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| | Crocifisso come un cane | |
| | Autore | Messaggio |
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Viakal Junior
Numero di messaggi : 19 Data d'iscrizione : 05.01.08
| Titolo: Crocifisso come un cane 6/1/2008, 20:41 | |
| La nascita fu la sua morte. (Samuel Beckett)
Lo strattonavano così forte, che di sicuro non gli avrebbero dato il tempo di rivestirsi. Verremo a prenderti, gli dissero un giorno, incontrandoli oltre il passaggio al livello, fuori del paese. Fosse stato più piccolo, si sarebbe illuso di poterli tenere lontano, fingendo di dormire. Si svegliò. Riconobbe la voce stridula e infantile di suo fratello. Era molto agitato. - Maledizione che ti prende! - L’ho sentito. Faceva un urlo terribile. - Chi hai sentito? - Godot. - E’ solo un cane, che vorrebbe stare qui con noi. Torna a letto. - Abbaiava tantissimo. Poi più niente! - Sicuro di non averlo sognato? Il fratello fece di no con la testa. Avrebbe voluto rimproverarlo, come facevano tutti gli altri. Da un pò di tempo in casa regnava il nervosismo. Gli adulti erano come impazziti. Più il fronte della guerra si avvicinava alle loro case, più s’insultavano a vicenda. Del resto erano divisi fin dentro il paese, e i bambini non potevano farci niente. Suo fratello ci teneva a quel cane, e soffriva a vederlo maltrattato dal padre quando non lo avvertiva per tempo, del passaggio di qualche estraneo. Un po’ tutti si davano ai furti ultimamente. Si rivestì meravigliandosi che in casa non si fosse svegliato nessuno. - Tu te ne rimani al caldo inteso? Il fratello lo guardò in silenzio. Uscì con la giacca del padre e la sua pistola. Sapeva dove trovarla, del resto gli adulti non facevano più mistero di dove tenessero le armi. Tuttavia ne vietavano l’uso ai più piccoli, spaventandoli con le più fantasiose minacce. Il ragazzo più grande di cinque anni del fratello, che di sicuro lo spiava dal rettangolo buio della finestra, se ne infischiava di quei divieti. Si riteneva grande abbastanza per assumersi le sue responsabilità, in caso di bisogno. Sapeva anche che in queste occasioni, tutte le regole cadevano ad una ad una. Si ritrovò solo. Dalla porta del retro, lo sorprese una luce lunare e quel bianco della neve, che avrebbe impedito a chiunque di nascondersi facilmente. Non doveva far rumore. Fece un lato della casa, anticipando ad ogni passo, qualsiasi possibile attacco. Gli sarebbe piaciuto avere occhi anche dietro le spalle, per non costringersi a girarsi continuamente. Temeva di guardare nella direzione sbagliata, offrendo il fianco a chi come un fulmine ne avrebbe approfittato. Svoltò sul lato principale della casa, quello che dava sulla strada. L’aria sapeva di prossima nevicata. Sentì freddo. Dietro di lui soltanto i suoi passi, presto confusi da una sottile nebbiolina. Era chiaro che non c’era stata nessuna intrusione; e in ogni caso chiunque si fosse intrufolato in giardino, se ne era andato da un pezzo. – Godot, Godot…- lo chiamava da lontano, temendo di non essere riconosciuto. Considerò quella paura una cosa da ragazzine. Sicuramente il cane lo avrebbe accolto con mille feste. Però a ben pensarci, nemmeno un mugolio, un rumore di catena, da quella macchia scura dove c’era la casetta del pollaio. Impugnò la pistola con tutte e due le mani. Ma non ce n’era bisogno. La catena pendeva giù dal legno, dove era fissata. Toccò il collare di cuoio, sentendolo tra i guanti, tagliato di netto. Non poteva averlo fatto da solo. Di sicuro lo avevano rubato. Magari i vicini per dispetto. Suo padre era venuto alle mani più volte con loro. Sua madre era terrorizzata per questo. Poteva accadere qualsiasi cosa. Mentre si perdeva in questi pensieri, la sagoma di suo fratello, ancora troppo piccolo per quel mondo, glie veniva incontro. Anche lui aveva trasgredito ad un divieto, era fatale che succedesse. Ma si sentì mortificato nel constatare quanto il fratello ignorava quanto tenesse a lui. – Godot Godot…- piagnucolava il piccolino. Fu lui a dirigersi per primo verso una strana croce, fatta probabilmente con le assi del recinto. Appeso come un essere umano, c’era proprio la sua carcassa. Aveva le zampe superiori legate con delle corde alla tavola orizzontale. Quelle inferiori cadevano inerti in basso. La neve si macchiava ancora del suo sangue. – Perché perché…- diceva suo fratello con la bocca tappata dalla mano di quello maggiore. Stettero per pochissimo tempo in quell’abbraccio, con i loro fiati, che disegnavano strisce di fumo nell’aria. Poi il più grande di loro, sciolse quella presa e si risolse a decidere per tutti e due. - Dobbiamo farlo sparire. - Perchè dobbiamo farlo sparire! Voglio ucciderli tutti quei maledetti! - Dobbiamo farlo sparire, perché altrimenti domani sarà la guerra. Aiutami. Il fratello da quel momento non osò più chiedergli nulla. Eseguiva le indicazioni che gli venivano date, senza smettere di piangere. Presero un sacco di patate, riuscendo ad infilarci la carcassa, le assi, lo spago e il collare reciso. Coprirono le tracce di sangue con neve fresca. Nascosero il sacco sotto una coltre di neve, all’inizio del bosco. Il mattino seguente avrebbero avuto tutto il tempo per disfarsene. I due fratelli si ritirarono con la consapevolezza che nessuno doveva sapere di quella notte. Avrebbero ascoltato i racconti degli adulti, per quella strana sparizione, seppellendo nel silenzio rabbia e dolore.
Ultima modifica di il 9/1/2008, 23:41 - modificato 1 volta. | |
| | | Daniela Micheli Admin
Numero di messaggi : 14694 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: Crocifisso come un cane 6/1/2008, 22:26 | |
| Mi ha fatto male leggere questa pagina, mi è entrata dentro ed ho provato il dolore che colpisce chi ha vissuto una situazione analoga: non aveva il nome di un presagio ma un nome più terra-terra, da cane: Pucci. Lo avvelenarono con una polpetta. Tanti ma tanti anni fa, avrò avuto sette anni. Mi hai ricordato lacrime che non smisero di colare per ore e ore ed anche io mi chiedevo il perchè. I tuoi fratelli, qui, più adulti di tutti. Un bacio a loro, una carezza a te. | |
| | | Viakal Junior
Numero di messaggi : 19 Data d'iscrizione : 05.01.08
| Titolo: Re: Crocifisso come un cane 7/1/2008, 22:20 | |
| continuare cosa, se la storia è finita | |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Crocifisso come un cane 8/1/2008, 00:31 | |
| I bambini sempre ci superano in amore e maturità. Non ci sono discussioni. Gran bella pagina, complimenti.
clelia |
| | | Luca Curatoli Star
Numero di messaggi : 2173 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: Crocifisso come un cane 8/1/2008, 02:00 | |
| mi ricordo di questo panettone...ragalato in altro sito, con perfidia la notte di natale | |
| | | michael*santhers Top
Numero di messaggi : 979 Data d'iscrizione : 06.01.08
| Titolo: Re: Crocifisso come un cane 8/1/2008, 06:27 | |
| mah...è meglio non inizio il mio sermone che sconfinerà sicuramente invettive,certa immondizia spacciata per umani...amen | |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Crocifisso come un cane 8/1/2008, 10:28 | |
| che aggiungere?... |
| | | Massimo Guisso Star
Numero di messaggi : 6648 Data d'iscrizione : 07.01.08
| Titolo: Re: Crocifisso come un cane 8/1/2008, 11:29 | |
| Capolavoro!! Che stile! Mi ricorda qualcuna... | |
| | | Almitra Newton Star
Numero di messaggi : 3776 Data d'iscrizione : 04.01.08
| Titolo: Re: Crocifisso come un cane 12/11/2008, 11:03 | |
| Leggo questa pagina postata parecchio tempo fa. Mi riporta alla memoria fatti analoghi, pur nella loro diversità.
Abitavo in campagna, avrò avuto quattro anni. Avevo una gattina che, randagia, mi aveva scelto come sua "umana" ma la mia mamma non la voleva tenere in casa, la notte. La trovammo, una mattina, spalmata con la calce viva lasciata da alcuni muratori vicino a casa. Per fortuna la mamma si alzava presto e ne sentì i lamenti da moribonda. La immerse letteralmente nell'acqua di una vasca vicina al pozzo e riuscì a salvarla.
Esempi di crudeltà gratutite, su animali indifesi, per far dispetto agli uomini, da parte di altri uomini. E questi, si chiamerebbero "uomini"? | |
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| Titolo: Re: Crocifisso come un cane | |
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