria:
Fiat voluntas dei come in principio
Fino all'ora della nostra morte così
Nei secoli dei secoli…



Con fraternità ed eresia
Rosario alias Net
Torna in alto Andare in basso
Margherita Bassi
Top
Top
Margherita Bassi


Numero di messaggi : 531
Data d'iscrizione : 19.12.08

I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Empty
MessaggioTitolo: Re: I poeti non servono agli amici...   I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Icon_minitime20/12/2008, 21:15

"Intristisce: ma chi te lo ha fatto fare?"

E' un pò come chiedermi... chi te l'ha fatto fare di nascere? ^^ Come ho detto qualche riga più in alto... essere poeta è una questione di vita (di morte, come diresti tu?).
Io penso che sia una conseguenza di ciò che sono, come un marchio che non ti levi dalla pelle. Come il colore degli occhi, o se vuoi, una deformazione. La puoi nascondere agli altri, ma mai a te stesso.
Una maledizione? Sai... ho passato otto anni della mia vita ad andare CONTRO la poesia. La cullavo come un bambino senza difese, ma allo stesso tempo la disprezzavo come la mia maledizione. Scrivevo, scrivevo, e mentre scrivevo maledicevo questa capacità di scrivere (con tutti gli annessi e i connessi), che mi rendeva così... vulnerabile? diversa? patologicamente timida e fuori dal mondo?
Odiavo ciò che ero, e sparivo tramite l'unico mio vero potere: la poesia.
Ed è lei che mi ha guidato, passo dopo passo, a scoprire la verità su me stessa.
Odiando ciò che ero, non facevo altro che rendere più difficili le cose. Rispondendo alla tua domanda sopra, non si può scegliere, come penso tu già sappia... ho iniziato a vedere il mondo con una luce diversa nel momento in cui ho deciso di abbracciare totalmente ciò che ero, senza riserve. E, facendo questo passo, ho compreso quanto la poesia fosse importante per me. Era l'equilibrio della bilancia della mia vita. Ho smesso di vederla con fare cinico e masochista, da quando ho capito che era la vera cosa per cui valeva la pena vivere. Poter SENTIRE la vita, e poter scrivere della vita.

Se improvvisamente ti comparisse davanti Dio e ti dicesse: d'accordo, ricominciamo da capo. Puoi scegliere se essere una persona comune, con una sensibilità normale, niente empatia, insomma una persona comune, che riesce a concentrarsi sulle cose del mondo senza perdersi negli anfratti dell'Infinito. (L'uomo è equilibrio, quindi felicità e tristezza sono due piatti di una bilancia allo stesso livello.)

Che cosa sceglieresti?

Si, a volte anche io mi chiedo chi me l'ha fatto fare, di nascere. Di essere quella che sono. Ma poi mi dico... qui siamo tutti passeggeri su un treno che prima o poi si fermerà. Sai, preferisco essere sul tetto del treno, a braccia aperte, con il vento tra le dita e la sensazione di INFINITA' nell'anima, magari rischiando una brutta scossa o la fermata prima del tempo, piuttosto che in un posto dove nemmeno vedi fuori dal finestrino.
C' è un FUORI, in questa vita... il mio piccolo Leopardi ci credeva, e ci credo anche io. Finchè sono viva voglio vivere questa sensazione il più possibile, perchè forse da morta non mi ricorderò neppure il mio nome.

Con fraternità ed eresia,


Marghy
Torna in alto Andare in basso
http://volodelfalco.splinder.com/
Rosario Albano
Star
Star
Rosario Albano


Numero di messaggi : 1464
Data d'iscrizione : 29.09.08

I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Empty
MessaggioTitolo: Re: I poeti non servono agli amici...   I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Icon_minitime21/12/2008, 11:02

IlVoloDelFalco ha scritto:
"Intristisce: ma chi te lo ha fatto fare?"

E' un pò come chiedermi... chi te l'ha fatto fare di nascere? ^^ Come ho detto qualche riga più in alto... essere poeta è una questione di vita (di morte, come diresti tu?).
Io penso che sia una conseguenza di ciò che sono, come un marchio che non ti levi dalla pelle. Come il colore degli occhi, o se vuoi, una deformazione. La puoi nascondere agli altri, ma mai a te stesso.
Una maledizione? Sai... ho passato otto anni della mia vita ad andare CONTRO la poesia. La cullavo come un bambino senza difese, ma allo stesso tempo la disprezzavo come la mia maledizione. Scrivevo, scrivevo, e mentre scrivevo maledicevo questa capacità di scrivere (con tutti gli annessi e i connessi), che mi rendeva così... vulnerabile? diversa? patologicamente timida e fuori dal mondo?
Odiavo ciò che ero, e sparivo tramite l'unico mio vero potere: la poesia.
Ed è lei che mi ha guidato, passo dopo passo, a scoprire la verità su me stessa.
Odiando ciò che ero, non facevo altro che rendere più difficili le cose. Rispondendo alla tua domanda sopra, non si può scegliere, come penso tu già sappia... ho iniziato a vedere il mondo con una luce diversa nel momento in cui ho deciso di abbracciare totalmente ciò che ero, senza riserve. E, facendo questo passo, ho compreso quanto la poesia fosse importante per me. Era l'equilibrio della bilancia della mia vita. Ho smesso di vederla con fare cinico e masochista, da quando ho capito che era la vera cosa per cui valeva la pena vivere. Poter SENTIRE la vita, e poter scrivere della vita.

Se improvvisamente ti comparisse davanti Dio e ti dicesse: d'accordo, ricominciamo da capo. Puoi scegliere se essere una persona comune, con una sensibilità normale, niente empatia, insomma una persona comune, che riesce a concentrarsi sulle cose del mondo senza perdersi negli anfratti dell'Infinito. (L'uomo è equilibrio, quindi felicità e tristezza sono due piatti di una bilancia allo stesso livello.)

Che cosa sceglieresti?

Si, a volte anche io mi chiedo chi me l'ha fatto fare, di nascere. Di essere quella che sono. Ma poi mi dico... qui siamo tutti passeggeri su un treno che prima o poi si fermerà. Sai, preferisco essere sul tetto del treno, a braccia aperte, con il vento tra le dita e la sensazione di INFINITA' nell'anima, magari rischiando una brutta scossa o la fermata prima del tempo, piuttosto che in un posto dove nemmeno vedi fuori dal finestrino.
C' è un FUORI, in questa vita... il mio piccolo Leopardi ci credeva, e ci credo anche io. Finchè sono viva voglio vivere questa sensazione il più possibile, perchè forse da morta non mi ricorderò neppure il mio nome.

Con fraternità ed eresia,


Marghy


M'arrendo!
Mi dichiaro prigioniero poetico e m'appello alla convenzione del Parnaso, dell'Arcadia e dell'Accdemia dell Crusca!

Io continuo a propendere per la maledizione, ma il tuo fuoco lo vedo lo sento ed in fondo fondo ne gioisco!!

Bella la tua "valanga" di parole-fuoco!


... però "Se improvvisamente ti comparisse davanti Dio e ti dicesse...", mamma mia! allora fuggendo a più non posso gli urlerei ma tu con tutte le cose devastanti al mondo, perchè perdi tempo a farmi queste domande?!! avevo ragione io è meglio che non esistevi!!!

Scherzi a parte sei lodevole negli intenti e nel dettato: penso che ci incontreremo spesso e ne parleremo, del resto mi hai stimolato possibilità di risposte "poetiche" che non mancherò di farti giugnere e verrò a vedere il tuo "punto" (tra l'altro sono un poeticante pokersta...) volentieri

Ciao
Net
Torna in alto Andare in basso
Roberto Miano
Top
Top



Numero di messaggi : 520
Data d'iscrizione : 04.01.08

I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Empty
MessaggioTitolo: Re: I poeti non servono agli amici...   I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Icon_minitime21/12/2008, 11:13



Ultima modifica di Roberto Miano il 21/12/2008, 11:21 - modificato 2 volte.
Torna in alto Andare in basso
Roberto Miano
Top
Top



Numero di messaggi : 520
Data d'iscrizione : 04.01.08

I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Empty
MessaggioTitolo: Re: I poeti non servono agli amici...   I poeti non servono agli amici... - Pagina 2 Icon_minitime21/12/2008, 11:31