Ciao, come va? Ieri è stato carnevale

Ciao, come state? Qui da me è terminata, spero, la stagione delle piogge. Ieri sono andata alla festa di carnevale con mio figlio Michelangelo, il più piccolo. Si è divertito tanto, io sono morta di freddo, però mi sono divertita lo stesso. C'erano i carri, tanti bambini, nonni, genitori, ragazzi e ragazze, coriandoli, tantissimi coriandoli. Michelangelo ha riempito il suo cappello di coriandoli e poi me lo ha messo in testa. Ha detto che è stato lo scherzo più divertente. Mi piaceva veder tutti quei colori diventati piccoli che scendevano da su. Improvvisamente il cielo sopra noi era in festa. Puntini colorati. Sembrava di stare dentro una scena, una rappresentazione ecco. Il palco con i cantanti, le canzoni che suonano sempre alle feste, le ragazze che corrono e ballano nella piazza. Sono belle le piazze, i lunghi viali e poi Carnevale che prende fuoco e il girotondo. Alla fine, i fuochi d'artificio. Tutti con la testa all'insù, tutti bambini, tutti un po' folli, tutti con la voglia di giocare, di dimenticare, di lasciar vivere l'ultimo giorno di carnevale. In una rappresentazione, perché sempre lo spettacolo finisce e si torna a casa. Noi siamo tornati infreddoliti ma contenti. Ci siamo divertiti. Michelangelo si è divertito con i suoi compagni di scuola: a correre, a giocare, a riempire me di coriandoli. Io mi sono divertita mentre vedevo i bambini che si divertivano. E sempre, come in ogni carnevale, mi ricordo di un carnevale di tanti anni fa, di quando stavo in quinta elementare. Quel giorno mi ammalai e mi ricoverarono al Policlinico Umberto I. In quell'ospedale ci rimasi per più di un mese. Chi se lo dimentica. Era il giovedì grasso. Fui portata all'ospedale e rimasi lì sola, improvvisamente. Mi nascosi sotto le lenzuola e piansi, proprio come avevo pianto quando Jack fu portato via. Mi vergognavo di piangere e non volevo che gli altri vedessero la mia sofferenza. Però mi feci forza (che carattere già da piccola!), festeggiai anche il mio compleanno all'ospedale. Mia madre mi portò un piccolo piano, mi regalarono libri di fiabe. Quanto mi piacevano i libri di fiabe. E questo ricordo torna sempre, con sfumature differenti e anche con immagini a volte quasi inedite, sensazioni... Tornano così ad ogni carnevale. Oggi, avrò ancora dei coriandoli nelle tasche del cappotto. Michelangelo, quando uscirà da scuola, avrà voglia di raccontare di ieri, perché s'è proprio divertito.

ricordi che riemergono... mi sfugge qualcosa tuttavia perdona... cosa accadde a Jack ... è come se il nocciolo fosse tutto li. Renata

Interessa anche a me: Massimo è il mio vero nome, ma tutti sin dalle elementari mi chiamano Jack, per via del mio cognome autentico (visto che Guisso è falso)!

Jack lo squartatore? Massimo, non me lo avevi mai detto. Ora capisco tante cose del tuo modo di scrivere...
Scusa l'ivasione Cinzia... ma Jack era un bambino morto in ospedale?

Ciao, Cinsia... BISS!! Tu e Michelangelo mi avete riconosciuto? Io ero mascherato da Arlecchìn Batocio di Bergamo!! (mia città natale e carnevale)!

Jack era il mio cane, solo il mio cane... Solo...

Il mio cognome vero invece in realtà sarebbe Jackyll....

Ma tu Massimo fai sempre lo ssspiritoso?
Penna Libera ha scelto la foto di Massimo Troisi, il mio attore preferito. Una volta fecero una trasmissione dove si era finto morto e io ci avevo creduto ve la ricordate?
Nella stanza dove ero io sapete, morì una signora, molto giovane di leucemia

Allegriaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!! Vai con le Ceneri, Turchettiiiiiiiii! Fiato alle tombe!

e' riuscito benissimo io credo, fin dall'inizio quel "qualche cosa che non va",e' l'accostamento dell'allegria, alla narrazione di un sorriso forzato, come quei riassunti delle elementari senza coinvolgimenti a riportare freddi i fatti, la narrazione e' questo accostamento, solo questo,solo .......poi.

Amaro mi resta, e anche se guardo i tuoi coriandoli, quelli di Michelangelo, mi resta solo una lieve sensazione di tristezza. Forse perchè non ho ricordi, belli o brutti, che mi riaffiorano momenti di gioia e felicità in concomitanza della festa in assoluto dell'allegria.
O forse non li ricordo semplicemente più, li ho voluti cancellare.
Perchè sempre mi han lasciato tristezza.
Un abbraccio, Cinzia.